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19/11/2006 Informativa del ministro Turco: ridotti gli effetti piu' deleteri della Fini-Giovanardi (www.aduc.it)

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    Il confronto dei dati sugli arresti nel periodo primo maggio fino al 31 ottobre 2006, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dimostrano che sono aumentati del 10,1% gli arresti per possesso di hashish, mentre gli arresti di chi era in possesso di marijuana e' aumentato addirittura del 63,9% e per quelli in possesso di piante intere di cannabis c'e' stato un incremento del 17,85%. Lo ha riferito in aula alla Camera il ministro della Salute Livia Turco nella sua informativa sul decreto che ha aumentato le dosi detenibili per uso personale al di sopra della quale scatta la sanzione penale.
    'E' vero che vi sono giudici che hanno adottato l'interpretazione piu' favorevole all'imputato -ha spiegato il ministro- assolvendolo dal reato anche in presenza di quantitativi di sostanze superiori al limite indicato dal decreto ministeriale, quando ricorrevano circostanze che dimostravano in altro modo l'uso esclusivamente personale della droga rinvenuta. Da sottolineare che queste diverse interpretazioni da un lato possono causare evidenti disparita' di trattamento, dall'altro evidenziano come, di fronte a una norma sbagliata e iniqua, chi e' chiamato ad applicarla puo' essere indotto a cercare vie interpretative per evitare effetti devastanti'.
    I dati, secondo la Turco, sono la dimostrazione della necessita' del nuovo decreto in vigore da ieri: 'esso e' in grado di correggere solo in minima parte le storture della legge voluta dal Governo Berlusconi. Lo dico con amarezza -ha aggiunto fra diverse contestazioni e applausi dall'aula- perche' quelle vite di giovani in carcere, anche per uso occasionale di droghe leggere, e' una sconfitta di tutti e non solo di una legge. Perche' quei giovani anzich‚ il carcere dovrebbero incontrare adulti autorevoli e attenti che sappiano persuaderli sul perche' e' illusorio e sbagliato ricorrere alle sostanze, a qualunque sostanza. Per questo il pensiero che questo piccolo e parziale decreto impedisca che dei giovani facciano l'esperienza del carcere rende la mia coscienza serena.
    E mi sprona a mettere in campo tutte le azioni affinche' il contesto sociale e sanitario sia sempre piu' capace di dissuadere il ricorso a tutte le sostanze'.

    ALTRI COMMENTI

    "Siamo pronti al confronto, ma non siamo certamente disponibili a messaggi cosi' devastanti come quelli del ministro Turco". Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc ed ex ministro per i Rapporti con il Parlamento, chiude cosi' il suo intervento in aula alla Camera sul decreto Turco sull'innalzamento del quantitativo minimo legale di cannabis.
    Giovanardi poi difende la normativa che porta il suo nome insieme a quello del leader di An Gianfranco Fini: "una legge seria, valida e non repressiva".

    La Cdl compatta nel chiedere l''immediato ritiro' del decreto del ministro della Salute; l'Unione, invece, che difende la scelta di Livia Turco e ribatte: la legge Fini-Giovanardi ha fatto crescere il problema della tossicodipendenza in Italia. E' il quadro che emerge dal dibattito nell'Aula della Camera sull'informativa urgente del governo in tema di tossicodipendenze.
    'Il ministro ha deciso di aggirare il Parlamento: se voleva modificare la legge vigente avrebbe dovuto avere il coraggio di venire qui a confrontarsi con le forze politiche e poi modificare le tabelle', ha detto l'ex ministro di Forza Italia Stefania Prestigiacomo, aggiungendo:'la verita' e' che pensate che i giovani di oggi debbano fumarsi le canne dalla mattina alla sera e che li avete tutti trasformati in piccoli spacciatori. Ora il ministro abbia il coraggio di ritirare questo decreto che permette di fatto di fumare tutti gli spinelli che si vogliono'.
    Duro anche Maurizio Gasparri, che ha contestato i dati resi noti dal ministro Turco sull'aumento degli arresti di consumatori di cannabis dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi. 'Lei mente al Paese - ha sostenuto - e la sfido a dimostrare quello che afferma: ci dia il nome di una sola persona arrestata perche' aveva uno spinello. La verita' - ha proseguito - e' che con questo decreto non avete fatto altro che legalizzare lo spaccio della cannabis, ma non potete trasformare l'Italia in un Paese di zombi'.
    L'Unione, almeno oggi in Aula, ha mostrato di aver superato le divisioni nel giudizio sul decreto Turco. Per l'Ulivo Marina Sereni ha sostenuto che 'la droga non si combatte con il carcere, cosi' come prevede il programma approvato dagli elettori; non e' con la galera che si risponde al disagio di tanti giovani e di tante famiglie, mentre la scelta del ministro Turco riapre la strada al confronto, mettendo da parte l'approccio ideologico e propagandistico che caratterizza la legge Fini che ha messo sullo stesso piano i carnefici e le vittime'. E se la Rosa nel Pugno esulta per l'elevazione del limite, Daniele Farina del Prc ha ribadito come sia 'ora piu' che mai urgente la riforma della legge vigente sulle tossicodipendenze, con l'entrata in vigore della quale i consumi di droga sono esplosi ed il narcotraffico e' aumentato. La legge - ha detto ancora - va cambiata per dare una prospettiva diversa sia ai tossicodipendenti sia alle loro famiglie'.

