11/10/2006 Casini: Test Antidroga per tutti i Parlamentari (www.aduc.it)

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  • Gli italiani hanno diritto di sapere se i parlamentari che eleggono sono tossicodipendenti.
    In nome della trasparenza credo che sia indispensabile un test per tutti i deputati e senatori, fatto dalle istituzioni e non quindi sotto forma di esperimento estemporaneo e scientificamente indimostrabile". Pier Ferdinando Casini interviene clamorosamente nella polemica che ha portato all'oscuramento della trasmissione televisiva "Le Iene", in cui si denunciava un alta percentuale di consumatori di droga fra i rappresentanti del popolo. "L'episodio che ha visto coinvolto quel programma tv e che ha prodotto dibattiti sulle emittenti sia pubbliche che private ha dato un'immagine desolante del Parlamento e della sua classe politica. - prosegue il leader dell'Udc - Oggi ha poco senso interrogarsi sull'iniziativa del Garante della Privacy o parlare dell'esperimento delle Iene. Credo invece che l'unico modo di rispondere a questa crisi di credibilita' e di evitare un dibattito stucchevole e una sorta di caccia al tesoro sia sottoporre tutti noi ad un esame clinico sulla tossicodipendenza. Ci vuole coraggio. Ma ognuno di noi, anche in quanti pubblico ufficiale, deve essere una casa di vetro per i suoi elettori".

    INDAGINE DELLA PROCURA?

    Il Telefono antiplagio, comitato italiano in difesa delle vittime e contro gli abusi, ha inviato oggi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma un esposto con il quale si chiede di invitare i responsabili della trasmissione 'Le Iene' a rivelare all'autorita' giudiziaria i nominativi dei Parlamentari coinvolti e di valutare se gli stessi Parlamentari abbiano violato la legge 49/2006.
    Il responsabile del Telefono antiplagio, Giovanni Pamunzio, dopo avere ricordato alla magistratura che, a detta dei responsabili della trasmissione, l'identita' dei Parlamentari non veniva svelata, ha sottolineato che 'in molte altre occasioni Le iene hanno mandato in onda servizi relativi a violazioni amministrative e penali in cui i responsabili non erano riconoscibili e in tali circostanze il Garante non e' intervenuto'.

    Un esposto alla Procura di Roma per consentire cosi' alle autorita' giudiziarie di aprire una inchiesta e appurare come i deputati e i senatori si riforniscono di hashish e cocaina e in che modo queste sostanze entrano nelle strutture di Governo, sara' presentato dall'associazione Polo Tecnico.
    Il test delle Iene, spiega in una nota l'associazione, rivela che un deputato su tre si droga, il 'drugwipe' ha quindi fatto scoprire che 'su 50 deputati il 32% ha fatto uso di sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore'. Il presidente del Polo Tecnico, Marco Angelelli ha quindi voluto sottolineare che 'non puo' essere ammissibile che parlamentari, a cui e' affidato il destino del nostro Paese, facciano uso di sostanze stupefacenti che alterano la lucidita' e mettono seri dubbi sull'integrita' dello stato mentale degli onorevoli nell'esercizio del proprio dovere'. I parlamentari, secondo Angelelli, 'sono uomini e donne al servizio dello Stato che prestano giuramento di lealta' e fedelta' alla Repubblica nel rispetto pieno della Costituzione e delle sue leggi, alla stessa stregua dei militari, e come tali e' inconcepibile anche l'uso personale di droghe. Sarebbe utile sapere chi sono i loro pusher'.

    ALTRI COMMENTI

    "Mi sono arrabbiato anch'io quando ho saputo che il Garante per la privacy vietava la trasmissione delle Iene sulla droga consumata dai deputati.
    Abbiamo tutti il dubbio fondato che altrettanta solerzia sarebbe mancata nel caso i soggetti dell'inchiesta fossero stati semplici cittadini. Poi pero' mi sono chiesto: e se fosse capitato a me?". Dopo essersi posto questa domanda, Gad Lerner ha cambiato idea. L'Infedele lo spiega nell'omonima rubrica pubblicata on-line da Alice news. "Bisogna sempre mettersi nei panni degli altri, prima di schierarci. Se fosse capitato a me che un tipo a meta' intervista su tutt'altro argomento mi tamponasse con la scusa del sudore? A voi - continua Lerner - andrebbe di essere sottoposti a rilievi clinici da chicchessia, qualunque sia il suo scopo? Il messaggio delle Iene resta fortissimo, sull'incoerenza di molti nostri parlamentari. Molto ma molto piu' clamorosa, ribadita nei servizi trasmessi ieri sera, la loro ignoranza.
    Pero' ci ho ripensato, e alla fine temo di dovermi associare - conclude L'Infedele - all'impopolare decreto del Garante".

    'Siamo in perfetta media come consumo, siamo sopra la media come ipocrisia, visto che nove mesi fa questo Parlamento ha votato una legge che manda in galera un ragazzo con 8 spinelli in tasca'. Lo dice a 'Libero' il presidente della commissione Attivita' produttive della Camera Daniele Capezzone, tra i parlamentari tamponati dalle 'Iene', assicurando che, per quanto lo riguarda, 'l'unica cosa per cui possono trovarmi positivo e' il fumo passivo delle Gauloise di Marco Pannella'.
    'Gia' due anni fa sostenevo -ricorda poi il leader radicale- che se un cane poliziotto entra a Montecitorio prima gli va in tilt il naso poi si arrende. In queste ore vedo troppe Alice nel paese delle meraviglie', considera Capezzone, sottolineando che 'dire che le droghe sono tutte uguali ha fatto schizzare in alto il consumo di cocaina' e che 'solo di cocaina la 'ndrangheta incassa ogni anno cifre da manovra finanziaria. Del resto -aggiunge- il proibizionismo ha prodotto solo piu' morti, piu' droga e piu' Aids'.

    "Se le Iene non aderiscono al nostro invito di blocco delle informazioni ci saranno sanzioni, ma penso che Mediaset capisca le nostre motivazioni". Lo ha affermato ai microfoni di Sky Tg24, Maurizio Paissan, componente del Garante della Privacy, a proposito della decisione di bloccare il servizio delle 'Iene' sull'uso di sostanze stupefacenti fra i parlamentari.
    "Non è possibile - ha spiegato Paissan - travolgere le persone in nome del diritto di cronaca. Il nostro ruolo è quello di trovare il punto di equilibrio fra libertà di stampa, di satira in questo caso, e il diritto del singolo cittadino ad essere tutelato nei suoi valori fondamentali come la propria dignità, la propria riservatezza e la propria identità". Paissan ha poi precisato che l'intervento del Garante "non è sulla trasmissione ma sulle modalità di raccolta di dati ipersensibili, cioè di dati sanitari. Anche se venissi a sapere che chi, nel suo ruolo pubblico, si pronuncia in senso proibizionista in tema di droga ne è invece un abituale consumatore - sottolinea - posso pubblicare la notizia ma lo devo venire a sapere attraverso altre vie, non con il trucchetto di asciugare il sudore...".

