Forte rilancio delle unita' di strada, accreditamento dei centri di
accoglienza per tossicodipendenti, maggiore collaborazione dei Comuni con le
forze dell'ordine e progetti nelle scuole per la prevenzione dell'uso di
sostanze stupefacenti. Con una delibera approvata dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna,
riparte la lotta alla droga. Con una richiesta da parte di viale Aldo Moro di
una forte collaborazione tra enti locali, anche con le Province, che ricevono
fondi proprio per il coordinamento delle iniziative. Alla Provincia di
Bologna, per esempio, arrivano 60 mila euro. La delibera di Giunta, approvata
a fine 2006, e' stata argomento di un incontro tra gli assessori alla Sanita'
di Regione (Giovanni Bissoni) e Provincia (Giuliano Barigazzi) e
gli operatori sanitari del territorio provinciale, che si e' tenuto ieri a
Palazzo Malvezzi, sede dell'amministrazione provinciale.
La decisione della Regione, ha spiegato stamane Bissoni, deriva dall'emergenza
che si sta creando nel mondo dei giovani.
L'eta' di chi inizia ad assumere sostanze si abbassa, aumentano notevolmente i
consumatori, la cocaina e' sempre piu' diffusa.
Ecco quindi che oltre al rafforzamento della lotta allo spaccio, servono anche
azioni di prevenzione. E per farlo, ha affermato Bissoni, "bisogna ripartire
dalle comunita' locali". I Comuni, dunque, le scuole, che devono diventare
"contenitori di educazione e promozione della salute".
E quando il consumatore di droga diventa dipendente, serve "la riduzione del
danno". Ecco quindi che per i servizi ausiliari, cioe' i centri che si
occupano dei tossicomani, assicura Bissoni gli accreditamenti partiranno da
aprile. Intanto, e' intenzione dell'assessore rafforzare le Unita' di strada,
che gia' nei mesi scorsi, anche a Bologna, hanno lanciato grida di allarme per
la carenza di risorse e di mezzi.
La Provincia di Bologna, ha aggiunto Barigazzi, ha gia' avviato progetti che
riguardano invece le scuole. Nella scorsa primavera, per esempio, sette scuole
superiori (per un totale di 15 classi) hanno partecipato a un laboratorio
teatrale che ha portato alla messa in secne di uno spettacolo sul tema
dell'abuso. Si tratta di un modo "per comunicare coi giovani con il loro
linguaggio che ha la funzione di far riflettere e che ha ottenuto un buon
successo".
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