Uno studio dell'Universita' di Bologna rivela che nel Nord Italia almeno uno
spacciatore di droga su due e' extracomunitario. Ne riferisce il Corriere
della Sera.
"A differenza delle banlieues francesi, dove i figli disoccupati degli
immigrati regolari possono anche scatenare la guerriglia urbana, le
periferie del Nord Italia per ora sono attanagliate da un'altra emergenza: i
cosiddetti 'clandestini indesiderati' di prima generazione. Quelli che, per
intenderci, non guadagnano 700 euro al mese in nero, facendo la badante o il
muratore, ma presidiano piazze e marciapiedi per spacciare ogni tipo di
droga.
E il ricco Veneto ha il primato: a Padova, la citta' del 'muro
antispaccio', nel 2005 il 64,7% degli arresti per droga ha riguardato gli
stranieri. A Verona il 53,3%, la stessa percentuale che nello stesso anno e'
stata registrata negli hinterland di Milano e di Torino. Uno studio del professor
Marzio Barbagli del dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Universita'
di Bologna, che ha messo in sequenza i dati sui reati denunciati dal 1988 al
2006, mette a fuoco con una costante la percentuale di stranieri deferiti
all'autorita' giudiziaria per violazione della legge sugli stupefacenti
(produzione, traffico e spaccio).
La costante, cioe' una flessione del
fenomeno straniero/spacciatore, si ripete ben quattro volte e sempre in
occasione delle diverse sanatorie o regolarizzazioni: legge Martelli del
'90, decreto Dini del '95, Turco- Napolitano del '98 e Bossi- Fini del 2002.
L'effetto 'calmiere' e' dovuto a due fattori: oltre alla paura di perdere il
permesso di soggiorno faticosamente conquistato, ci sono i controlli di
polizia e la macchina delle espulsioni che e' stata resa piu' efficiente dal
primo governo Prodi e dal Berlusconi II in occasione di sanatorie e
regolarizzazioni.
Spiega Barbagli: 'L'attenzione e' tutta focalizzata sugli
sbarchi a Lampedusa ma qui il problema vero sono i controlli interni. Quando
si trova un irregolare indesiderato, sul quale non si puo' chiudere un
occhio perche' non fa la badante o il muratore, la polizia applica norme
ancora troppo poco severe rispetto agli altri Paesi della Ue nei quali si
finisce in galera se ti rifiuti di dire chi sei e da dove vieni'. E i numeri
sui reati commessi dagli stranieri dimostrano quanto siano numerosi gli
'indesiderati' e come si sappiano adeguare alle esigenze del mercato degli
stupefacenti: si concentrano soprattutto nel province del Nord, dove girano
piu' soldi, abbandonando lo spaccio di eroina per dedicarsi a quello piu'
remunerativo di cocaina (negli ultimi 10 anni sono quasi quintuplicati gli
stranieri segnalati per lo smercio di questo tipo di droga). A monte di
tutto questo c'e' il sistema dei Centri di permanenza temporanea (Cpt) e
delle espulsioni, introdotto dal centrosinistra con la Turco- Napolitano e
poi reso piu' severo dal centrodestra con la Bossi-Fini, che ha mostrato
grosse sacche di inefficienza e di cattiva gestione: nel 2000-2001, gli
espulsi effettivi erano il 30%. Una quota che, con la Bossi-Fini, diventa
del 51% nel 2003 quando va a regime il raddoppio del tempo di trattenimento
nei Cpt (da 30 a 60 giorni). Poi, pero', gia' nel 2004 il meccanismo delle
espulsioni diventa meno efficace. 'I Cpt non devono essere luoghi di
detenzione, di sofferenza, ma solo degli hotel, magari a piu' stelle, nei
quali lo straniero viene trattenuto in attesa della sua identificazione',
spiega Barbagli. Che aggiunge: 'E' ovvio che, insieme a norme piu' severe
per gli indesiderati, servono politiche piu' flessibili per l'ingresso dei
lavoratori.
Ma questo e' l'altro lato della medaglia'. E come ha osservato
in piu' occasioni il ministro dell'Interno Giuliano Amato, bisogna evitare
che nei Cpt convivano famigliole e delinquenti abituali. 'Il dato della
criminalita' straniera non e' trascurabile', incalza Barbagli che in passato
ha collaborato con il governo di centrosinistra. Tra il 2001 e il 2003, gli
stranieri hanno battuto il record nei borseggi (83%), nei furti in
appartamento (61%) e nei furti d'auto (34%). E poi c'e' lo sfruttamento
della prostituzione che ha determinato un impressionante aumento delle donne
straniere vittime di omicidio: 'Anche per reati meno gravi gli stranieri
sono soggetti a rischio, piu' degli italiani'. Ma e' la droga che alimenta
le statistiche criminali: 'Nel Nord Est, il fenomeno ha una diffusione
enorme e per questo la popolazione e' furibonda', conclude Barbagli. Mentre
nel Far West di Napoli, dove la Camorra paga miseri mensili agli spacciatori
minorenni italiani, gli stranieri arrestati per droga sono solo il 4,5% del
totale
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