    Il recente 'narco test' operato tra i parlamentari dalle 'Iene' riporta alla ribalta la necessita' e l'urgenza di porre la questione della dipendenza e del disagio sociale in cima all'agenda del Governo, affinche' venga affrontata con la collaborazione degli operatori del pubblico e del privato quella che ormai potremmo definire 'epidemia sociale'. Lo afferma la Fict (federazione italiana comunita' terapeutiche).
    La notizia del consumo di droghe, e in particolare di cocaina, da parte di alcuni parlamentari - sottolinea la federazione - non stupisce: la societa' odierna e' schiava del mito dell'apparire piu' che dell'essere e dal rapporto sempre piu' pressante con il tempo e lo spazio. Il ricorso a consumi, sostanze lecite o illecite sta pero' veicolando, sottolineano, un pericoloso concetto di 'normalita' e di una tollerata 'cultura dell'additivita'. Il vedere che tutto questo tocca anche il mondo dei parlamentari che ci rappresentano a livello nazionale, secondo la Fict impone degli interrogativi: quali messaggi stiamo trasmettendo ai giovani? Che rinforzo offriamo ai loro comportamenti gia' indirizzati alla trasgressione piu' o meno consapevole? Il disagio del vivere si supera solo cosi'?
    Quali modelli educativi gli adulti 'responsabili' stanno passando?
    La soluzione, secondo la federazione, non sta certo nella legalizzazione o liberalizzazione delle droghe, ma in una capillare educazione, una formazione preventiva sul concetto di salute e di indipendenza e una forte informazione sui rischi connessi all'uso e all'abuso di tali sostanze.

    Alessandra Mussolini, europarlamentare di Alternativa Sociale e segretario nazionale di Azione Sociale, commenta le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini sui test sulla tossicodipendenza dei parlamentari: 'Ieri diceva che era una trovata pubblicitaria. Oggi di fronte alla indignazione popolare, si converte alla trasparenza. Una incoerenza tipica del soggetto, che e' pronto a virare secondo le convenienze. Intanto, oggi tutti vogliono sapere chi sono i deputati drogati anche a seguito della iniziativa di Azione Sociale'.

    "Credo che ogni deputato debba fare volontariamente il test del tampone. Per quel che mi riguarda, come gia' dichiarato, non mi sottrarrei di certo a questo tipo di verifica". A offrirsi per un eventuale controllo tossicologico e' Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei deputati e presidente nazionale di Azione giovani.
    Non si sottrarrebbe al test, ma definisce "eccessiva sotto tutti i punti di vista", la televisione delle 'Iene': "E' stato eccessivo, seppur provocatorio e divertente- dice- sottoporre agli inconsapevoli intervistati un test tossicologico utilizzato dalla polizia britannica".
    Secondo la vicepresidente della Camera, il servizio avrebbe avuto "piu' incisivita' giornalistica" se avessero chiesto al singolo deputato di sottoporsi al test "spontaneamente" perche', in caso di rifiuto, "se ne sarebbe assunto la responsabilita'".
    Altrettanto "eccessiva" pero', secondo Meloni, e' la censura del Garante che, "di fatto, alimenta la curiosita' e la cultura del sospetto".

    E' 'sconvolgente' secondo don Pierino Gelmini la notizia del test delle 'Iene' secondo il quale un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina.
    Il fondatore della Comunita' Incontro si dice contrario alla messa in onda del servizio (proibita oggi dal garante della privacy) 'come scoop' mentre e' piu' possibilista se fosse proposto 'in una discussione seria e obiettiva'.
    Don Gelmini con l'Ansa parla di risultati sconcertanti 'anche se fosse risultato positivo un deputato su dieci o uno su 20'. 'Oggi qualche mio ragazzo mi ha detto - ha proseguito - 'guarda, don Pierino come si comportano i legislatori, quelli che ci mettono addosso pesi. E noi andiamo in carcere...'. E' questo il primo risultato di una notizia che, anche se non ufficiale, e' veramente sconvolgente. Non ci aspettiamo che i parlamentari siano superman ma almeno consapevoli della loro responsabilita' di fronte ai giovani'.
    Il fondatore della Comunita' Incontro si e' quindi detto contrario a far vedere il servizio delle Iene come 'una specie di scoop, come qualcosa che diventa morboso'. 'Si potrebbe farlo casomai - ha proseguito - in maniera serena, obiettiva'.
    Don Gelmini e' infine tornato a scagliarsi contro ogni ipotesi di abrogare della legge Fini-Giovanardi. 'La droga - ha concluso - sta diventando talmente un elemento devastante che se non erigeremo delle dighe verremo travolti e inondati in modo scandaloso'.

    Il deputato del Pdci Elias Vacca non condivide la decisione del Garante per la privacy di bloccare la trasmissione delle Iene sul test ai 50 parlamentari, ma non approva neanche il metodo usato dagli autori del programma.
    'Perche' non hanno detto apertamente che si trattava di un test-antidroga? Davanti alle telecamere chi si sarebbe potuto sottrarre? In piu' avrebbero potuto mandare in onda senza problemi la trasmissione. Cosi' invece si puo' fare appunto appello alla privacy. Anche se personalmente non lo condivido'.
    'Mi dispiace che le Iene non si occupino anche di parlamentari come noi - aggiunge - che invece non hanno proprio nulla da nascondere. Mi offro come volontario per ogni tipo di test, da quello anti-droga a quello anti-alcool. In Parlamento c'e' anche gente per bene...'.

    'Da tutto questo parlare, a proposito e a sproposito, giunge la conferma che c'e' sicuramente una maggioranza per abrogare la legge Fini- Giovanardi': e' quanto afferma Franco Corleone, presidente di Forum Droghe ed ex sottosegretario alla giustizia, commentando le polemiche suscitate dai narcotest delle 'Iene' sui deputati.
    'A questo punto ci auguriamo - continua Corleone - che la proposta Boato, depositata alla Camera con decine di firme, venga messa presto in discussione'. 'Questo fenomeno sociale - conclude - e' stato finora affrontato solo con la criminalizzazione, e' l'ora di scegliere una strada diversa'.

    "Le cose che fanno le Iene? Di solito sono clownesche e non vanno prese sul serio". Cosi' il ministro per l'Universita' e la ricerca, Fabio Mussi, si e' espresso sulla cancellazione del servizio sul consumo di droghe tra i parlamentari che sarebbe dovuto andare in onda stasera durante il programma di Italia 1. Una decisione, quella della cancellazione, presa dal Garante della privacy.

    "Credo che i giornalisti delle Iene, con il loro solito stile irriverente, non abbiano rispettato tutti i canoni del 'giornalismo di stile'. Ma se avessero lo stile del giornalismo le Iene non sarebbero le Iene". A dichiararlo e' il portavoce nazionale dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando, che era stato fra gli inconsapevoli 'testati' dalla troupe delle Iene davanti a Montecitorio. "Non so e non spetta a me stabilire se le Iene abbiano commesso un reato nel prelevare 'abusivamente' dei campioni fisiologici, ma certamente, stando a quanto comunicato oggi, non credo che avrebbero violato la privacy di alcuno con la messa in onda del servizio. Non e' certo censurando il risultato di un'inchiesta giornalistica che si censura il metodo con cui l'inchiesta e' stata condotta. Se vi e' stato un reato - ha aggiunto Orlando - questo andava e va perseguito nelle sedi opportune, non certo con la censura televisiva".

    'Quanto e' accaduto e' un fatto grave perche' lede la tutela della privacy dei cittadini, sottoposti in questo caso con un imbroglio a un test'.
    Interviene cosi', la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunita', Barbara Pollastrini, nella polemica sulla decisione del Garante della Privacy di non mandare in onda l'inchiesta de 'Le Iene' sull'utilizzo di stupefacenti da parte di deputati e senatori. 'Il giudizio - prosegue la Ministra - non e' condizionato dal fatto che coloro che sono stati coinvolti sono dei parlamentari. E' la difesa di un principio che deve valere per tutti. Anche per i parlamentari. Non entro nel merito del servizio televisivo anche se sono convinta che e' interesse di tutti una riflessione sulle involuzioni che si possono determinare se non si pone un freno ad una logica 'scooppistica' che per una ragione o per l'altra sta diventando centrale. Basti pensare - ha concluso la Ministra - alla vicenda delle intercettazioni abusive o diffuse illegalmente'.

