Il servizio televisivo de Le Iene sulla vendita di droga all'Arezzo Wave
ha provocato forti reazioni nel Consiglio comunale di Arezzo ed anche al
Parlamento.
Dichiarazione del Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana
Maurizio Bianconi e del Consigliere comunale di An ad Arezzo Francesco
Macrì
"Non si può non essere rimasti sconvolti da quanto la nuova puntata delle Iene
ha messo ieri sera a nudo sulla vicenda del campeggio di Arezzo Wave: uno
spaccio a cielo aperto, un porto franco della droga, dove ognuno la usa
liberamente davanti a tutti come alla fiera del mestolo. Uno spaccio gestito
non artigianalmente ma dalla criminalità organizzata (Sacra Corona Unita e
altre mafie) oltre che dai nordafricani. Un'attività criminale in grande
stile, che attenta alla salute dei giovani e che fa di un pezzo di questa
città una zona senza controllo a densità di droga forse unica al mondo.
Una vergogna, uno schifo, una cosa mai vista. E ciò che ha impressionato di
più è che dopo che il giovane morto è stato caricato nel carro funebre e che
carabinieri e polizia se ne erano andati tutto è ricominciato come prima, con
gente che offriva, comprava e si faceva. Da festival della musica a festival
della droga e della morte. Questa è la realtà documentata dalle immagini, e fa
accapponare la pelle ripensare ai trionfalismi del sindaco e dell'assessore
competente sull'ultima edizione del Festival".
"L'escalation drammatica di spaccio e consumo dimostra come le politiche
permissiviste e buoniste di chi ad ogni edizione di Arezzo Wave infila la
testa sotto la sabbia siano in realtà un tragico percorso che porta al
degrado, ai crimini, alla morte. Non ci possono essere indulgenze per chi,
facendo finta di non vedere, finisce per mettere in atto veri comportamenti
criminogeni, che favoriscono cioè la commissione di reati, attentano alla
salute, degradano la città e non solo per una settimana. Perché in quei
meeting si allacciano rapporti, si fanno conoscenze, si creano reti che poi
rimangono. Ognuno si assuma le sue responsabilità, dalle autorità agli
organizzatori, perché è chiaro che bisogna decidersi: o questo festival,
manifestazione di importanza mondiale a cui tutti teniamo, viene aiutato a
crescere con l'impegno di tutti separandolo nettamente e con decisione dai
fenomeni che abbiamo visto dilagare in una crudezza di immagini che non
ammette repliche, o è evidente che la città non si può permettere di essere
teatro di uno scempio che neanche a Scampia sarebbe possibile vedere e che
finisce per lasciare tracce permanenti in un tessuto sociale che già sta
vivendo scossoni e cambiamenti da non sottovalutare".
"Nelle riunioni in Prefettura il sindaco Fanfani, insieme alle altre autorità,
avrebbe dovuto preoccuparsi della sicurezza come priorità nell'interesse del
festival, della città e della legalità in generale. E non, invece, pensare che
rimettendo il controllo interno del campeggio a dei volontari si fossero
liberati del problema e delle responsabilità. Anzi: il sindaco Fanfani, che sa
di legge, si sarebbe dovuto imporre perché carabinieri, polizia e vigili
urbani vigilassero costantemente all'interno del campeggio come fuori. Avremmo
evitato forse un morto, ma sicuramente una testimonianza televisiva che ha
svergognato la città in tutta Italia".
"Alleanza Nazionale, dal canto suo, chiederà in tutte le sedi una politica di
tolleranza zero per le prossime edizioni di Arezzo Wave, mettendo sul piatto
le sue proposte, ovvero: che la gestione torni completamente al Comune, che
vigili, polizia e carabinieri siano presenti giorno e notte all'interno del
campeggio, che si proceda a controllo delle identità, perquisizioni e
registrazione per chi accede alla struttura. Infine, vogliamo di spezzare una
lancia a favore dei ragazzi che quest'anno si sono occupati della sicurezza
del campeggio, che si sono trovati soli a gestire un inferno. Non si può
pretendere che loro, che non sono agenti di pubblica sicurezza, potessero
reprimere lo spaccio. Semmai, grazie a loro, al campeggio non è successo di
peggio".
Dopo il servizio mandato in onda durante il programma Le Iene (ieri sera
24-10-06), Mauro Valenti, presidente della Fondazione Arezzo Wave
Italia, ha indetto immediatamente una conferenza stampa per fare alcune
considerazioni riguardo al filmato proposto.