    "Nell'aula della Camera l'ex ministro della Salute ed attuale ministro della Canna Libera, Livia Turco, non è arretrata di un millimetro e ha difeso a spada tratta il suo decreto 'più spinelli per tutti': ora, visto che la situazione è esattamente la stessa che ha portato i 51 parlamentari dell'Unione ad esprimere in maniera chiara e inequivocabile il loro dissenso, ci auguriamo solo che essi siano coerenti e passino dalle parole ai fatti, votando la mozione contro tale nefasto provvedimento presentata da AN al Senato". Lo dichiara in una nota Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia.
    "L'ex ministro della Salute ed attuale ministro della Canna Libera - aggiunge - non continui a ripetere che, prima del suo decreto, si andava in carcere per uno spinello: è una menzogna 'tossica', farebbe bene a non 'spacciarla' più. Consulti, in proposito, i dati ufficiali del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (che sono ben diversi da quelli, tutti da verificare, citati in aula dalla Turco e attribuiti al ministero dell'Interno): imparerà che, dall'entrata in vigore della legge Fini, il numero degli arresti è diminuito del 10% (da 15.872 a 14.641)".
    "La normativa invisa alla Turco, dunque, come sempre abbiamo detto, - sottolinea Pedrizzi- non solo non sbatte in galera i ragazzi che fumano qualche spinello, non solo non schiaffa in gattabuia i poveri cristi tossicodipendenti, ma serve ad evitare che ciò accada. E' quindi una legge che individua il nemico nella droga, e non nel drogato. E contro il nemico droga si schiera senza se e senza ma. Per la Turco, evidentemente, la droga, che uccide l'uomo nel corpo e nello spirito, -conclude l'esponente di AN- non è un nemico".

    "A nome del gruppo de l'Ulivo, voglio innanzitutto dire che condividiamo le linee strategiche sulle quali l'esecutivo sta lavorando e che qui il ministro ha richiamato". Così Marina Sereni, vicepresidente gruppo l'Ulivo alla Camera, dopo l'informativa del ministro della Salute, Livia Turco sul decreto che modifica le tabelle sulla quantità di cannabis che si può detenere per uso personale senza incorrere nell'accusa di spaccio. Marina Sereni ha ricordato il programma dell'Unione e il capitolo relativo alle tossicodipendenze che comincia con queste parole: "Educare, prevenire, curare. Non incarcerare. Per le tossicodipendenze non servono né il carcere, né i ricoveri coatti". "La scelta fatta dal ministro Turco - ha sostenuto Sereni - non è l'anticamera di una politica permissiva e superficiale. Al contrario: è una scelta che riapre il confronto su un tema scottante e delicato che va affrontato con grande capacità di ascolto tra le diverse posizioni". Ascolto mancato con il centrodestra, ha sostenuto la vicepresidente dell'Ulivo, ricordando come la Fini-Giovanardi abbia messo "sullo stesso piano spacciatori e consumatori, carnefici e vittime, rendendo estremamente più difficile sviluppare una seria azione di contrasto alla vendita di droghe e alla tossicodipendenza". L'onorevole Sereni ha ringraziato il ministro per l'accento posto sullo stato dei servizi dedicati alla tossicodipendenza nel nostro Paese e per aver impegnato il governo tutto a intervenire per reprimere e combattere l'illegalità e il traffico, per sostenere le famiglie e la scuola, per rilanciare "la rete dei servizi pubblici e di privato sociale rivolti alla prevenzione, alla cura e al recupero". Su questo programma, ha concluso, " il gruppo dell'Ulivo non farà mancare l'apporto delle nostre ricche competenze e sensibilità e il pieno sostegno nel confronto parlamentare".