    "Senza voler entrare nelle polemiche di oggi sulla trasmissione televisiva le "Iene" o sull'attuale legge sulle tossicodipendenze- dichiara Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita' di Palazzo Madama ma osservo che chi ha la responsabilita' di rappresentare i cittadini italiani, ed ha il compito di scrivere e di votare le leggi, dovrebbe farlo senza avere in corpo sostanze stupefacenti, di qualunque tipo esse siano".
    Non credo, prosegue, "che un cittadino approvi, o sia disposto ad accettare con leggerezza il fatto che un deputato o un senatore vada in aula a votare sotto gli effetti dell'eroina, della cocaina oppure dell'alcol". "Questo vale a mio avviso per qualunque lavoro ma- sostiene Marino- e' un principio tanto piu' valido quando si ricoprono incarichi elettivi e quindi si assume il compito di rappresentare il paese, fatto che ha delle ovvie implicazioni etiche".
    Negli Stati Uniti, scrive ancora l'esponente ulivista, "i controlli negli uffici pubblici federali sono frequenti: e' una prassi consolidata, considerata normale e che non viene ritenuta lesiva della liberta' dell'individuo ne' del diritto alla privacy".

    Deputati e senatori siano "trasparenti" come i colleghi 'made in Usa', sul caso dello 'scoop' delle 'Iene' sul test per individuare il consumo di droga. E' l'invito di Marco Cutrufo (Dc), che ricorda come "nel nostro parlamento ci sono molti eletti che si ispirano ai comportamenti statunitensi, derivanti dal maggioritario e dall'elezione diretta dei presidenti".
    E' giusto quindi- ha continuato Cutrufo- che, come succede in America, si rivelino con trasparenza, anche per quanto riguarda le loro abitudini private ed invece di attendere la probabile pubblicazione da parte delle 'Iene' dell'elenco di quegli inquilini del Palazzo che fanno uso di stupefacenti, lo dicano loro stessi senza timore".

    'Piu' che la tutela della privacy, la decisione del Garante sembra tutelare l'ipocrisia di tanti politici, che pubblicamente predicano il proibizionismo e approvano leggi che riempiono le carceri di tossicodipendenti e poi privatamente consumano ogni tipo di droga'. E' quanto sostiene Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria, a proposito dell'intervento dell'Authority sul programma delle Iene su 'onorevoli e droga', richiamando 'la solita doppia morale per la quale, nel passato, tra i piu' irrudicibili avversari del divorzio vi erano leader di partito pluridivorziati. Per non parlare dell'ipocrisia odierna di tanti fieri oppositori ai pacs'.
    Per Agnoletto, 'gli italiani hanno diritto di sapere se, come dimostrerebbe il servizio delle Iene, anche nei palazzi della politica si fa uso di sostanze stupefacenti. Non che sia una novita', ma credo che, nei limiti del rispetto della privacy, si debba essere informati di una notizia di questo genere. Non capisco questa censura preventiva, visto che a quanto mi risulta non sarebbe stato possibile riconoscere i parlamentari che hanno fatto uso di sostanze. E' ora di far emergere le contraddizioni di buona parte della classe politica, che da una parte firma leggi proibizioniste e repressive e dall'altra consuma abitualmente sostanze'.

    'Anche in altre occasioni le Iene hanno raccolto 'dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute', pero' il Garante per la tutela della Privacy non e' mai intervenuto. Lo fa solo ora che, ad essere coinvolti, sono i politici. Come mai? Che abbia ricevuto pressioni?'. Se lo chiede il deputato di An Riccardo Pedrizzi, responsabile del partito per le politiche della famiglia. 'Un parlamentare, in quanto tale, -ricorda Pedrizzi- ha il dovere di rendere conto all'opinione pubblica, al popolo sovrano che lo ha delegato a rappresentarlo; perche' i cittadini hanno il diritto di sapere chi hanno eletto'.
    Per Pedrizzi, 'ogni parlamentare sottoposto al 'drug wipe' dalle 'Iene' dovrebbe dare il suo assenso alla messa in onda della trasmissione. E questo anche a tutela dell'istituzione Parlamento e per scongiurare ondate qualunquistiche. In ogni caso, non si vede cosa c'entri la legge Fini anti-droga e anti-spaccio: quand'anche il 'drug wipe' fosse totalmente attendibile, quand'anche risultasse vero che un deputato su tre fa uso di droga, quella norma rimarrebbe sacrosanta, perche' mira a colpire gli spacciatori, i venditori di malattia e di morte, a riaffermare il principio che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto, a promuovere concretamente il recupero delle persone tossicodipendenti. Se poi qualcuno dei deputati che l'ha votata avesse problemi di coerenza -conclude Pedrizzi- farebbe bene a sfruttare le possibilita' di disintossicazione che tale legge permette'.

    "Condivido la proposta dell'onorevole Casini: l'unico test che temo è quello sul consumo di cioccolata". Lo afferma Francesco Pionati, senatore dell'Udc, aggiungendo: "Puerile la linea giustificazionista che dice: il Parlamento è lo specchio del Paese. Le Camere dovrebbero essere un esempio di moralità e di rettitudine. L'immagine di un parlamentare che fa uso di droge, a mio giudizio, è devastante e allontana di anni luce la gente dalle istituzioni".

    Test tossicologico per tutti i deputati. E' quanto chiede in una lettera al presidente della Camera Fausto Bertinotti, il capogruppo di Alleanza nazionale in commissione Affari costituzionali, Italio Bocchino. Nella lettera Bocchino invita Bertinotti "a valutare con l'ufficio di presidenza la possibilita' di rivolgere l'invito a tutti i deputati affinche' si sottopongano al test tossicologico con esame del capello, dal quale e' possibile verificare l'assunzione di sostanze stupefacenti fino ad un anno addietro". Cio' consentirebbe, conclude Bocchino, la "tutela dell'immagine e della dignita' dei deputati pesantemente minate dal servizio delle Iene".

    "Chiedo al presidente della Camera Bertinotti di invitare i parlamentari a sottoporsi volontariamente a un test per dimostrare se assumono o no sostanze stupefacenti. Bisogna diradare il polverone che si e' abbattuto e l'unico modo per farlo non e' quello di attendere con una proposta di legge che una verifica di questo tipo diventi obbligatoria, ma favorire subito una decisione volontaria della Camera con una prova che offra all'opinione pubblica un quadro della situazione. Chi dovesse rifiutare il test se ne assumerebbe la responsabilita' di fronte alla pubblica opinione. Altra strada non c'e' per placare le polemiche". È quanto dichiara Maurizio Gasparri dell'esecutivo di Alleanza nazionale.

    Il Capogruppo regionale AN Gianni Plinio ha invitato tutti i colleghi consiglieri regionali a sottoporsi volontariamente al test sull'assunzione di droghe in segno di solidarieta' con le Iene oscurate dal Garante della Privacy ed a dimostrazione che i politici non devono godere di trattamenti privilegiati.
    'Spero che i colleghi condividano il senso del mio appello e che un'adesione possa venire anche dai consiglieri provinciali e comunali - ha detto Plinio. La censura alle Iene alimenta a dismisura, anche in Liguria, la cultura del sospetto e, pertanto, occorre dare all' opinione pubblica segnali concreti e convincenti'.
    'Non e' consentibile ne' la censura di un servizio giornalistico che non avrebbe violato la la privatezza di alcuno e neppure avvalorare la tesi che ai politici siano riservati trattamenti di favore fino al punto di godere di una sorta di immunita' in materia di antidoping - prosegue il capogruppo di An-. Se poi al test, che potra' essere effettuato dal personale di una ASL, risulteranno consiglieri tossicodipendenti spettera' al Presidente dell' Assemblea valutare l'adozione di eventuali provvedimenti nei loro confronti'.
    'Una cosa e' certa - conclude Plinio - i cittadini dovrebbero sapere se i loro rappresentanti fanno uso di sostanze stupefacenti e soprattutto se siano ricattabili per via del legame che intercorrerebbe tra loro ed i pusher di fiducia'.