Questa estate durante il Love Festival, i 'giustizieri' di Italia Uno si sono
infatti introdotti con una telecamera nascosta nel campeggio allestito come
ogni anno per l'occasione e, fingendosi normalissimi ospiti, sono riusciti a
filmare scene di spacciatori giunti ad Arezzo per fare affari.
Durante la conferenza stampa Mauro Valenti non ha negato il problema
evidenziato dalle Iene, anche perché si tratta di un problema vecchio che
l'organizzazione Arezzo Wave e le strutture aretine da anni cercano di
combattere.
"Mandare in onda quel filmato senza nessuna intervista, senza nessuna replica,
con una sola chiave di lettura, rischia di annullare gli sforzi di questi anni
per restituire gli spazi di Arezzo Wave agli amanti del festival e soprattutto
rischia di dare un'immagine distorta della realtà, come se il campeggio di
Arezzo Wave fosse frequentato solo da spacciatori e drogati".
"Non si tratta di negare o nascondere il problema, ma di proporlo nella sua
giusta dimensione e mostrarlo da diverse prospettive, se non altro per tutti
quei ragazzi che ogni anno giungono ad Arezzo per divertirsi e che con la
droga non hanno niente a che fare".
E' per questo che Mauro Valenti si è già messo in contatto con il programma di
Italia Uno per chiedere il diritto di replica.
Dichiarazione dei consiglieri comunali di Rifondazione comunista, Alfio
Nicotra, Marco Bianchi e Cristiano Rossi
Le immagini, anche crude, della trasmissione televisiva delle "Iene" riprese
durante l'edizione di Arezzowave 2006 portano alla luce uno spaccato che in
verità era noto a tutti.
Con assoluta evidenza la legislazione antiproibizionista e tutta basata sulla
repressione, meglio nota come legge Fini/Giovanardi, si dimostra alla prova
dei fatti completamanete fallimentare.
Chi si straccia le vesti oggi invocando "un carabiniere in ogni tenda" da
schierare nel campeggio di Arezzowave, oltre ad essere anacronistico cerca
inutilmente di nascondere questo fallimento.
Già nella scorsa consigliatura avevamo denunciato come la scelta unicamente
repressiva di contrasto del mercato delle droghe sarebbe stata
controproducente ed inapplicabile in molti casi, come quello segnalato dal
servizio delle "Iene".
Nella nostra mozione "dal penale al sociale" denunciavamo come la svolta
punitiva del governo Berlusconi avrebbe avuto "un evidente effetto criminogeno,in
quanto le dinamiche del mercato illegale portano i consumatori ad
approvviggionarsi di quantità di droga ben superiori a quelle necessarie al
consumo individuale."
Nella mozione, che il centrodestra non ha mai voluto discutere, scrivevamo:
"occorre una politica di prevenzione , a partire dalle strutture scolastiche e
dai luoghi di ritrovo delle giovani generazioni e ci si deve impegnare a
costruire percorsi mirati ad abbattere il fenomeno delle dipendenze,
attraverso un più marcato coinvolgimento dei soggetti interessati e alla
costruzione di reti di opportunità sociali, culturali, ricreative" e che
"l'illegalità del mercato induce a gravi fenomeni di micro e macro
criminalità, e si impone una riflessione su questo tema". Il problema della
droga è troppo serio per essere affrontato con semplici campagne d'ordine. Ora
essendo impensabile abolire un evento internazionale di grande rilievo
culturale come Arezzowave è necessario affrontare il problema droga aggredendo
a fondo il legame tra consumatore e spacciatore. Per farlo è necessario
modificare a fondo l'impianto proibizionista della legge."
Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha presentato un esposto al Procuratore
della Repubblica dopo avere visto, ieri sera, il servizio andato in onda nella
trasmissione televisiva Le Iene e relativo ad Arezzo Wave.
"Nella trasmissione - si legge nell'esposto denuncia - si documentava un'ampia
attività di spaccio di sostanze stupefacenti avvenuta nel campeggio allestito
per i giovani ospiti della manifestazione canora".
Particolarmente gravi alcuni fotogrammi nei quali "era ritratta una persona di
sesso maschile che appariva per sua stessa ammissione come essere uno
spacciatore professionale collegato alla malavita pugliese".
Nell'esposto denuncia il Sindaco Fanfani annuncia che "l'Amministrazione
comunale si farà tempestivamente carico di valutare la situazione e di
assumere i provvedimenti del caso atti ad impedire che gli illeciti possano
perpetuarsi anche per il futuro".
