Dopo alcol e nicotina, la cannabis continua ad essere lo stupefacente
preferito dagli austriaci. Secondo un sondaggio realizzato da Ifes, il 17% dei
viennesi ha assunto hashish o marjiuana almeno una volta, il 23% piu' di due
volte, ma sotto i trent'anni si arriva al 34%. Pero' il consumo di cannabis
non e' innocuo: un terzo dei pazienti assistiti dal servizio per le
tossicodipendenze Lukasfeld nel Vorarlberg necessita di un trattamento contro
i suoi effetti: difficolta' di concentrazione, perdita di memoria, perfino
allucinazioni e propositi suicidi (la cannabis puo' acuire lo stato
depressivo). E si presentano sempre prima perche' nel frattempo il principio
attivo Thc e' aumentato; si e' passati dal 2% al 20%, dieci volte tanto.
L'effetto e' quindi maggiore e dura piu' a lungo, e in persone psichicamente
labili puo' scatenare reazioni psicotiche. "Oggi l'hasish contiene cosi' tanto
Thc, che andrebbe inserito tra le droghe pesanti", commenta Roland Woelfle,
direttore della clinica Lukasfeld. Anzi, sarebbe meglio distinguere tra abuso
e consumo controllato, giacche' "non esistono droghe pesanti e droghe
leggere". Egli mette in guardia anche dalle droghe bio che, stando al
sondaggio, sono consumate dal 3% dei viennesi. "Alcuni pensano che essendo
definite droghe bio siano piu' sane. Ma un'amanita e' mortale anche se e' bio".
La voglia di sperimentarle e' molto aumentata, grazie alle numerose
informazioni che circolano in Internet e alla maggiore disponibilita'.
"Tramite i negozi della canapa si puo' accedere a sostanze che una volta non
esistevano", dice Woelfle, e intende "droghe alla moda" come il cactus peyote
o la salvia degli atzechi. L'accesso alle piante allucinogene e' facile: una
sessantina cresce nei prati austriaci, altre sono reperibili sugli scaffali
delle spezie o nei negozi di fiori -basta saperle riconoscere. Capita anche
che dei giovani facciano un'escursione in campagna e li', a quattro zampe, si
mettano a cercare funghi psicoattivi. Lo sostiene Ewald Hoeld,
direttore dell'Istituto viennese per la diagnosi delle dipendenze. Quante
siano le persone dedite alle droghe bio Hold non lo sa. "Le droghe
bio non sono inserite nella legge sugli stupefacenti, percio' mancano le
cifre". Ma l'esperienza gli suggerisce che chi fuma cannabis, qualche volta
consuma anche funghi allucinogeni o sperimenta il cactus peyote. Non sono
pero' motivo di grosse preoccupazioni, poiche' "queste sostanze non vengono
assunte da persone psichicamente labili, che in ogni caso passerebbero poi ad
altre droghe, e comunque rappresentano una fase transitoria". Difficile e'
invece valutare la pericolosita' delle droghe bio. Il concentrato di
sostanza attiva puo' variare moltissimo a seconda della stagione e della
diffusione, per cui l'overdose non e' un evento raro. Woelfle: "I consumatori
spesso non hanno la minima idea di cosa ingeriscono".
Judith Lecher
(da Die Presse del 14 febbraio 2007)
Traduzione di Rosa a Marca
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