    Apprendiamo con soddisfazione dalle agenzie di stampa che l'ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha pure lui lanciato la proposta di un test obbligatorio anti-droga per i parlamentari.
    Un'idea che e' ripresa in tutto e per tutto dall'intervista del capogruppo vicario della Dc alla camera Giampiero Catone, pubblicata oggi dal nostro giornale di partito, al fine di accertare chi sia in grado di 'pilotare la nave Italia'. Ad affermarlo, in una nota, e' il quotidiano della Dc, "la Discussione" di cui Catone e' direttore politico.
    "Fa sicuramente piacere che le idee diffuse dal nostro giornale vengano cosi' autorevolmente copiate - prosegue la nota de 'La Discussione' - anche se il presidente Casini non perde occasione di sminuire il ruolo politico del partito cui fanno riferimento il quotidiano e Giampiero Catone. In tema di anti-doping - conclude La Discussione - si potrebbe immaginare, assieme a quello in materia di droga, un test per accertare se qualche idea che si fa strada nel mondo politico sia frutto di autonoma elaborazione o, come in questo caso, di una comoda opera di 'copia incolla'".

    'La nostra posizione e' quella di sempre cioe' la liberalizzazione delle sostanze leggere e l'abolizione della Fini-Giovarandi, C'e' un moralismo nel nostro Paese che in realta' favorisce solo il commercio illegale. Noi pensiamo che si debba punire il traffico illegale che alimenta la criminalita' organizzata e non i consumi individuali. Per fare questo la via della legalizzazione e' l'unica possibile'.
    Cosi' Gennaro Migliore capogruppo del Prc alla Camera interviene nel dibattito in merito all'uso di droghe dopo le polemiche per il servizio televisivo delle Iene.
    A chi gli chiede se sia favorevole alla proposta di Casini di rendere obbligatorio un test sulla droga per i parlamentari, il capogruppo di Rifondazione risponde: 'Sono per la volontarieta' ed il rispetto della privacy'.

    "Sono assolutamente d'accordo con quanto afferma Pierferdinando Casini. Ci vuole un atto di chiarezza per porre fine a queste ondate di fango che colpiscono soprattutto chi con coerenza ha sempre lottato contro la cultura della droga". E' quanto ha dichiara Adolfo Urso, dell'Esecutivo di An, in merito alla proposta lanciata dall'ex presidente della Camera per un test sulle tossicodipendenze obbligatorio per tutti i parlamentari.
    "In attesa che tale proposta diventi norma di legge - aggiunge - è opportuno, da subito, un test volontario, ovviamente non anonimo, che i servizi del Parlamento potrebbero facilmente attivare".

    "Concordo con la proposta di Casini, ma propongo di aggiungere il test dell'Hiv, l'analisi del colesterolo e un certificato rinnovabile di buona condotta firmato dal parroco. Solo cosi' saremo certi di avere una rappresentanza parlamentare senza ne' dipendenze, ne' vizi della carne, ne' peccati di gola". Ad affermalo e' il segretario della Democrazia cristiana senatore Gianfranco Rotondi.

    Stupito del clamore suscitato dallo 'scoop' delle 'Iene' sugli 'onorevoli tossicodipendenti'? "Assolutamente no": e cosi' Claudio Leonardi, direttore dell'Unita' operativa complessa prevenzione e cura delle tossicodipendenze ed alcolismo dell'Asl Roma C, rivisita un vecchio adagio: "C'e' chi predica male, ma molto spesso alcuni razzolano anche peggio".
    Il medico, pero', entra subito nello specifico del problema, tanto per mettere in guardia i nostri rappresentanti in Parlamento. "L'utilizzo prolungato di cannabis- sostiene Leonardi- puo' provocare ottundimento delle capacita' cognitive, soprattutto in fase acuta, quando cioe' si e' appena fumato".
    "Man mano che si fumano sempre piu' 'spinelli', questo 'effetto rimbambimento' e' sempre piu' lieve, per il principio della cosiddetta 'tolleranza', ma- precisa l'esperto- non c'e' da rallegrarsi: questa droga agisce a livello cerebrale, e i sintomi che si manifestano, quando si e' in astinenza, sono facile irritabilita' ed irrequietezza".
    Leonardi passa poi ad elencare gli 'incidenti di percorso' in cui deputati e senatori potrebbero incappare, se scegliessero di sniffare cocaina. "Questo tipo di droga ha effetti clinici e conseguenze piu' devastanti rispetto alla cannabis- spiega- poiche', quando si introduce nell'organismo, causa immediate reazioni: iperattivita', grande livello di attenzione e concentrazione, come se si fosse iperstimolati a livello cerebrale".
    Fare uso prolungato di cocaina, secondo il tossicologo, "produce un esaurimento delle risposte energiche agli stimoli esterni", cosi' che "i suoi effetti stimolanti sono inferiori e bisogna introdurre maggiori quantita' della sostanza stupefacente, per sentirsi iperattivo". L'astinenza e' poi "notevolmente piu' pesante di quella da 'spinello': si va incontro a momenti di depressione, irritabilita' e nervosismo". In sintesi, per Leonardi "tutti i meccanismi cerebrali si mettono bene in moto, solo se c'e' cocaina nell'organismo".
    Nel tempo, poi, questa droga "porta alla distruzione di un numero sempre maggiore delle cellule della corteccia cerebrale, danno- sottolinea- nel quale e' seconda solo all'alcool".
    Ma si puo' distinguere, solo osservandolo, un consumatore abituale di cocaina, fra i volti noti del Parlamento? "Non ci sono segnali specifici- replica Leonardi- forse, direi, soltanto i 'tic' nervosi, che sono involontari, e chi prende abitualmente questa sostanza il controllo sul sistema nervoso centrale, via via, non ce l'ha piu'".
    Infine, l'esperto si dichiara "perplesso" sulla sensibilita' del test delle 'Iene', perche' "piu' che il sudore, almeno nel caso della cannabis, e' l'urina che rivela la presenza di sostanze stupefacenti"; ma l'esito della prova tampone svela che "fra i 50 parlamentari 'testati' c'e' di certo chi ha sniffato cocaina".

    Il coordinatore di An in Puglia, Adriana Poli Bortone, si schiera con le Iene e torna a proporre il test dell'anti-doping per i politici 'Provocatorio o meno - afferma - quello delle 'Iene' e' un episodio che non puo' essere sottovalutato'. 'Qualcuno ricordera' - aggiunge - che nei mesi scorsi sostenni la necessita' dell'anti-doping per chi si accinge ad assumere responsabilita' politiche. Fermo restando che ogni cittadino e' libero di orientare la sua vita come vuole, in fatto di droga non posso che essere pienamente d'accordo con Giovanardi che ricorda come l'uso di droga, e particolarmente di cocaina, sia diffuso anche fra i senatori a vita (Colombo lo ha ammesso)'.
    'La cocaina - prosegue Poli Bortone - circola fra i piu' facoltosi, dunque professionisti, imprenditori, politici, e siccome costa a chi la usa, Giovanardi ricorda ancora che e' condizionabile e ricattabile specialmente se e' in una posizione di responsabilita".
    'Se non si puo' affidare una macchina ad un drogato, come qualcuno giustamente sostiene - conclude il coordinatore regionale di An - figuriamoci se si puo' affidargli la guida del Paese, di una Provincia, di una Citta'. Forse l'episodio delle 'Iene' e' un richiamo al senso di responsabilita' collettiva, cioe' a tutti quelli elettori che sono chiamati a scegliere da chi vogliono essere governati. Viva le 'Iene' allora se son servite a dare un sano scossone!'.