    "E' paradossale che in un Paese democratico una decisione di ampio impatto sociale, come quella raddoppiare la quantita' di cannabis per uso personale, sia assunta dal governo, e dal ministro Turco in particolare, senza il confronto pubblico. Da un governo che si dichiara 'assolutamente aperto al confronto' ci aspettavamo almeno un serio dibattito parlamentare. In realta' l'unico obiettivo di questo decreto e' quello di compiacere una parte esigua dell'elettorato e della stessa maggioranza di governo". Lo afferma Enrico Montani (Lega Nord), componente della Commissione Affari Sociali della Camera.
    "Quella maggioranza che ha al suo interno un deputato, poco onorevole, che si vanta di essere un coltivatore di marijuana.
    Il ministro - aggiunge Montani - ha cercato in modo politicamente scorretto una finta legittimazione democratica ad una decisione che tutto e' fuorche' democratica. La verita' e' che la Turco sa benissimo che non esiste una linea politica comune della sua maggioranza sul tema, per cui ha preferito operare dietro le quinte e in modo superficiale, smantellando con colpi mirati la legge Fini-Giovanardi. E' una decisione irresponsabile nei confronti dei cittadini, e soprattutto dei giovani. Non e' liberalizzando indiscriminatamente un consumo di principio attivo pari a ben 40 spinelli e cancellando la distinzione tra droghe pesanti e leggere - sottolinea il parlamentare del Carroccio - che si riesce a comunicare che il consumo di droga e' pericoloso. La lotta al consumo di droga dovrebbe essere un obiettivo comune a tutti i partiti.
    Legittimamente il governo ha scelto di rivedere la normativa, ma contestiamo che lo abbia fatto senza onesta' politica".

    "Serve prevenire e curare ma non incarcerare: e' questa la logica che deve essere applicata ed e' questo l'approccio civile che bisogna avere nei confronti della droga.
    Dopo il raddoppio delle quantita' del principio attivo della cannabis in tabella, adesso, il governo pensi all'abrogazione della legge Fini-Giovanardi, che e' una legge che guarda solo all'aspetto punitivo e poliziesco del problema, senza una visione sociale della questione". E' quanto afferma Pino Sgobio, Capogruppo dei Comunisti Italiani, alla Camera dei Deputati.

    "Italia dei Valori condivide pienamente il principio che i tossicodipendenti sono vittime della droga e che per questo non debbono essere criminilizzati" dichiara Silvana Mura deputata di Idv nella replica all'informativa del Ministro Livia Turco. "Quello sul quale ci sentiamo di esprimere qualche riserva è lo strumento scelto dal ministro Turco per raggiungere lo scopo. Come prevede il programma dell'Unione la legge Fini-Giovanardi va cambiata ma raddoppiare la quantità massima di cannabis consentita come uso personale lancia un messaggio negativo. Un segnale che colpisce e indebolisce il principio di legalità, già messo a dura prova in questo paese. Riteniamo che sia necessario agire in primo luogo nel campo della prevenzione e della disincentivazione all'utilizzo di sostanze stupefacenti. Proprio per evitare un'ingiusta criminalizzazione di chi è un semplice consumatore di droghe, la prima modifica alla legge attuale che proponiamo è la modifica dell'articolo 73 bis del testo unico del 1990, che prevede possano essere applicate sanzioni penali anche a chi è in possesso di quantità di sostanze stupefacenti che non superano i limiti previsti delle tabelle ministeriali. Ritengo - conclude Silvana Mura - che sia necessario lavorare ad una revisione complessiva della Fini-Giovanardi, e che aver modificato i limiti consentiti per la detenzione di Cannabis sia stata una scelta intempestiva, un voler risolvere il problema partendo dalla coda".

