Alla 36esima riunione della "Society for Neuroscience" sono stati
presentati numerosi studi sugli effetti negativi della cocaina sul
funzionamenti dei neuroni sulla corteccia prefrontale, e in altre parti del
cervello.
Una delle ricerche e' stata presentata dalla dottoressa Rita Goldstein,
del Brookhaven Laboraty di Upton (New York), che insieme ai suoi colleghi ha
effettuato la simulazione di risonanza magnetica a 16 cocainomani e a 16
soggetti sani, chiedendo, durante la risonanza, di identificare diverse
quantita' di monete e di collocarle in ordine di valore, e di quantificare una
ipotetica ricompensa monetaria.
"Piu' della meta' dei tossicodipendenti non e' stato in grado di distinguere
il valore delle monete, e la risonanza ha mostrato una disconnessione o una
dinamica conflittuale per quanto riguarda la ricompensa economica".
La corteccia prefrontale e' la regione del cervello dove avviene il controllo
degli impulsi. La difficolta' di distinguere il valore delle monete significa,
per la dottoressa, che il sistema della ricompensa non puo' essere adoperato
per indurre ad un cambiamento comportamentale nei cocainomani". "Anche se
vediamo dei miglioramenti nelle funzioni (nella corteccia prefrontale) quando
la droga e' eliminata, non c'e' mai un ritorno alla completa normalita'", ha
concluso la Goldstein.
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