    Il coordinatore dell'esecutivo dei Verdi, Massimo Fundaro', definisce 'una trovata estemporanea' la proposta di test obbligatori anti-droga per i parlamentari, il cui scopo sarebbe quello di 'coprire il vero problema, che e' lo spaccio ed il consumo di droga e quindi il fallimento della legge Fini-Giovanardi'.
    Fundaro' polemizza in particolare con Carlo Giovanardi, dell' Udc, affermando fra l'altro che 'la vera cialtroneria e' mandare in carcere dei ragazzi per pochi spinelli mentre le mafie fanno affari d'oro'.
    'I test obbligatori - osserva Fundaro' - non sono una soluzione praticabile, ma anzi costituirebbero un precedente pericoloso che potrebbe aprire la porta ad una schedatura di massa dei cittadini'. E 'certa politica farebbe bene a riflettere sulla propria ipocrisia piuttosto che lasciarsi andare a tentazioni orwelliane'.

    Droga in Parlamento? "Si faccia un esame a tutti i parlamentari". Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, dopo lo scandalo sollevato dalle "Iene", si dice d'accordo con la proposta di Casini di fare un test a tutti i parlamentari, "mettiamoci dentro anche i presidenti di regione. Piu' trasparente di cosi'? Sono pronto a qualsiasi prova".

    'Una proposta di legge per un testo obbligatorio sulla droga ai parlamentari? Non mi sembra il modo di affrontare il problema. Il dramma della droga sta nell'emarginazione che produce il consumo di sostanze stupefacenti. Mi sembra che per i parlamentari non ci sia questo dramma. Allora perche' non facciamo pure un test dell'etilometro a chi esce dalla buvette...'. Risponde cosi' il ministro per la Solidarieta' Paolo Ferrero, ai cronisti che in Transatlantico gli chiedono un commento sulla proposta avanzata dal leader dell'Udc Casini.
    Parlano poi della polemica in merito alle Iene, il ministro del Prc aggiunge: 'il metodo usato e' inaccettabile,il garante ha ragione'.
    L'obiettivo per Ferrero resta 'il superamento della Fini-Giovanardi. Stiamo elaborando un teso - spiega - che e' in via di definizione'.

    'Sul test Casini e' sicuro di se' come io sono sicuro di me, ma stabilire una sorta di obbligatorieta' mi pare un'idea un po' peregrina dal momento che se la gente crede che il 30% dei parlamentari siano drogati non c'e' nessuno che estirpera' questo legittimo o illegittimo sospetto'. Lo dice Alfredo Biondi, senatore di Fi, commentando la proposta di Pier Ferdinando Casini.
    'Invece - obietta Biondi - penso che i vizi privati sono una cosa e le pubbliche virtu' un'altra. In ogni modo, se i presidenti di Camera e Senato decideranno per questo test di castita', spero che sia solo per gli psicofarmaci, io non mi sottrarro', anche se mi pare eccessivo quello che Casini propone'.

    'Se vogliamo guardare dentro al piatto e fuori dalla scorrettezza parziale delle 'Iene' troviamo il colmo della vergogna per un parlamentare : mi chiedo come potremo alzare l'indice dopo una cosa del genere'. Lo afferma la senatrice Maria Burani Procaccini (Fi).

    'Se si demolisce presso i cittadini il senso dello Stato e delle Istituzioni e con esso la cultura democratica ci si espone inevitabilmente al rischio di finire nella mani di nuovi demagoghi populisti': lo afferma, in una nota, il parlamentare milanese della Margherita Enrico Farinone, commentando la vicenda del test antidroga della trasmissione 'Le Iene', al quale e' stato sottoposto.
    'Sono uno dei cinquanta ingannati dal finto intervistatore - spiega Farinone - Personalmente non ho mai fumato nemmeno una sigaretta e non avrei alcun problema, se richiesto, a sottopormi a test. Quello che non accetto e giudico illegale e' l' utilizzo del trucco e del sistema dell' imboscata. Perche' e' teso a svilire il ruolo del parlamentare e se possibile ridicolizzarlo'.
    'Sono deputato di prima nomina - aggiunge - non ho esperienza televisiva. Ho alle spalle una vita normale da lavoratore e da militante di partito che crede nel valore dell' impegno civile e sociale e nel ruolo alto, di garante della democrazia, che ha il Parlamento. E vedo con crescente fastidio il perfido tentativo in atto da tempo di svilire e screditare le istituzioni attraverso il racconto di una politica fatta solo di retroscena, imboscate e gossip. Questa strada, questo pseudo giornalismo della videocrazia, porta solo a instillare nei cittadini la sfiducia e con cio' si apre la strada a nuovi demagoghi. E' tempo che i politici seri di qualsiasi schieramento aprano gli occhi'.

    'Personalmente non avrei problemi a dire: io aderisco. Un conto pero' e' la volontarieta', altro e' l'obbligatorieta', su cui ho qualche dubbio se sia compatibile con le leggi che riguardano la privacy'. Cosi' il leader di An Gianfranco Fini risponde ai cronisti che gli chiedono un commento alla proposta di Pier Ferdinando Casini per un test obbligatorio sulle droghe per i parlamentari. 'In ogni caso - aggiunge - sarebbe auspicabile che tutti i parlamentari dicessero che non fanno uso di droga'.
    Parlando del servizio delle 'Iene', il presidente di An non ha dubbi: 'Visto il danno di immagine, credo che sia sbagliato non mandare in onda quel servizio. Si e' data l'impressione che si volesse nascondete qualcosa, e' stato un boomerang per le Istituzioni'.
    Ai cronisti che gli chiedono poi un commento sulle richieste della sinistra di abolire la legge che lo vede cofirmatario insieme con Giovanardi, Fini risponde: 'Non e' vero che la legge che porta il mio nome mette in carcere i tossicodipendenti. La legge punisce gli spacciatori, tant'e' vero che un tossicodipendente che spaccia non finisce in galera ma in una comunita' di recupero. Chi muove delle critiche - conclude il leader di An - o non conosce la legge o e' in malafede'.

