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18/10/2006 Fa discutere la Proposta di Turco sulla Cannabis Terapeutica (www.aduc.it)

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    Al ministero della Salute non si sbilanciano ma nel Consiglio dei ministri di venerdi' prossimo potrebbe fare capolino anche un disegno di legge sull'utilizzo della cannabis per uso terapeutico, voluto dal titolare della Salute Livia Turco. L'apertura anche dell'Italia a queste modalita' per curare il dolore causato da alcune malattie - come cancro, aids e sclerosi multipla - e' salutata con differenti auspici dal mondo politico. "Se l'uso dei derivati della cannabis avviene veramente in funzione antidolorifica, se i principi contenuti in queste sostanze si dimostrano efficaci - come e' ad esempio la morfina nel trattamento del dolore - e se, infine, le procedure avverranno sotto stretto controllo medico e con l'ausilio di un ricettario speciale -dichiara al VELINO Carlo Giovanardi dell'Udc- non ho obiezioni da muovere nei confronti di una legge che ammetta questi metodi". Gianfranco Fini, cofirmatario assieme all'ex ministro per i Rapporti con il Parlamento dell'attuale legge sulla droga, attende di conoscere la proposta della Turco per vedere "se in essa e' previsto che i derivati dalla cannabis vengano prescritti dal medico per esclusivo uso terapeutico oppure se si cerchi -in questo modo- di aggirare il divieto della sua assunzione".
    Timore espresso anche da Giovanardi secondo cui "le terapie antidolore richiedono patologie adeguate - per cui se le nuove norme liberalizzeranno l'uso della cannabis con modalita' tali che chiunque, solo perche' depresso o perche' soffre di disturbi neuro-vegetatvi, puo' accedere alla droga, non le accetteremo". Due sono i principi attivi di sintesi che, dopo l'approvazione di una legge in materia, potrebbero essere introdotti nel nostro sistema sanitario nazionale: il Delta-8-tetraidrocannabinolo (Thc) e il Delta-9- tetraidrocannabinolo (Thc). I farmaci che contengono queste molecole sono gia' in vendita in Usa, Canada, Gran Bretagna, Germania, Belgio e Svizzera per alleviare le sofferenze dei malati terminali e cronici.
    Nella maggioranza c'e' chi ha espresso parole di elogio per le nuove possibilita' di cura offerte dal disegno di legge in fieri. Fabio Mussi, ministro dell'Universita' e della Ricerca ha manifestato pieno sostegno all'iniziativa della Turco: "Sosterro' la sua proposta. Non capisco certe resistenze", ha detto oggi Mussi a margine del Business International, in corso a Roma. "Se c'e' qualcosa che possa alleviare il dolore in particolari malattie, che ben venga. Finora  ci sono stati alcuni pregiudizi su questo fronte. Speriamo ora di poterli superare. Perche' nella terapia del dolore non si dovrebbe usare un prodotto naturale soltanto perche' e' diventato una droga?".
    Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani, interpellato dal VELINO sottolinea che "l'introduzione della cannabis per uso terapeutico costituisce un primo passo: la misura minima che sarebbe crudele non introdurre per cura del dolore". E, in merito al rischio paventato da alcuni esponenti della Cdl che le prossime misure sulla cura del dolore cronico possano essere un veicolo per scardinare i divieti introdotti dalla Fini-Giovanardi afferma: "L'unico rischio e' che restino in vigore sia il divieto della cannabis a scopo terapeutico sia le misure contenute nell'attuale legge sulla droga".
    Anche le associazioni che si battono per implementare nel nostro Paese l'utilizzo dei rimedi antidolore, come la Societa' italiana di cure palliative, presieduta da Furio Zucco, sosterranno il provvedimento della Turco.

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