Si definisce "attivita' a bassa soglia" e rappresenta per i tossicodipendenti
un'efficace alternativa alla vita da strada. A offrire loro questa opportunita'
e' il direttore generale dell'Ausl 6, Salvatore Iacolino, che ha deciso
di dare continuita' ai progetti rivolti ai consumatori di "sostanze psicoattive"
e che non sono piu' in contatto con strutture socio-sanitarie. Grazie ad un
investimento di circa 600 mila euro, potra' proseguire l'attivita' del centro
diurno "Drop-in service" gestito dalla cooperativa "Fenice" e della comunita'
terapeutica "Casa dei giovani", strutture che, lavorano in sinergia con i
servizi dell'Ausl 6. "Garantiremo la continuita' dei servizi fino al termine
dell'anno in attesa di strutturare e stabilizzare gli interventi -ha
sottolineato Iacolino- prima i finanziamenti erano assicurati dal fondo
nazionale di intervento per la lotta alla droga, mentre adesso stiamo facendo
fronte con nostre risorse. L'investimento si e' reso, comunque, necessario per
consentire la riapertura del 'Drop-in' e per prorogare le attivita' della Casa
dei giovani, strutture che assicurano l'accoglienza ai tossicodipendenti,
indipendentemente dall'adesione al cosiddetto contratto terapeutico". Sono 3.400
le persone accolte nei turni pomeridiani e circa 30 mila i presidi sanitari
distribuiti nell'ultimo triennio dal Drop-in gestito dalla cooperativa Fenice.
"I centri a bassa soglia rappresentano per il tossicodipendente una valida
alternativa alla vita di strada. Vengono limitati i comportamenti a rischio e si
creano le premesse, affinche' nel tempo, l'utenza possa formulare una vera e
propria richiesta di aiuto piu' strutturata con un invio ai Sert o alle
comunita' terapeutiche per tossicodipendenti
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