    'Per mi quanto mi riguarda si puo' fare anche obbligatorio... ma penso che sarebbe una sciocchezza perche' non si puo' obbligare. Mica e' una vaccinazione obbligatoria'. Cosi' il ministro di Giustizia Clemente Mastella ha risposto ai cronisti a Montecitorio che gli hanno chiesto un parere sulla proposta di Pier Ferdinando Casini di rendere obbligatorio un test antidroga per i parlamentari.
    'Ciascuno fa quello che ritiene piu' giusto secondo la sua coscienza. Ma poi -ha aggiunto Mastella- perche' il test dovrebbe essere obbligatorio per i parlamentari e non per i cittadini? O viceversa? Se uno lo vuol fare, lo faccia...
    Portino un'emoteca e facciano il prelievo a chi offre il braccio...Io sono disponibile, non ho problemi: ho altri vizi insieme a qualche virtu'..!'.
    Per quanto riguarda l'uso di stupefacenti da parte di parlamentari, Mastella ha invitato a riflettere sul fatto che 'il Parlamento rispecchia il Paese... nessuno scandalo allora. Il paese e' questo e allora non meraviglia che ci sia una parte dei parlamentari... lo dico in base ad una valutazione statistica'. Mastella ha ricordato di avere parlato di queste cose qualche anno fa e di avere suscitato delle polemiche. Ma anche allora aveva detto di non meravigliarsdi perche' il buon senso diceva che quello che era nel paese non era estraneo al parlamento. 'Naturalmente -ha sottolineato- bisogna prevenire e usare tutti gli strumenti per evitare che ci sia uso e uso dilatato della droga. Pero' nessuno puo' ergersi a maestro'.
    Mastella ha infine espresso una riserva sul provvedimento adottato ieri dal Garante della privacy perche' 'doveva impedire anche la trasmissione del servizio delle 'Iene' che riguardava le persone normalissime. E' corretto -ha sottolineato Mastella- non avere trasmesso le immagini dei parlamentari ma sarebbe stato corretto non trasmettere anche quelle delle persone normali, altrimenti diamo, si', del Palazzo e che simo dei privilegiati'.

    'Non riesco proprio ad immaginare Pier Ferdinando Casini nelle vesti di un moderno Torquemada moralizzatore. La sua proposta infatti ha il sapore di una sparata bassamente demagogica che vale lo spazio di un comunicato stampa': lo afferma Franco Grillini, commentando l'idea del leader dell'Udc di introdurre l'obbligatorieta' del test sulla droga per i parlamentari.
    'Personalmente - spiega - sono contrario a qualunque obbligatorieta' di qualunque test su qualunque cittadino. Forse Casini dimentica che in Italia c'e' l'habeas corpus e il livello minimo di civilta' giuridica sta nel fatto che qualsiasi cittadino, deputato o meno, ha il diritto di decidere cosa fare del proprio corpo e sul proprio corpo. La sua proposta e' un chiaro segnale di fallimento della legge voluta dall'ex ministro Giovanardi sulle tossicodipendenze, che non fa alcune distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, e che criminalizza il comportamento di alcuni milioni di italiani'.
    'Chi, come Casini, ha voluto quella legge dovrebbe chiedere scusa per le sofferenze inutilmente inflitte a moltissime famiglie e per il clamoroso errore commesso evitando scorciatoie demagogiche', conclude.

    'Non e' il test delle Iene a doverci indignare, ma il fatto che alcuni Parlamentari facciano uso di droghe e se questo avviene e' giusto che i cittadini - elettori lo sappiano, magari anche con nomi e cognomi'. Lo afferma il deputato di Forza Italia Raffaele Fitto in una dichiarazione nella quale sostiene che, anche se 'discutibile, scientificamente inattendibile, forse lesivo della privacy', il test cui Le Iene hanno sottoposto alcuni deputati' non e' certamente da coprire 'con il silenzio e con la levata di scudi in difesa del ruolo e dell'immagine dei Parlamentari'.
    'Ritengo che la privacy di un parlamentare - dice Fitto - valga esattamente quanto quella di un semplice cittadino e, certamente, se il servizio avesse avuto come protagonisti semplici cittadini, non avrebbe destato scalpore, nessuno si sarebbe sognato di protestare e sarebbe andato in onda regolarmente, come del resto e' gia' accaduto'.
    'Ma arrivo a dire - conclude - che in questi casi non dovrebbe valere affatto la tutela della privacy per i Parlamentari, perche' i cittadini hanno il diritto di sapere chi hanno mandato in Parlamento. Ben venga, quindi, la proposta, per quanto provocatoria, di sottoporre ufficialmente tutti i parlamentari ai test tossicologici'.

    'Non c'e' nessun intento censorio nella decisione collegiale presa dal Garante della Privacy che ha bloccato la trasmissione delle Iene sulla droga a Montecitorio'. Difende la misura adottata il Presidente dell'organo che tutela il diritto alla riservatezza dei dati personali, Francesco Pizzetti, dopo il polverone sollevato dall'inchiesta delle Iene, con i test antidroga davanti al Parlamento ed il successivo blocco della trasmissione di Italia1.
    'Noi non abbiamo fatto un'operazione di censura sull'informazione -ha detto Pizzetti a Play Radio- noi abbiamo detto che le notizie rubate sulla salute delle persone non possono essere usate perche' costituiscono fatto illecito. Cosi' come non si possono usare i beni rubati non si possono utilizzare le notizie rubate, non solo per una trasmissione ma per nessun motivo'.
    Non e' quindi un intervento sull'informazione, ho proseguito Pizzetti, ma sul metodo con cui e' stata ottenuta. 'Abbiamo detto no a un metodo -ha concluso il Garante- assolutamente inaccettabile che se diffuso, se diventato esempio avrebbe avuto effetto su tutti noi, rendendoci ancora piu' prigionieri, ancora piu' spaventati, non piu' tutelati nella nostra riservatezza, nemmeno quella che concerne la nostra salute'.

    'La riluttanza di Grillini nei confronti della proposta di Casini la dice lunga sul terrore che devono avere certi deputati e senatori del test, il cui esito dovrebbe dimostrare agli occhi dei cittadini con quanta lucidita' e rispetto lavori il Parlamento'. Lo dichiara in una nota il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'.
    'I parlamentari sono chiamati a rappresentare gli italiani - prosegue Volonte' - ed e' di tutta evidenza che nell'espletare le proprie funzioni istituzionali essi hanno il dovere di non doparsi e, in caso contrario, di essere duramente sanzionati. Chi teme il test antidroga -aggiunge- vuole nascondere il proprio comportamento con una strumentalizzazione che vuole rendere il caso accaduto un'occasione per liberalizzare un comportamento assolutamente dannoso e incosciente come assumere stupefacenti'.

    'I politici sono stati tutelati. Ma come mai, con la droga, io, Lapo e tanti sportivi siamo stati sbattuti in prima pagina?'. Se lo e' chiesto oggi Fiorello a 'Viva Radio2' intervenendo a proposito della censura del Garante della privacy sul servizio delle 'Iene' che avrebbe dovuto mostrare, sia pure criptati, i deputati sottoposti, a loro insaputa, al 'tampone per testare se avessero fatto uso di sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore.
    Fiorello ha fatto riferimento al dibattito della puntata di ieri sera di 'Porta a porta' su questo tema e ha detto di essere d'accordo con Alessandra Mussolini che ha definito questa censura come una sorta di atto di difesa del diritto dei potenti a drogarsi.

    'E' abominevole la proibizione alla messa in onda del documento realizzato dalle Iene'. A sostenerlo e' l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, secondo cui 'siamo in presenza di una censura che tutela il potere politico'. 'Quanto successo ieri - ha affermato il critico d'arte - e' un segnale grave'.

    "Strampalata e incostituzionale": così il capogruppo di Italia dei valori alla Camera, Massimo Donadi, giudica la proposta avanzata dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, di "rendere obbligatorio un test per verificare se i deputati della Repubblica fanno uso di sostanze stupefacenti".
    L'idea di Casini, spiega Donadi, "ci appare strampalata, in quanto viola palesemente le più elementari garanzie previste dalla Costituzione. Cosa diversa, e su questa vi sarebbe senz'altro il pieno e convinto appoggio di Idv, è quella di prevedere un test che sia facoltativo. Chi vorrà si sottoporrà e chi non lo vorrà fare si sottoporrà al libero e autonomo convincimento che di questo fatto l'opinione pubblica riterrà di formarsi".
    "Io personalmente - conclude Donadi - e sicuramente tutti i parlamentari di Idv, non avranno nessun problema a sottoporsi al test, anche se a farlo dovessimo essere gli unici".

