La migliore terapia per lenire dolore, nausea, vomito, spasmi e altri
disturbi provocati da malattie come cancro e Aids? "Senza dubbio la canapa
indiana, conosciuta anche come marijuana. E solo governi 'ciechi' e ostinati,
come quello americano, continuano a dire no al suo uso a scopo curativo. Le
evidenze scientifiche dimostrano infatti che si tratta di una soluzione da
preferire, e che anche i pazienti preferiscono, rispetto a farmaci che ne
contengono alcuni principi o agli analoghi". Parola dello psichiatra Lester
Grinspoon, professore emerito dell'universita' di Harvard (Usa) e autore
di numerosi volumi in cui difende il diritto dei malati a 'sedare' le proprie
sofferenze fumando marijuana senza rischiare di commettere un reato.
Una delle caratteristiche principali del fumo o dell'inalazione di canapa a
fini terapeutici "e' il fatto che e' possibile 'personalizzare' le dosi -dice
Grinspoon, intervenuto oggi a Roma all'incontro sulla canapa terapeutica
organizzato da 'Forum Droghe' - e, in tal modo, evitare di assumere sostanza
in eccesso: con pochi 'tiri' di uno spinello-curativo, il paziente infatti si
sente subito bene, non deve aspettare del tempo prima di giovare degli effetti
positivi della cura. Cio' non accade per i farmaci 'classici', il cui dosaggio
e' piu' difficile da regolare per ogni singolo paziente. Bisogna abolire il
proibizionismo che regna in molti Paesi del mondo, pur con tutte le
difficolta' che questo comporterebbe.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti la marijuana dovrebbe essere approvata
dalla Food and Drug Administration (Fda), dopo aver superato tutti i test
previsti per i farmaci. Ma per raccogliere i dati necessari a dimostrare
l'efficacia di un medicinale sono necessari denaro e mezzi che vengono messi a
disposizione delle aziende produttrici".
"Nel caso della cannabis chi si dovrebbe 'accollare' queste spese? La risposta
e': un'organizzazione no profit oppure il Governo. Certo non i colossi
farmaceutici: la marijuana non e' brevettabile e non garantisce il 'ritorno'
economico che ci si aspetta di ottenere in 20 anni grazie all'esclusiva su un
farmaco 'normale'. E' scandaloso che pur non essendoci mai stato alcun caso di
morte per overdose di cannabis ancora la si leghi all'idea di droga pesante e
pericolosa
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