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17/02/2007 Cannabis & Co: "Non esistono droghe leggere" (Judith Lecher, da Die Presse del 14 febbraio 2007, Traduzione di Rosa a Marca, www.aduc.it)

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Dopo alcol e nicotina, la cannabis continua ad essere lo stupefacente preferito dagli austriaci. Secondo un sondaggio realizzato da Ifes, il 17% dei viennesi ha assunto hashish o marjiuana almeno una volta, il 23% piu' di due volte, ma sotto i trent'anni si arriva al 34%. Pero' il consumo di cannabis non e' innocuo: un terzo dei pazienti assistiti dal servizio per le tossicodipendenze Lukasfeld nel Vorarlberg necessita di un trattamento contro i suoi effetti: difficolta' di concentrazione, perdita di memoria, perfino allucinazioni e propositi suicidi (la cannabis puo' acuire lo stato depressivo). E si presentano sempre prima perche' nel frattempo il principio attivo Thc e' aumentato; si e' passati dal 2% al 20%, dieci volte tanto. L'effetto e' quindi maggiore e dura piu' a lungo, e in persone psichicamente labili puo' scatenare reazioni psicotiche. "Oggi l'hasish contiene cosi' tanto Thc, che andrebbe inserito tra le droghe pesanti", commenta Roland Woelfle, direttore della clinica Lukasfeld. Anzi, sarebbe meglio distinguere tra abuso e consumo controllato, giacche' "non esistono droghe pesanti e droghe leggere". Egli mette in guardia anche dalle droghe bio che, stando al sondaggio, sono consumate dal 3% dei viennesi. "Alcuni pensano che essendo definite droghe bio siano piu' sane. Ma un'amanita e' mortale anche se e' bio". La voglia di sperimentarle e' molto aumentata, grazie alle numerose informazioni che circolano in Internet e alla maggiore disponibilita'. "Tramite i negozi della canapa si puo' accedere a sostanze che una volta non esistevano", dice Woelfle, e intende "droghe alla moda" come il cactus peyote o la salvia degli atzechi. L'accesso alle piante allucinogene e' facile: una sessantina cresce nei prati austriaci, altre sono reperibili sugli scaffali delle spezie o nei negozi di fiori -basta saperle riconoscere. Capita anche che dei giovani facciano un'escursione in campagna e li', a quattro zampe, si mettano a cercare funghi psicoattivi. Lo sostiene Ewald Hoeld, direttore dell'Istituto viennese per la diagnosi delle dipendenze. Quante siano le persone dedite alle droghe bio Hold non lo sa. "Le droghe bio non sono inserite nella legge sugli stupefacenti, percio' mancano le cifre". Ma l'esperienza gli suggerisce che chi fuma cannabis, qualche volta consuma anche funghi allucinogeni o sperimenta il cactus peyote. Non sono pero' motivo di grosse preoccupazioni, poiche' "queste sostanze non vengono assunte da persone psichicamente labili, che in ogni caso passerebbero poi ad altre droghe, e comunque rappresentano una fase transitoria". Difficile e' invece valutare la pericolosita' delle droghe bio. Il concentrato di sostanza attiva puo' variare moltissimo a seconda della stagione e della diffusione, per cui l'overdose non e' un evento raro. Woelfle: "I consumatori spesso non hanno la minima idea di cosa ingeriscono".


Judith Lecher
(da Die Presse del 14 febbraio 2007)
Traduzione di Rosa a Marca

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