Il governo ha accolto in aula alla Camera l'ordine del giorno presentato dall’Unione che intende favorire la stabilizzazione in Afghanistan anche attraverso "il raggiungimento di un livello di sufficiente sviluppo economico e di promozione sociale, tale da migliorare sensibilmente le condizioni di vita delle popolazioni".
Nell’odg è scritto che "assume rilevanza la definizione di un'efficace strategia di contrasto e riconversione delle coltivazioni illegali di oppio, aumentate in quest'ultimo anno, che alimentano una condizione di ricattabilità dei contadini afgani da parte dei mercanti di droga e dei cosiddetti 'signori della guerra' che utilizzano i rilevanti proventi del traffico illegale per i propri fini".
Quindi si impegna il governo "a sostenere nelle sedi internazionali competenti ogni iniziativa tesa ad individuare un'efficace strategia di contrasto alla coltivazione e al commercio illegali di oppio, anche attraverso eventuali programmi di riconversione delle colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini dell'utilizzazione dell'oppio medesimo per le terapie del dolore"
“Una vittoria della ragione, di chi vuole davvero aiutare la popolazione afgana in maniera economica ed intelligente”, ha commentato il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli.
Per Bonelli la strategia indicata dall’ordine del giorno può sottrarre “ai talebani e ai signori della guerra la gran parte dei proventi”, dare un colpo al narcotraffico ed estendere la possibilità di ricorrere alla terapia del dolore “anche a quei paesi, sopratutto africani, che ora non se lo possono permettere”.
Per Bonelli, l'atteggiamento della Cdl, che ha votato contro, “è stato irresponsabile e ideologico; oltre a non porsi il problema di trovare una strategia politica per risolvere il conflitto, la destra preferisce che l'oppio continui a finanziare i talebani, i signori della guerra e i narcotrafficanti”.
Negli anni Settanta la Turchia era uno dei maggiori esportatori di oppio illegale. Con la legalizzazione delle coltivazioni finalizzata all'uso sanitario il problema si è notevolmente ridimensionato.
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parla un’inchiesta del mensile Modus vivendi
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