    Intervendo in aula sulle modifiche ministeriali alle tabelle della legge Fini-Giovanardi, Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia, ha dichiarato: "Il provvedimento del Ministro Turco e' ragionevole e condivisibile. Sono eccessive le preoccupazioni di chi lo considera un messaggio "devastante": e' una misura che si colloca nel solco della legge Fini-Giovanardi, ampliando i margini della depenalizzazione per quanto riguarda il possesso dei derivati della cannabis per uso personale. Ci e' parso comunque fuori luogo l'accento anti-centrodestra usato dal Ministro: se la Casa delle Liberta' ha compiuto negli anni di governo una scelta - a mio avviso - sbagliata, il centrosinistra non ha certamente saputo fare di meglio nel quinquennio precedente, bloccato da veti incrociati. E' necessario che in Parlamento parta un confronto aperto e che anche nel centrodestra si apra un confronto che abbia su questi temi come punto di riferimento le politiche e le posizioni che caratterizzano le forze liberali e moderate del resto d'Europa, dalla Gran Bretagna, alla Spagna, alla Germania.
    Un'ultima doverosa riflessione proprio per aprire il dibattito nella Casa delle Liberta'. In questi giorni e' morto il premio Nobel Milton Friedman, l'economista ispiratore delle grandi rivoluzioni liberiste della Thatcher e di Reagan, un pensatore che ha saputo porre l'accento sulla necessita' di politiche antistataliste sia nel campo dell'economia che delle liberta' individuali: non a caso, era un anti-proibizionista."

    "Il ministro Livia Turco ha dimostrato grande senso di responsabilita' nel venire a riferire in Aula sulle motivazioni poste alla base del decreto che aumenta i limiti della cannabis per uso personale. Peraltro, sono da giudicare positive le aperture che provengono da alcuni esponenti del centrodestra circa la necessita' di cambiare la legge Fini-Giovanardi, una normativa oscurantista e inutilmente repressiva". Lo ha affermato il capogruppo dei Verdi in Commissione Affari sociali-Sanita' della Camera Tommaso Pellegrino. "Il problema vero - ha proseguito - non e' punire i consumatori di droghe, ma lottare contro le organizzazioni criminali che lucrano con il commercio di stupefacenti. Fondamentale e' anche ascoltare gli esperti e distinguere tra droghe leggere e pesanti e, in ogni caso - ha concluso Pellegrino - il carcere non e' mai una risposta, ma una sconfitta".

    "I Verdi sostengono con convinzione il provvedimento del Ministro Livia Turco circa la revisione delle tabelle relative alla cannabis come ha ribadito oggi in aula l'onorevole Boato". Lo dichiara Angelo Bonelli, Capogruppo alla Camera dei Verdi, che ha aggiunto: "Riteniamo inopportuno e da non accogliere l'appello dei cinquantuno parlamentari dell'Ulivo perche' il provvedimento del Ministro Turco si trova pienamente e concretamente in sintonia con quanto sostenuto nel programma dell'Unione". "In questi anni - prosegue l'esponente del Sole che ride - si e' avviata una vera e propria caccia alle streghe nei confronti dei giovani che fumano uno 'spinello' che spesso si e' risolta con pesanti sanzioni amministrative ed in alcuni casi addirittura con il carcere". "Ribadiamo il nostro sostegno all'iniziativa del Ministro Turco ed esprimiamo disappunto nei confronti dell'iniziativa dei cinquantuno parlamentari dell'Ulivo che hanno chiesto al Ministro di ritirare il provvedimento. Lungi dal voler negare il diritto al dissenso ricordiamo a questi deputati e senatori dell'Ulivo che quanto proposto dalla Turco e' previsto anche nel programma dell'Unione".

    Dichiarazione di Francesco Piobbichi, responsabile del Settore Droghe del Prc:
    "Altro che casa delle libertà, quella del centro destra sembra una casa delle penalità, i dati presentati dalla Turco confermano quello che tutti quanto noi dicevamo da tempo, ovvero che sarebbero aumentati gli arresti per i consumatori di cannabis. Fortunatamente con il decreto sulle tabelle abbiamo reso meno vorace la macchina carceraria costruita dal centro destra, anche se è bene ribadire che non l'abbiamo ancora disattivata. Per questo occorre procedere subito a mettere in atto quello che è scritto a chiare lettere nel programma dell'Unione, abrogare la Fini Giovanardi, e superare la 309.
    L'altro aspetto che emerge è il fallimento delle politiche sulle droghe del governo precedente, per 5 anni hanno parlato solamente di repressione e tolleranza zero, ma lo zero assoluto lo abbiamo visto sulle politiche di prevenzione. I dati parlano chiaro, raddoppio del consumi di cannabis e cocaina tra la popolazione e quindi anche dei profitti delle mafie, con questi dati non è difficile risalire a chi sulle droghe ha dato messaggi devastanti, vero On. Giovanardi?

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