L'esposto sottolinea che "nella trasmissione si documentavano con assoluta
evidenza gravi e reiterati fatti costituenti il delitto di spaccio di sostanze
stupefacenti tutti commessi nel territorio di Arezzo". Da qui la denuncia "a
tutela della immagine e della legalità della città" "affinché contro i
responsabili che saranno individuati si proceda penalmente per i delitti" che
la Procura "riterrà di ravvisare nei fatti accertati".
Interrogazione urgente alla Camera del deputato di An Riccardo Migliori.
Con l'interrogazione urgente presentata alla Camera dal coordinatore regionale
di An onorevole Riccardo Migliori, il caso di Arezzo Wave arriva anche in
Parlamento". La notizia arriva dal Presidente provinciale di Alleanza
Nazionale ad Arezzo Oreste Civitelli, che presso il parlamentare
fiorentino di An si è fatto portavoce del caso denunciato con filmati choc
dalle Iene di Italia 1.
Quando An lanciava l'allarme e chiedeva maggiore attenzione sul festival
musicale aretino -ricorda Civitelli- veniva accusata di cedere a tentazioni
repressive immotivate. Ora che però le telecamere hanno dimostrato che, con
nostro rammarico, avevamo purtroppo ragione, ecco che cominciano a volteggiare
i soliti avvoltoi della politica pronti a farsi belli con dichiarazioni
stupite per avere il loro quarto d'ora di celebrità. Tutte lacrime di
coccodrillo da parte di chi sapeva ed ha preferito fingere di non vedere.
Finché ci è scappato il morto e la televisione ha prodotto le prove dei
crimini". Serve una riflessione - ammonisce Civitelli - sul futuro di Arezzo
Wave. Se è vero infatti che questo festival di rilievo internazionale
costituisce una risorsa per la città, bisogna però fare in modo che non
rappresenti una risorsa anche per il crimine organizzato, vero nemico del
festival stesso. A questo siamo chiamati oggi, e An porterà senz'altro il
proprio contributo di idee e valutazioni".
Intanto, il dibattito si apre anche a Roma grazie all'interrogazione
parlamentare appena presentata dal parlamentare Migliori: Il servizio
televisivo andato in onda il giorno 24 ottobre 2006 nella trasmissione Le Iene
- si legge nel documento depositato alla Camera - è tale da evidenziare senza
alcun dubbio un'assoluta situazione di illegalità diffusa all'interno della
struttura denominata Campeggio di Arezzo Wave, appositamente allestita
dall'Amministrazione Comunale di Arezzo per ospitare i numerosi giovani che
accorrono al Festival ogni anno. Il Comune di Arezzo, La Fondazione Arezzo
Wave e l'amministrazione provinciale coordinano l'organizzazione del Festival
per quanto concerne gli aspetti legati all'ordine pubblico con i
rappresentanti delle forze dell'ordine (Questura, Comando Provinciale
Carabinieri e Comando e Guardia di Finanza) e del governo (Prefettura).
In occasione dei vari incontri tra i soggetti sopra menzionati vengono decise
e coordinate le misure atte a tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza dei
cittadini al fine di prevenire reati, quali lo spaccio di stupefacenti,
purtroppo comuni nell'occasioni di queste kermesse musicali". Ciò premesso
Migliori chiede di sapere se vi erano già state segnalazioni da parte
dell'amministrazione comunale riguardo ai fenomeni di illegalità diffusa
presenti durante la kermesse musicale denominata Arezzo Wave" e quali azioni
intende promuovere il Ministro degli Interni al fine di venire a conoscenza
del perché nella struttura comunale Campeggio di Arezzo Wave si sia verificata
nei fatti una palese situazione di illegalità diffusa".
Ancora, Migliori domanda quali sono le misure che il Ministro intende adottare
per garantire l'ordine e la sicurezza non solo nella città, ma anche nella
struttura che ospiterà i ragazzi nelle prossime edizioni del Festival e se
verranno posti in essere controlli sistematici su tutti i visitatori
provenienti dai caselli autostradali (Monte San Savino e Arezzo) dalla
Stazione di Arezzo e dalle principali arterie viarie". Quanto all'edizione
appena trascorsa, il deputato domanda come mai non vi erano presidi delle
forze dell'ordine all'interno della struttura comunale ospitante il campeggio
del festival e se risulta vero che non erano stati autorizzati per "presunti
problemi di ordine pubblico
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