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06/10/2006 Rapporto Fict: 160mila i Tossicodipendenti presi in Carico (www.aduc.it)

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    Oltre 160 mila persone seguite, per lo piu' maschi, ultratrentenni e consumatori problematici di eroina: e' il bilancio dell'attivita' nel 2005 dei Sert, i servizi pubblici per le tossicodipendenze, contenuto in un Rapporto commissionato dal Ministero della salute e reso noto dalla Fict (Federazione italiana comunita' terapeutiche).
    Dal Rapporto, che ha monitorato 497 servizi su 550 attivi su tutto il territorio nazionale, e' emerso che delle circa 162 mila persone prese in carico dai Sert, 140.400 (86,7%) erano maschi e appena 21.600 (13,3%) femmine, in pratica una donna ogni 6,5 uomini. Un valore che quindi conferma, secondo la Fict, come la tossicodipendenza sia una patologia prevalentemente maschile, ma che non e' omogeneo sul territorio: nelle regioni del nord-centro il rapporto risulta generalmente inferiore al dato nazionale (da 3,7 della Provincia Autonoma di Bolzano a 6,0 del Lazio), mentre assume valori elevati al sud (17,9 in Basilicata, 14,1 in Calabria).

    L'ETA' DEGLI UTENTI - I soggetti presi in carico nel 2005 sono piu' frequentemente ultratrentenni (67,5%); la percentuale di pazienti di eta' 20-24 e' diminuita (28,6% nel 1991, 11,9% nel 2005) e quella relativa alla fascia di eta' piu' avanzata (piu' di 39 anni) e' regolarmente aumentata (2,8% nel 1991, 24,4% nel 2005).

    LA SOSTANZA PRIMARIA - La sostanza di abuso prevalente degli utenti dei Sert continua a essere l'eroina (72,3%), mentre l'uso primario di cannabinoidi e di cocaina ha riguardato, rispettivamente, il 9,7% e il 13,2% dei soggetti trattati. Anche in questo caso, ci sono forti differenze territoriali: in Valle d'Aosta e nella Provincia autonoma di Trento risultano eroinomani almeno il 90% degli utenti; viceversa, l'uso di eroina e' inferiore alla media nazionale in 5 regioni, con un minimo in Lombardia (62,1%). L'assunzione di marijuana e hashish e' piuttosto elevata in Veneto, Liguria, Marche, Molise e Puglia, mentre quella di cocaina soprattutto in Lombardia (24,8%) ma anche in Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sicilia. LA SOSTANZA SECONDARIA - Per quanto riguarda l'uso abbinato a un'altra sostanza, le sostanze piu' frequentemente assunte sono state i cannabinoidi (32,0%), la cocaina (30,1%), l'alcol (14,0%) e le benzodiazepine (7,2%), ma anche l'ecstasy ha presentato un valore non trascurabile (2,7%). Anche per l'uso secondario e' stata rilevata una disomogeneita': piu' derivati della cannabis al centro-sud, piu' cocaina invece in Piemonte, Lombardia, Molise e Sardegna.

    LA TENDENZA - Se si osserva la tendenza del consumo negli ultimi anni, si nota una diminuzione del ricorso all'eroina (90,1% nel 1991, 85,6% nel 1998, 72,3% nel 2005) e un aumento del consumo di cocaina (1,3% nel 1991, 13,2% nel 2005); la percentuale di utilizzatori di cannabinoidi, in crescita nel tempo, sembra negli anni piu' recenti essersi stabilizzata intorno al 10%. Si osserva inoltre una riduzione nell'uso secondario di benzodiazepine (23,9% nel 1991; 7,2% nel 2005) e un incremento nel consumo di cocaina (11,7% nel 1991; 30,1% nel 2004), mentre il consumo di alcol associato a droghe si e' stabilizzato negli ultimi anni intorno al 14%.

    I TRATTAMENTI - Per quanto riguarda la tipologia dei trattamenti erogati dai SerT nel 2005, il 59,2% dei pazienti ha seguito programmi terapeutici integrati: per il 49,4% si e' fatto ricorso al metadone, per lo 0,9% al naltrexone, per lo 0,7% alla clonidina e per l'8,2% ad altri farmaci non sostitutivi. La terapia con metadone totale, in flessione dal 2000, nel 2005 presenta un evidente aumento.

    L'ORGANICO DEI SERT - L'organico complessivo e' rappresentato per il 49,1% da operatori sociosanitari, per il 23,3% da medici, per il 16,8% da psicologi; il restante 10,8% include personale amministrativo o di altra qualifica. A livello territoriale si osserva una forte variabilita': la quota dei medici e' maggiore nel Lazio (32,6%), in Basilicata (27,8%), in Calabria (28,8%) e in Sardegna (27,8%). Nella Provincia autonoma di Bolzano e in Puglia, rispettivamente, il 22,4% e il 20,0% del personale e' rappresentato da psicologi, mentre gli operatori socio-sanitari, tipologia piu' frequente in ogni regione, sono particolarmente presenti al nord.


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