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12/11/2006 Antonio M. Costa elogia l'Iran che impicca i pusher. Il Governo agisca contro la pena di morte: basta soldi all'Unodc (Pietro Yates Moretti, www.aduc.it)

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    Al termine di una visita di tre giorni in Iran, Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), ha elogiato il Governo di quel Paese per l'impegno nella lotta al narcotraffico.
    Mentre le politiche sulla droga dell'Onu continuano a dare risultati fallimentari, e la produzione di oppio continua a crescere vertiginosamente, dall'Unodc arriva un incoraggiamento ai metodi repressivi di un Paese che viola sistematicamente i diritti umani. Quello che Costa loda e' infatti un Paese dove coloro che sono accusati di traffico di droga vengono impiccati pubblicamente nelle piazze. E' come se si elogiasse l'Arabia Saudita per la lotta contro la criminalita' attraverso l'amputazione delle mani dei ladri o presunti tali.
    Le politiche sulla droga implementate da Costa –che hanno portato anche un cospicuo profitto al regime talebano in Afghanistan attraverso i finanziamenti per colture alternative all'oppio mai fatte- sono palesemente fallimentari, ed incoraggiano metodi di repressione quali processi sommari e la pena di morte.
    Per questo, siccome l'Italia e' il principale finanziatore dell'Unodc (e per questo alla direzione c'e' sempre un italiano –prima di Costa, Pino Arlacchi) chiediamo al Governo italiano di tagliare i fondi a questo ufficio. La conseguenza dovrebbe essere le dimissioni di Costa, con un doppio risparmio: economico e politico; continuare a spendere soldi per iniziative inutili e dannose, come nei fatti e nei numeri accade (le coltivazioni di oppio aumentano ovunque), e' solo controproducente e da' effetti contrari a quelli auspicati. Il Governo italiano potra' cosi' dimostrare che la sua opposizione alla pena di morte, ribadita anche dopo la condanna di Saddam Hussein, e' sincera e non una ennesima manifestazione di buonismo.

    Onu. Costa: complimenti all'Iran per la lotta alla droga

     

    Iran, Pakistan e Afghanistan devono condividere le informazioni di intelligence sul traffico di droga. Lo ha affermato Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), al termine di una visita di tre giorni in Iran.
    Costa -riferisce un comunicato dell'Unodc- ha lodato gli sforzi del governo di Teheran contro il traffico di droga. L'Iran ha infatto sequestrato 231 tonnellate di oppio nel 2005, più di qualsiasi altro Paese al mondo. Ma Costa ha avvertito che la produzione mondiale di oppio è molto più grande della quantità sequestrata. "L'Afghanistan ha prodotto la quantità recordo di 6.100 tonnellate di oppio quest'anno, e circa l'80 per cento passerà attraverso il Pakistan e l'Iran". "Solo un quarto probabilmente verrà intercettato".


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