In 4 anni
raddoppiati i consumatori di cannabis e cocaina. Il ministro Ferrero:
"Depenalizzare il consumo". Verdi: "Il proibizionismo della Cdl è
fallito". Aumentano i tossicodipendenti in carcere
Dal 2001 al 2005, gli italiani che hanno fatto uso di cannabis sono
raddoppiati passando da 2 a 3,8 milioni. Raddoppio anche per i consumatori
di cocaina, saliti da 350 mila a 700 mila. E’ triplicato invece
l'uso di allucinogeni e stimolanti, mentre diminuisce quello di eroina.
I dati sono contenuti nella relazione annuale al Parlamento
sulle tossicodipendenze, che per il deputato dei Verdi Tommaso
Pellegrino, “certificano il fallimento della politica proibizionista
del centrodestra''. D’accordo il ministro per la Solidarietà sociale,
Paolo Ferrero, secondo il quale la lotta alla tossicodipendenza passa
per "la depenalizzazione dei consumi, anche dal punto di vista
delle pene amministrative". Una depenalizzazione che, precisa Ferrero,
"interesserà il consumo di tutte le sostanze".
Le tossicodipendenze continuano ad avere un impatto rilevante sulle
strutture sanitarie. Ogni anno, in Italia, 29 mila persone cominciano ad
abusare di eroina e 9 mila di cocaina. E le persone che hanno bisogno di
cure sono circa 200 mila per gli oppiacei (eroina) e 150 mila
per la cocaina.
Per il ministro Ferrero il piano d'azione della battaglia contro la
tossicodipendenza deve puntare su "prevenzione" e "informazione
sulla diversa pericolosità delle diverse droghe". "Bisogna tentare -
spiega il ministro - di affrontare il problema della tossicodipendenza
superando il binomio tra droga legale e illegale e guardare di più al
fenomeno sociale".
Ferrero ha annunciato l'intenzione del Governo "di presentare un Ddl
che riscriva la normativa sulle sostanze stupefacenti. Non si
tratta solo di abrogare la Fini-Giovanardi, una legge che si basa sulla
distinzione tra sostanze legali e illegali, dimenticando che il maggior
numero di morti arriva in Italia dall'abuso di alcol, che è legale. Si
tratta invece - prosegue il ministro - di ridisegnare un modo di agire
fondato sulla distinzione delle droghe in base alla loro pericolosità".
Dal documento risulta un aumento dei detenuti per reati connessi alla
droga, che nella maggior parte dei casi sono maschi e di nazionalità
italiana. ”La tossicodipendenza - commenta ancora Pellegrino - non
si affronta con la repressione e il proibizionismo, ma con il recupero e
cure appropriate''.
Il carcere è infatti la struttura meno idonea per chi ha problemi di
droga, ma purtroppo il numero di tossicodipendenti detenuti è in aumento:
nel 2005 ammontavano al 29% del totale della popolazione
carceraria. Coinvolti anche i più giovani: un migliaio i minori
tossicodipendenti che hanno avuto problemi con la giustizia minorile. I
minorenni nel 70% dei casi sono italiani fra i 14 ed i 17 anni.
La cannabis risulta essere la sostanza più facilmente reperibile
sul mercato illegale, anche se comunque dalla relazione emerge che il 52%
dei soggetti fra 15 ed i 34 anni, che hanno consumato almeno una volta
sostanze illegali, riferisce di poter trovare agevolmente sia cocaina che
stimolanti.
Negli ultimi 5 anni è calato il prezzo di mercato delle sostanze,
segno evidente che ne circola di più alimentando le strutture criminali
dedite al traffico illecito. Il prezzo della cocaina è infatti passato dai
99 euro al grammo del 2001 agli 87 euro del 2005, quello dell'eroina nera
dai 69 euro al grammo del 2001 ai 54 euro del 2005. Una maggiore stabilità
si osserva nei prezzi medi delle altre sostanze stupefacenti.
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