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19/11/2006 Nuove tabelle droghe: grazie ministro Turco ma dobbiamo rimediare subito ai danni delle attuali leggi punizioniste (Donatella Poretti*, www.aduc.it)

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    Intervento in Aula a Montecitorio dopo l'informativa urgente del Governo (ministro della Salute, Livia Turco), sull'adozione del decreto del ministro della Salute che ha innalzato il quantitativo massimo di cannabis detenibile per uso esclusivamente personale.

    Grazie presidente, onorevoli colleghi, grazie ministro Turco!
    Grazie per il provvedimento che aspettavamo da mesi, ma soprattutto lo aspettavano i tanti ragazzi e consumatori di cannabis, che rischiavano il carcere per essere stati trovati con pochi spinelli in tasca.
    Questo decreto interviene sulle tabelle per la quantita' massima consentita per uso personale (salito da mezzo grammo ad uno di principio attivo), si' che le forze dell'ordine e i magistrati distinguano un consumatore da uno spacciatore.
    Ma, purtroppo, l'impianto criminalizzatore e punizionista dell'attuale testo unico sugli stupefacenti rimane in piedi. Le tabelle, inoltre, erano state reintrodotte contro l'esito di un referendum che aveva abolito la dose minima giornaliera.
    Oggi non e' punibile penalmente l'essere sorpresi a consumare cannabis, ma scatta una segnalazione al Prefetto, che dispone sanzioni amministrative: dalla sospensione della patente a quella del passaporto, con il danno che puo' comportare a chi, per esempio, lavora usando l'automobile. E' punito il consumo di per se', non perche' si viene sorpresi a guidare un mezzo sotto effetto di stupefacenti.
    Questo consumo e' un fenomeno sociale con una diffusione tale da poterlo definire un fenomeno "normale".
    Il consumo di cannabis non da' dipendenza fisica. Secondo l'ultima relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze i consumi sono raddoppiati. Nel 2001 due milioni di persone consumavano cannabis, nel 2005 sono 3 milioni e 800 mila. I consumatori raddoppiano anche per cocaina (da 350 mila del 2001 a 700 mila del 2005). Le segnalazioni sul consumo di cannabis sono l'80% del totale delle oltre 90 mila segnalazioni in materia.
    Numeri e cifre che dovrebbero dare il senso del fallimento delle politiche fino ad oggi perseguite. Politiche moraliste e ideologiche che non guardano la realta', e ignorano che si muore per alcol e tabacco, ma non di cannabis: 80 mila l'anno i morti per tabacco e 0 (zero) per cannabis. Alcool e tabacco danno dipendenza fisica ed hanno costi sociali e sanitari notevoli.
    Ma per questo Palazzo e' piu' facile vietare e fare provvedimenti che sono tragicamente forieri di un peggioramento della situazione; tutto e' in aumento: consumatori, delinquenza piccola e grande connessa allo spaccio e ai traffici, intasamento della giustizia e impiego delle forze dell'ordine, allarmi sanitari e sociali (Napoli e' solo la punta di un iceberg).
    Occorre fare scelte non prorogabile: eliminare le sanzioni -anche amministrative- per i consumatori, studiare e progettare nuove politiche per legalizzare e regolamentare i consumi. Cosi' dovrebbero assopirsi i fenomeni sociali connessi: sotto controllo, si eviterebbe lo straripamento nell’illegalita’, nella clandestinita’ e nel relegare comportamenti individuali che non ledono la liberta' altrui, in sfere perseguibili penalmente.
    In nessuna parte del mondo la politica punizionista ha ottenuto risultati se non engativi. I soli beneficiari sono mafie e narcotrafficanti, con profitti stimati in oltre 700 miliardi di euro l'anno, una ventina delle attuali finanziarie!
    Prendiamone atto e voltiamo pagina!

    * deputata della Rosa nel Pugno

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