La questione delle dipendenze torna a mobilitare e dividere gli schieramenti
politici e gli operatori del settore, e se maggioranza e governo lavorano per
mettere mano alla legge Fini-Giovanardi e intanto modificano per decreto le
tabelle, sul fronte opposto ci si organizza per contrastare quello che viene
definito 'il tentativo di liberalizzare l'uso delle droghe'.
Alcuni dei professionisti e degli operatori del settore che hanno partecipato
alla Conferenza nazionale sulla droga, organizzata dal governo Berlusconi nel
dicembre 2005 a Palermo, hanno deciso di creare un Coordinamento nazionale,
che si chiamera' 'Liberi dalla droga' e che si mobilitera' in tutta
Italia, insieme con l'associazionismo giovanile, quello dei genitori e degli
educatori, per 'contrastare sia scelte politiche che favoriscano il
diffondersi delle droghe che il tentativo di liberalizzare l'uso delle stesse'.
A renderlo noto e' Andrea Fantoma, ex dirigente del Dipartimento antidroga
nella scorsa legislatura e tra i promotori della legge 40. Il coordinamento,
spiega, si riunira' nei prossimi giorni per decidere ulteriori iniziative di
'corretta informazione e sensibilizzazione' rivolte sia ai cittadini che ai
politici.
Inoltre, a un anno dalla Conferenza di Palermo, e' stato organizzato un
appuntamento nazionale per fine gennaio 2007, nel quale verranno affrontate e
dibattute le strategie 'per una efficace azione di contrasto al diffondersi
delle droghe'.
L'annuncio delle iniziative giunge nel momento in cui da tutto il centrodestra
e da alcuni operatori si levano alte le proteste contro la decisione del
ministro della salute di raddoppiare per decreto la quantita' massima di
cannabis detenibile per uso personale. Oltre a numerosi parlamentari, anche
Andrea Muccioli, il leader della comunita' di San Patrignano che insieme a
don Pierino Gelmini aveva infiammato la platea della Conferenza palermitana,
torna oggi sulla vicenda cannabis. 'Penso e spero -dice ai microfoni di Sky
Tg24- di essere un po' piu' coerente del ministro Turco, che a suo figlio non
farebbe fare una canna ma a tanti altri li mette in condizione di utilizzare
con molta piu' facilita' e meno consapevolezza le canne e, spero, in futuro
non qualcosa di peggio'. Secondo Muccioli 'gia' la Fini-Giovanardi e' una
legge scellerata e poco sensata che non consente di stabilire un confine
chiaro tra spaccio e consumo', ma ora, con il raddoppio della quantita' di
cannabis detenibile, 'si peggiora una situazione gia' grave e negativa'.
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