Cannabis orientale a rischio aspergillo: un microfungo 'stracciapolmoni' che
ama gli ambienti caldo-umidi tipici dei Paesi dell'altra meta' del mondo, e
che colpisce almeno 4mila italiani l'anno causando complicanze anche mortali
se il paziente ha un sistema immunitario particolarmente 'depresso'. Il monito
- a pochi giorni dal decreto con cui il ministro della Salute Livia Turco ha
raddoppiato i quantitativi di tetraidrocannabinolo 'pret-a-porter', detenibili
ad uso personale - arriva dagli esperti che oggi a Milano hanno presentato il
'Workshop Focus on Aspergilloses-Uptade 2006', in programma per venerdi' 24
novembre nel capoluogo lombardo.
'Il problema e' la zona di produzione - spiega Gianfranco Schiraldi,
specialista in pneumologia e oncologia dell'Istituto Villa Marelli-Niguarda e
presidente del Niguarda Mycoses Group promotore dell'evento meneghino - Se la
materia prima dello spinello e' stata lavorata in ambienti caldi e umidi e in
condizioni igieniche precarie, e poi importata in container con le stesse
caratteristiche, allora il pericolo aspergillo e' reale. In quelle condizioni
climatiche, infatti, le sue spore proliferano. E quando la cannabis viene
fumata, la parte di spore che non brucia passa a bronchi e polmoni'.
Lo conferma l'esperienza di Villa Marelli, che insieme il Dipartimento di
Medicina di Niguarda assiste ogni anno 150-200 malati di aspergillosi
polmonare: 'Di casi di fumatori assidui di cannabis con infezioni legate a
questo fungo ne abbiamo viste parecchie', assicura il medico. Ma la cannabis 'made
in Oriente' non e' l'unica insidia: 'Il rischio vale anche per tessuti e abiti
'esotici' provenienti da quelle zone', avverte Schiraldi. Ed esistono anche
minacce 'casalinghe': 'L'aspergillo si annida pure negli intonaci delle
vecchie case', e in caso di ristrutturazioni, scavi o cantieri a cielo aperto
viaggia nell'aria'.
'Nella sola Lombardia i casi di aspergilosi polmonare sono 700-800 l'anno',
continua Schiraldi.
Numeri di una malattia 'rara, ma non rarissima. E da non sottovalutare -
aggiunge - soprattutto se si pensa che le forme infettive acute, che l'Istat
stima in 315 casi ogni anno, sono letali nel 50% dei casi. Il che significa
che un italiano al giorno si ammala e che un connazionale ogni due giorni
muore'.
L'aspergillosi polmonare 'e' un problema medico particolarmente grave (che
puo' condurre a ossigenoterapia o al trapianto di polmone) per tutti i
pazienti immunocompromessi -conferma Giancarlo Palmieri, direttore del
Dipartimento di Medicina di Niguarda- O per l'eta' avanzata oppure per tumori
e terapie anticancro'. Ma anche dopo 'un trapianto di organo o midollo
-precisa Schiraldi- a causa della fibrosi cistica o di alterazioni
broncopolmonari, tipo asma cronica o danni da infezioni pregresse, oppure per
malattie croniche debilitanti in cui vengono utilizzati farmaci
immunosoppressori'.
Le forme di aspergillosi polmonare possono essere allergiche, acute o
croniche. 'E le piu' difficili da diagnosticare -assicura Franco Carnesalli
del direttivo Aimef (Associazione italiana medici di famiglia)- sono in
assoluto quelle che non riguardano i pazienti ospedalieri, bensi' i malati che
transitano negli ambulatori del medico di base'. I sintomi dell'infezione sono
infatti poco specifici (febbre leggera, tosse con catarro, sangue
nell'espettorato, respiro corto, dolore toracico e anemia), e 'spesso il
medico di medicina generale non pensa all'eventualita' aspergillo. Per questo
-promette Carnesalli- nei prossimi corsi di aggiornamento Aimef vedremo di
sottolineare il problema '.
'Diagnosticare un'aspergillosi polmonare e' semplice -garantisce Palmieri-
Basta pensarci'. La questione, insomma, e' culturale. 'Il medico -suggerisce
Schiraldi- deve iniziare a sospettare quando una malattia respiratoria non
guarisce con nessuna delle terapie indicate'. Una volta che il dubbio viene,
continua l'esperto, 'la prima cosa da fare e' prescrivere al paziente test per
la ricerca degli anticorpi anti-aspergillo. Sono esami semplicissimi e poco
costosi, ma purtroppo ancora assenti negli ospedali del Sud Italia'. In
seconda battuta, 'se occorrono altre conferme si puo' passare alla Tac-Pet e
infine a broncoscopia e ago aspirato polmonare'.
E le terapie? Come in ogni altra infezione di natura non batterica gli
antibiotici non servono a nulla, anche se 'il piu' delle volte, per le
difficolta' di diagnosi - fa notare Palmieri - si usano rischiando di
sovraccaricare il paziente di cure inutili'. Il bagaglio di farmaci a
disposizione per combattere l'aspergillo 'e' esiguo, ma si sta arricchendo
-conclude Schiraldi - I nuovi farmaci come l'echinocandina (endovena) e il
voriconazolo (orale o endovena) sono molto costosi (fino a 10mila euro al
mese).
C'e' poi il 'vecchio' itraconazolo', economico e disponibile in una nuova
formulazione endovena. Infine c'e' la terbinafina, un medicinale economico
(neanche 10 euro al giorno) che abbiamo scoperto essere utile anche contro l'aspergillo.
E' l'unico che si puo' somministrare anche in gravidanza, ma il suo brevetto
sta per scadere e l'azienda produttrice non giudica conveniente richiedere il
via libera all'indicazione specifica anti-aspergillo. Il suo uso contro il
microfungo e' quindi possibile solo 'off-label''. Per informazioni sull'aspergillo
sta per sbarcare in rete il sito
www.micosionline.it ed
e' gia' sul web
www.humanmycoses.org.
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