In aumento il consumo di cocaina, anche se la cannabis rimane la sostanza
piu' utilizzata. Sono alcune delle anticipazioni sul Rapporto 2005 sulle
dipendenze nell'area metropolitana di Bologna fornito oggi da Raimondo
Maria Pavarin, responsabile dell'Osservatorio metropolitano sulle
dipendenze dell'Ausl di Bologna. In occasione della presentazione del volume
"Uso e abuso di sostanze", scritto da Pavarin con Vladimiro Albertazzi, il
responsabile dell'Osservatorio ha spiegato che in tutto il territorio
bolognese "19 persone su 1.000 fanno di uso di varie sostanze, 11 usano
cannabinoidi, sei sono dipendenti da eroina e quattro dalla cocaina". Si
tratta di una stima realizzata dall'Ausl tra la popolazione di Bologna e
provincia e il numero di consumatori presenti sul territorio.
Dalle interviste realizzate per il rapporto durante rave o concerti e nei bar
e locali della provincia, e' emerso che le sostanze piu' usate sono i
cannabinoidi, seguiti dalla cocaina. Tra l'altro, il consumo di cannabis
incide poco. "Fumarsi le 'canne' rimane una questione privata e non comporta
necessariamente rischio sanitario, dipendenza o utilizzo di altre sostanze".
Oltre un terzo dei consumatori di cannabinoidi, infatti, non ha mai fatto uso
di altre sostanze. A Bologna come in Italia, pero', il trend del consumo sta
cambiando: nel 2005 sono aumentati i sequestri di cocaina e gli arresti per
spaccio di questa sostanza, cosi' come sono di piu' le persone segnalate per
uso di cocaina rispetto a chi si fuma le "canne". Cambiata anche la
popolazione in carcere, con l'aumento dei cocainomani "puri". "L'uso di droga
e' diffuso e trasversale all'eta', al genere e alla condizione sociale spesso
e' accompagnato da situazioni di disagio sociale come poverta', clandestinita'
o alcolismo". Chi e' disoccupato e con basso titolo di studio, prosegue, e'
piu' tendente alla dipendenza da eroina. I consumatori di cocaina sono invece
lavoratori o studenti benestanti e con titolo di studio medio-alto.
Le ragioni che spingono le persone a drogarsi sono dunque molto diverse, ma
hanno tutte un fondo comune: "L'uso degli stupefacenti e' basato su una
valutazione razionale degli effetti", e in particolare sono sei i motivi
principali riscontrati dallo studio: cambiamenti d'umore, effetti fisici,
socializzazione, facilitare l'attivita', modificare l'effetto di altre
sostanze, stato di coscienza.
Dal rapporto dell'Ausl sulle tossicodipendenze, che sara' presentato il 27
ottobre in Comune a Bologna, risulta ancora che il 70% dei ricoveri in
Emilia-Romagna dal 1996 al 2005 sono avvenuti per il mix di alcol e
stupefacenti. I comportamenti pericolosi piu' diffusi sono infatti l'uso
contemporaneo di alcol e droghe, il mettersi alla guida dopo aver bevuto e il
mix di varie sostanze stupefacenti. Tra i cocainomani rimane comunque piu'
elevato il rischio di incidenti stradali. Per chi fa uso di cocaina, comunque,
la prima causa di morte e' l'overdose, seguita da problemi cardio-respiratori
e dal suicidio.
Tra i tossicodipendenti in cura nei Sert (in prevalenza eroinomani) si muore
maggiormente per overdose e per Aids. E' comunque piu' alto il rischio di
morte tra i tossici segnalati alla Prefettura rispetto a quelli seguiti dai
servizi, ad indicare, afferma duro Pavarin, che "i Sert fanno opera di
protezione, la Prefettura no".
Secondo Pavarin, un grande aiuto nella lotta alla droga possono darlo i
servizi sociali, ma non come sono strutturati oggi. "Il mondo della droga e'
complesso e sta cambiando sono necessari servizi innovativi, in grado di
intercettare quella fascia intermedia tra il consumo problematico e la
dipendenza. Le segnalazioni alle forze dell'ordine servono infatti ormai piu'
come etichetta che a scopi preventivi, visto che vengono segnalate sempre le
stesse persone, e la maggioranza dei tossicodipendenti ormai e' convinta che
strumenti repressivi come la detenzione siano un percorso per loro obbligato
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