Combattere la
dipendenza dalla droga con le erbe ed il Corano: questa la terapia adottata da
un piccolo pondok malese -un collegio islamico- situato al confine con la
Thailandia. Il promotore dell'iniziativa Mohd Zain Abu Bakar ha
spiegato a un giornale locale di essere stato spinto a intervenire dal 'dovere
di fare qualcosa' per salvare i giovani caduti vittime della droga. Fondato
nel 1998, il centro riabilitazione, chiamato Darul Hanan, è oggi il
solo del suo genere accreditato dal ministero degli Interni del Kelantan,
l?unico Stato della confederazione malese ad essere guidato dal partito
islamico radicale. Illustrando i metodi del programma di recupero per
tossicodipendenti, Zain ha spiegato che i 'nuovi arrivi' sono chiusi in
'isolamento' in una stanza di 12 metri per 8 per un periodo di tre mesi,
durante il quale ricevono solo visite occasionali dei parenti. Durante questo
periodo ai tossicodipendenti 'vengono somministrate medicine a base di erbe e
vengono impartite lezioni religiose per rafforzare la loro mente', ha detto
Zain. Dopo i primi tre mesi, i pazienti sono integrati nel resto del
complesso, insieme agli altri degenti. 'Conducono una vita normale ma non gli
è permesso di lasciare il complesso. Oltre a pregare e assistere alle lezioni
in moschea, danno una mano nelle faccende giornaliere', ha aggiunto Zain,
sottolineando come la terapia includa anche medicine e saune giornaliere. Il
Darul Hanan non riceve finanziamenti dal governo e fa pagare una diaria di 200
ringgit al mese (circa 44 euro) ai pazienti: secondo Zain sarebbero necessari
dagli 8 e i 12 mesi al centro per liberarsi definitivamente della dipendenza.
Il centro può ospitare un massimo di 70 pazienti: in otto anni di attività, il
Darul Hanan afferma di aver riabilitato oltre 600 tossicodipendenti.
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