Finalmente anche in Italia dopo le campagne ideologiche del centro destra si
e' aperta la discussione attorno alle proprieta' terapeutiche della cannabis,
sono due infatti (Lazio e Liguria) le mozioni regionali approvate che
riconoscono questo principio, sancito a chiare lettere anche nel programma
dell'Unione.
Cosi' un comunicato diffuso oggi da Francesco Piobbichi,
responsabile nazionale del settore droghe del Partito della Rifondazione
Comunista.
Se questo e' vero registriamo il riprodursi di un'idea da parte di alcuni
farmacologi e di alcuni componenti delle forze politiche dell'Unione a
preclusioni ingiustificabili verso i farmaci naturali registrati, considerando
invece farmaci solo quelli registrati con il principio sintetico. Questa e'
una inesattezza, in realta' in Italia come affermano le associazioni dei
pazienti che si curano con il principio attivo della sostanza, i farmaci
naturali derivati dalla cannabis, registrati all'estero come il Bedrocan
(farmaco a base d'influorescenza della cannabis gia' sperimentato e
disponibile nelle farmacie europee gia' dal 2003) possono essere importati su
autorizzazione del Ministero della Sanita' - Ufficio Centrale Stupefacenti, su
semplice presentazione della richiesta alla ASL da parte del medico curante.
Se in questi anni le richieste sono state poche e' solo perche', in mancanza
di chiare circolari regionali, molti dirigenti delle Asl si sono sottratti
(per scarsa informazione) ad adempiere al loro ruolo, come denunciano i
pazienti stessi che sono costretti ad interminabili ping pong burocratici per
veder riconosciuto il proprio diritto alla cura. Sempre i pazienti denunciano
che le ricette sono rilasciate a volte anche dopo mesi, solo quando la loro
determinazione e dei medici curanti supera gli ingiustificabili ritardi
burocratici.
Le mozioni regionali sono senza dubbio un passo in avanti che speriamo possa
precludere un cambio di paradigma complessivo, occorre pero' moltiplicare nel
Paese spazi di discussione pubblica per fare chiarezza sulla vicenda
rimuovendo schemi preconcetti ed elementi di confusione tra farmaci "buoni" e
"cattivi". Per quanto ci riguarda continueremo a vigilare affinche' venga
riconosciuta la liberta' di scelta terapeutica e il diritto alla cura.
16-08-2006, ore 15:51:50
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