    "Sono d'accordissimo sulla proposta di Casini di rendere obbligatorio il test sull'uso di sostanze stupefacenti per i Parlamentari, anzi lo estenderei a tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche o elettive. I rappresentanti del popolo dovrebbero essere un esempio di trasparenza e correttezza Per quanto mi riguarda, domattina mi sottoporro', presso un centro diagnostico, agli esami tossicologici e rendero' pubblici gli esiti". Il deputato di Forza Italia Gabriella Carlucci, segretario della Commissione Cultura della Camera, commenta cosi' la proposta del presidente dell'UDC Casini che aveva proposto di introdurre test tossicologici obbligatori per i parlamentari. "Per introdurre il test obbligatorio, poi, non c'e' bisogno di una nuova legge ma e' sufficiente emendare la Fini-Giovanardi e piantarla una volta per tutte, con le droghe leggere, quelle pesanti, l'uso personale e altre amenita' che favoriscono solo la criminalita'. Se la droga e' un male, ed e' un male, va combattuta con ogni mezzo altrimenti con quale credibilita' diciamo ai giovani di stare alla larga dalle droghe?".

    "Propongo che tutti i parlamentari interessati, firmino la liberatoria per mandare in onda il servizio delle Iene sospeso dal Garante per la privacy che, d'altronde, non poteva fare altro". Lo chiede Tommaso Pellegrino (verdi), che aggiunge: "Questo 'caso' rischia di creare ulteriore scetticismo dei cittadini nei confronti dei politici".
    "Non credo affatto che un terzo dei parlamentari faccia uso di droghe- sottolinea- ma su questa vicenda occorre fornire alla pubblica opinione una risposta concreta". Conclude Pellegrino: "Io firmero' la liberatoria e spero che i miei colleghi facciano altrettanto".

    "Penso sia giusto che il servizio delle Iene non sia andato in onda. E che la decisione dell'Autority sia stata corretta". Cosi' il ministro delle Politiche giovanili e dello sport, Giovanna Melandri, nel corso del programma Sky Tg pomeriggio, commenta la decisione del garante di vietare la messa in onda del servizio che "denunciava" l'uso di sostanze stupefacenti da parte di diversi onorevoli. Ma anche la proposta di Casini, di fare un test a tutti i parlamentari, non convince la Melandri: "Un paese maturo deve fare una riflessione matura per contrastare in maniera adeguata il traffico delle sostanze illecite che e' sempre piu' pervasivo". Ma questo, aggiunge, "deve essere fatto senza fughe moralistiche e ideologiche. La droga e' un problema serio da contrastare".

    "Non possono esserci dubbi sulla moralità di chi rappresenta gli italiani ma non è possibile sottoporre obbligatoriamente un cittadino, sia esso deputato o no, così come propone l'onorevole Casini ad un trattamento sanitario contravvenendo al disposto dell'articolo 32 della costituzione". Lo afferma Renzo Lusetti, responsabile dell'informazione per la Margherita.
    "Cosa diversa sarebbe se i deputati offrissero la propria disponibilità ad eseguire il test per fugare ogni dubbio sulla trasparenza dei parlamentari - continua Lusetti - inchieste approssimative e di dubbio valore giornalistico, come quella effettuata dalle iene, soprattutto per la modalità illecita con la quale hanno estorto dati sensibili di alcuni colleghi, tendono a screditare l'immagine del Parlamento che è invece la più importante e rappresentativa delle istituzioni repubblicane".
    "Non è possibile - conclude Lusetti- che comportamenti di pochi o dichiarazioni vergognose come quelle di Caruso possano mettere a repentaglio l'immagine del Parlamento e la dignità dei parlamentari".

    "Non ci saremmo mai aspettati che un uomo cosi' prudente nella politica potesse essere trascinato in una polemica cosi' fastidiosa e prestarsi al gioco delle Iene". La "Velina rossa" parla cosi', nel numero di oggi, dell'iniziativa dell'ex presidente della Camera sulla droga. "A nostro avviso- si legge sul foglio- un'idea di questo tipo (il test obbligatorio, ndr) sarebbe incostituzionale in quanto nessun cittadino puo' essere sottoposto a una violazione della sua privacy. Le iniziative demogogiche- scrive ancora la 'Velina'- hanno sempre nuociuto a qualsiasi forma democratica, anche perche'- e qui c'e' l'affondo- chi vuole diventare l'alfiere della questione dovrebbe prima verificare se nel suo stesso partito tutti hanno le carte in regola".

    "L'authority ha fatto malissimo. Ha sbagliato non mandando in onda quel servizio suscitando una curiosita' e amplificando il problema. Ha ragione Casini, ieri sera mi sono visto i canali tv e sinceramente sono rimasto offeso per quello che ho sentito. Mi sono sentito accusare di essere un drogato. Quindi sarebbe meglio, se questo tampone e' veramente in grado di accertare la questione, che tutti si sottoponessero per acclarare la situazione". Lo sostiene il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli, sulla proposta di Pier Ferdinando Casini circa un test antidroga per i parlamentari.

    "In altri tempi si sarebbe detto: caro Casini fatti una canna!". E' ironico Francesco Mosca, segretario nazionale della federazione dei giovani socialisti nel commentare le affermazioni di Pierferdinando Casini sul caso dei parlamentari drogati.
    "Stupisce- continua il giovane dirigente della Rosa nel Pugno- come la politica sappia passare in un attimo dall'ipocrisia censoria contro il programma delle 'Iene', alla demagogia di un drug-test, pubblico, per tutti i parlamentari".
    E' inammissibile- prosegue Mosca- "che su un tema serio come quello della droga, che ha svelato l'ipocrisia della politica nell'affrontare l'argomento, questa sappia rispondere soltanto con la demagogia. Infatti- continua il giovane socialista- mentre non troviamo niente di moralmente inaccettabile nell'utilizzo di sostanze stupefacenti (specialmente la cannabis) da parte dei parlamentari, troviamo assolutamente immorale una legislazione che- conclude Mosca- per lo stesso comportamento dei nostri 'tossicoparlamentari', considera migliaia di giovani italiani alla stregua di delinquenti comuni".

    "Ho un ruolo istituzionale di fronte al Parlamento in quanto Segretario di Presidenza della Camera e non ho intenzione di finire nel calderone delle polemiche che hanno portato addirittura alla censura di un programma televisivo.
    Visto che non ho nulla da nascondere ho già chiesto all'infermeria della Camera di sottopormi domattina stessa all'analisi delle urine e spero che almeno i membri dell'Ufficio di Presidenza che ricoprono incarichi istituzionali, mi seguano con celerità, quantomeno per far placare le polemiche e tornare a parlare di politica, dato che sono tre giorni che non si parla d'altro che di droga e di sudore neanche fossimo alla vigilia di una corsa ciclistica!". Lo afferma Antonio Mazzocchi (An), Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati.
    "La censura - aggiunge - ha creato il caso politico e fatto raddoppiare gli ascolti delle Iene. Dopo questa vicenda come spiegheremo alla gente, che i politici non sono una casta privilegiata capace di insabbiare tutto ciò che è scomodo? Se lo stesso servizio fosse stato fatto in una grande azienda privata e avesse prodotto gli stessi effetti, il garante sarebbe intervenuto con la stessa celerità? Dobbiamo prendere personalmente provvedimenti per evitare che si aggravi il caso.
    Sarebbe comunque curioso e ipocrita che chi ha proposto le legalizzazioni di droghe leggere e pesanti si sottraesse a tale test, perché vorrebbe dire che sta lavorando su proposte di legge per risolvere i suoi più personali conflitti d'interessi, che a questo punto non sarebbero più solo di carattere economico".

