E' di oggi l'appello del ministro della Salute, Livia Turco, affinche' il
Senato approvi rapidamente la norma, da tempo proposta dal Governo, che
prevede la semplificazione della prescrizione di tutti i farmaci anti dolore e
l'allargamento di questa opportunita' dagli attuali oppiacei anche ai
cannabinoidi.
Ricordo che l'attuale legge Fini-Giovanardi ha levato la cannabis dalla
tabella delle sostanze che possono essere importate come farmaci. E'
evidente che la criminalizzazione di una sostanza per i suoi possibili usi
ludici ha di fatto creato l'impossibilita' per il suo uso terapeutico.
Situazione ancora piu' paradossale per l'Italia, che e' il Paese tra gli
ultimi per le terapie del dolore. Come ricordato anche dal ministro Turco, il
solo pronunciare la parola "cannabis", in Italia, provoca reazioni
sproporzionate, oltre che totalmente inefficienti, per un concreta politica
che disciplini l'utilizzo di questa sostanza.
Per avviare la ricerca scientifica su questa pianta e permettere ai malati di
farne uso senza attendere un lungo e difficile procedimento burocratico,
denunciato dallo stesso ministro, una soluzione rapida ed efficace ci sarebbe:
legalizzare l'autocoltivazione e la vendita di cannabis naturale per uso
medico, come prevede la proposta di legge che ho presentato con gli altri
parlamentari radicali, e redatta in collaborazione con l'Aduc (Associazione
per i Diritti degli Utenti e Consumatori) (1).
In attesa che il Governo faccia sua la mia proposta di legge, mi unisco
nuovamente (2) all'appello del ministro perche' il Senato approvi
rapidamente il Ddl del Governo per l'introduzione dell'uso terapeutico dei
derivati sintetici della cannabis.
Vorrei pero' ricordare come la recente sentenza del Tar del Lazio che ha
annullato l'unico provvedimento del Governo Prodi in materia di droghe - il
decreto del ministro Livia Turco con cui si innalzava da 500 a 1000
milligrammi la quantita' massima di thc (principio della cannabis) per uso
personale - dimostri purtroppo che viviamo nel Paese dei paradossi! A
308 giorni dal suo insediamento (la legge Fini Giovanardi e' in vigore da 446
giorni), il Governo che aveva promesso di cambiare la politica sulle droghe si
ritrova con la stessa legge del Governo Berlusconi e questo a scapito anche
di politiche che riguardano la terapia del dolore e l'utilizzo terapeutico
della cannabis.
Il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ascoltato nella mia
commissione (Affari Sociali) questa settimana, ha nuovamente chiesto tempo
("alcune settimane") visto che la materia e' "parte esplicita" del programma
della maggioranza. A questo punto prendo atto che il Parlamento non puo' piu'
attendere un testo del Governo in materia di droghe. Se poi il Governo
vorra' contribuire con un suo testo, tanto meglio, altrimenti auspico di voler
andare avanti con le sole iniziative parlamentari.
(1) Qui il testo della proposta di legge:
http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15745
(2)
http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=309
* deputata de La Rosa nel Pugno
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