Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato oggi il via libera alla
sperimentazione del farmaco Bedrocan, contenente derivati della cannabis.
Il farmaco e' commercializzato in Olanda gia' dal 2003, data in cui
l'azienda produttrice e' stata contattata dal governo olandese per
produrre medicinali basati sul principio attivo estratto dalla cannabis,
il tetraidrocannabinolo (THC).
"I derivati della cannabis -spiega Giovanni Biggio,
neurofarmacologo all'universita' di Cagliari- sono normalmente utilizzati
in medicina come analgesici e antidolorifici, due azioni molto utili
soprattutto nei malati terminali".
I derivati della cannabis, continua Biggio, agiscono sul nostro cervello e
in particolare hanno una interazione con alcune proteine note come
recettori: queste proteine sono una sorte di serratura, per la quale la
cannabis funziona da chiave, imitando la funzione di una sostanza gia'
presente nel nostro organismo, l'anandamide, che e' collegata alla
sensazione del piacere.
"Questi recettori per la cannabis si trovano in diverse aree del cervello
e quando sono attivati provocano diversi effetti, come ad esempio quello
analgesico. Ma ci sono anche effetti collaterali, come la perdita di
memoria, dato che i recettori sono presenti anche in quella zona di
cervello collegata con i ricordi, chiamata ippocampo".
Tra gli altri effetti "negativi" dei derivati della cannabis, conclude
Biggio, c'e' l'alterazione dello stato dell'umore, "che ci fa comportare
in modo non convenzionale. Ovviamente nel caso di un malato terminale
questi effetti negativi sono trascurabili rispetto all'azione analgesica e
antidolorifica di cui possono beneficiare i malati terminali
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