    "E' spiacevole che anche un leader politico serio come Pierferdinando Casini si accodi alla nuova campagna proibizionista innescata dalle 'Iene'". E'il commento di Giovanni Russo Spena (Prc), che aggiunge: "Il problema non e' introdurre test antidroga per i parlamentari, ma eliminare i supercontrolli e le leggi proibizioniste per il resto della cittadinanza, che tra l'altro, non puo' avvalersi dell'immunita' parlamentare".
    "Non tutto il male- prosegue il senatore- viene pero' per nuocere". "Sarebbe positivo- conclude- se la vicenda spingesse alcuni parlamentari ad adottare comportamenti meno ipocriti e a non sostenere piu' leggi proibizioniste che loro, per primi, sanno essere completamente assurde e fuori dal mondo".

    "Di fronte a tanta ipocrisia, ora l'unica strada da percorrere e' quella di effettuare il test antidoping ai parlamentari". A dichiararlo il sottosegretario all'Economia Paolo Cento commentando la proposta di Pierferdinando Casini sull'antidoping ai parlamentari.
    "Gia' da ieri ho sollecitato i vertici della Camera- continua Cento- ad assumere iniziative in questa direzione, una strada che si rende sempre piu' necessaria. Il merito delle Iene- aggiunge- e' stato quello di rompere il muro dell'ipocrisia sulla tossicodipendenza. Adesso e' indispensabile che il Parlamento intervenga al piu' presto per abrogare la legge Fini-Giovanardi che- precisa Cento- criminalizza i consumatori di cannabis e dei suoi derivati. La prevenzione contro le droghe- secondo il sottosegretario all'Economia- e' un obiettivo che si deve perseguire in maniera trasparente prendendo atto del fallimento del proibizionismo e della necessita'- conclude- di separare il consumo della cannabis e dei suoi derivati da quello delle droghe pesanti".

    "Chi non intende sottoporsi al test può sottoscrivere un patto d'onore con il quale condanni l'uso di droghe e giuri di non consumarne". E' la proposta di Saverio Romano (Udc).

    "Anche io sono tra i 50 parlamentari a cui le 'Iene' hanno estorto il sudore della fronte". Lo ha detto Massimo Polledri, capogruppo della Lega Nord in commissione Bilancio al Senato, commentando il servizio tv delle "Iene", bloccato dal garante della privacy.
    "Dalla prova del tampone- ironizza Polledri- mi avranno trovato positivo alla noce moscata, al pepe e al peperoncino rosso calabrese. In effetti, da neuropsichiatria, vedo girare persone dubbie in Parlamento, in particolare- spiega il senatore leghista- ce n'e' uno che ride sempre, che promette di far felice tutti, che aveva detto di voler aumentare le pensioni, che- aggiunge- non avrebbe piu' mandato soldati italiani in missione all'estero e che ora con la Finanziaria sta dando i numeri. È un evidente caso di dissociazione che- conclude il senatore del Carroccio- segnalo alle 'Iene' e al Parlamento".

    La proposta di invitare i consiglieri regionali e gli assessori esterni della Regione Marche alla prova del drug wipe 'e' assolutamente condivisibile' secondo il consigliere regionale di An Guido Castelli.
    'Per parte mia - spiega in una nota - sono pronto e per quanto riguarda gli altri ho gia' ordinato su Internet il test utilizzato dalle 'Iene' per i parlamentari. 50 campioni del sistema che consente di rilevare, in modo non invasivo, l' eventuale consumo di cannabis, anfetamine, cocaina e oppiacei.
    Sono proprio curioso - ribadisce - di sapere quanti accetteranno di sottoporsi al test'.
    L' esponente di An immagina che 'nessun imbarazzo dovrebbe cogliere i rappresentanti regionali dell' estrema sinistra i quali da tempo preconizzano la liberalizzazione dell'uso della cannabis e difendono la 'subcultura dello sballo'. Sugli altri - aggiunge - non ho idee precise: l' unica cosa certa e' che il drug wipe dovrebbe essere applicato anche al bilancio regionale.
    E' cosi pieno di trucchi ed omissioni da rendere quanto mai opportuno la somministrazione sistematica di pentothal (meglio conosciuto come siero della verita') all' assessore alle finanze. Forse in questo modo saremmo messi in grado di conoscere con esattezza l' entita' del debito regionale'.

    'Invito i colleghi che fanno uso di stupefacenti a dichiararsi in modo tangibile ai cittadini, anche perche' l'uso personale di droghe non e' sanzionabile. Saranno poi le urne a giudicare'. Lo dichiara a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, la parlamentare leghista Carolina Lussana. Che esprime comunque 'solidarieta' alle 'Iene' perche' non hanno potuto mandare in onda il servizio'. Anche se, fa notare, 'il metodo che hanno utilizzato e' criticabile perche' hanno sottoposto i parlamentari al test senza il loro consenso'.
    'Che cosa succederebbe -chiede quindi l'esponente del Carroccio - se domani un datore di lavoro usasse gli stessi sistemi?'. Ad ogni modo, per la responsabile giustizia del partito di Bossi 'quello che e' emerso da questa vicenda e' un messaggio chiaro: anche agli occhi degli elettori drogarsi non e' positivo'. Quanto alla proposta avanzata da Pier Ferdinando Casini, la Lussana taglia corto: 'Io non ho problemi a sottopormi non solo a questo test ma anche a quello del capello, di cui si parlava 2 o 3 mesi fa, sempre per stabilire l'assunzione di droghe'.

    "Sono completamente a disposizione delle Iene. Chi fa politica deve essere trasparente anche nella vita privata". Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin. "Non ho nulla da nascondere e dichiaro subito la mia disponibilita' a sottopormi a qualsiasi test ritenuto idoneo ad accertare l+uso di sostanze stupefacenti. Tuttavia, da liberale credo che sia sbagliato renderlo obbligatorio. Ognuno e' responsabile delle proprie azioni e delle proprie scelte. Gli elettori sapranno giudicare, anche da queste cose".

    Casini invita tutti parlamenatari a fare il test antidroga e lui e' il primo a dargli ascolto. Carlo Giovanardi (Udc), analisi alla mano, dimostra ai giornalisti a Montecitorio che lui non e' un "parlamentare dopato. Rischiamo che nel mondo si creda che un terzo dei nostri politici faccia uso di stupefacenti - spiega - ma scherziamo, qui ne va della nostra reputazione".
    Alle cinque di oggi pomeriggio, quindi, il deputato centrista e' andato nel laboratorio di tossicologia forense di Tor Vergata e' si e' sottoposto ad analisi tossicologiche delle urine per verificare la presenza di oppiacei, cocaina, amfetamina, metadone, cannabis, barbiturici e antidepressivi. "Test naturalmente negativo - dice - che attesta che nelle ultime 72 ore, e quindi prima della trovata delle "Iene" non ho assunto nessuna sostanza". I derivati della cannabis e del metadone, si legge sul test, possono essere individuati anche a distanza di 10 giorni. Il parlamntare Udc mostra infine un'altra carta: e' una copia dell'articolo 125 di una legge del 1990 (la 162) che prevede "accertamenti di assenza di tossicodipendenza" per alcune categorie di lavoratori che se positivi possono incorrere nel licenziamento. "Dire che la proposta di Casini e' incostituzionale non ha fondamento - conclude - si tratta di far rientare in questa norma i parlamentari

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