Con rarissime eccezioni, la comunita' internazionale ha optato per
l'approccio proibizionista sulle droghe. L'Onu, gli Stati Uniti, l'Unione
Europea, tra cui l'Italia, hanno scelto di combattere il fenomeno del
narcotraffico e del consumo di droghe con la repressione. E' proibita la
vendita, l'acquisto, la cessione, il consumo, il trasporto, la produzione
di sostanze quali l'eroina, la cocaina, le metanfetamine, la cannabis, e
altre.
Il divieto, e le sanzioni da esso derivanti, hanno come pilastri alcune
motivazioni che possiamo classificare in tre categorie:
1. drogarsi fa male alla salute;
2. drogarsi riduce la produttivita' e arreca un grave danno economico al
sistema Paese;
3. il traffico di droga arricchisce le organizzazioni criminali.
Per quanto riguarda il primo punto, con l'eccezione forse della cannabis,
non vi sono dubbi. Assumere sostanze come l'eroina fa male alla salute. A
nostro avviso, legalizzare e quindi controllare il mercato delle droghe
potrebbe ridurre il danno alla salute provocato da queste sostanze: si
potrebbe controllare la loro composizione, visto che spesso sono tagliate
con sostanze ancora piu' nocive della droga stessa; si potrebbe
controllare ad ogni stadio lo stato di salute del tossicodipendente; la
diminuzione drastica del costo di queste sostanze, coltivate e vendute
legalmente, non spingerebbe cosi' spesso il tossicodipendente a
delinquere; eviterebbero il carcere -che alla salute non fa certo bene-
decine di migliaia di persone. Chi pero' si oppone alla legalizzazione
rispondera' che non ci si puo' accontentare di limitare il danno, un
obiettivo troppo timido, ma lo si deve estirpare anche se -secondo noi-
questo significa aggravarlo.
Per quanto riguarda invece il secondo punto, non vi e' dubbio che alcune
droghe limitano la produttivita'. Noi sosteniamo pero' che l'attuale
regime di repressione accresce l'improduttivita': la criminalizzazione e
l'incarcerazione hanno effetti ben piu' gravi sulla produttivita'
dell'individuo di quanto facciano le sostanze che assumono; alcune
droghe, quando prese in dosi moderate, non solo non interferiscono con la
produttivita', ma possono addirittura aumentarla. Ma chi ha scelto la
strada del proibizionismo dira' che un individuo sano, senza dipendenza o
vizi alcuni, e' generalmente piu' produttivo e virtuoso di uno che fa uso
di droghe.
Infine, per quanto riguarda il terzo punto, e' certo che il mercato della
droga e' un'attivita' fondamentale per la sopravvivenza delle
organizzazioni criminali. Ancora una volta, noi siamo convinti che e'
proprio grazie al proibizionismo che si crea il mercato nero, e quindi l'opportunita'
di guadagno per le mafie (vedi l'esempio fallimentare del proibizionismo
sull'alcool negli Stati Uniti negli anni '20 dello scorso secolo). Ad
esempio, la depenalizzazione del mercato e del consumo della cannabis
sottrarrebbe alle organizzazioni criminali la quasi totalita' degli
introiti derivanti dal traffico illecito.
IL TABACCO
Preso atto che le argomentazioni di chi vorrebbe legalizzare il
mercato ed il consumo delle droghe non sono largamente condivise a
livello istituzionale, dobbiamo constatare che vi e' una grave lacuna
nella politica sulle droghe fino ad oggi promossa. Questa deficienza
riguarda innanzi tutto una delle sostanze piu' nocive alla salute nella
storia dell'umanita': il tabacco. Questo prodotto, oggi legale, miete
circa 80.000 vittime l'anno solo in Italia, e circa 4 milioni l'anno di
vittime nel mondo.
Ma la nocivita' del tabacco non riguarda solo la salute. Come le altre
droghe gia' proibite, il tabacco diminuisce fortemente la produttivita'
dei singoli consumatori. Secondo una ricerca dell'Osservatorio sul
Tabacco dell'Istituto Nazionale dei Tumori, ogni anno sono persi quasi 52
milioni di giornate lavorative per ricoveri e trattamenti di patologie
causate dal tabacco. Secondo altre stime, un lavoratore perde in media
un'ora di lavoro al giorno per le cosiddette pause sigaretta. Sempre
secondo l'indagine dell'Istituto Nazionale dei Tumori, inoltre, le
patologie causate dal tabacco costano alle casse dello Stato piu' di 1,2
miliardi di euro in spese sanitarie.
Infine, come le altre droghe illegali, il traffico di sigarette frutta
miliardi di euro alle organizzazioni criminali, che ormai gestiscono il
25% del mercato italiano di sigarette: in grandissima parte Mafia,
'Ndrangheta e Sacra corona unita. Secondo stime attendibili, il mercato
illegale di sigarette frutta alle organizzazioni criminali circa 700
milioni di euro l'anno.
L'ALCOOL
Come il tabacco, anche l'alcool e' una sostanza estremamente nociva
alla salute, come sostiene il mondo medico-scientifico nel suo intero.
L'alcool e' responsabile ogni anno di circa 1,8 milioni di decessi nel
mondo, fino a 40.000 in Italia. Secondo un rapporto della Commissione
europea, l'alcool causa morti premature e disabilita' nel 12% della
popolazione maschile e nel 2% di quella femminile. L'alcool da' origine a
circa 60 malattie. Questa sostanza e' anche responsabile di un cospicuo
numero di fatalita' sulla strada (17.000 morti l'anno solo nell'Unione
Europea). I costi dei trattamenti sanitari sono stimati in 17 miliardi di
euro solo nella Ue, insieme a 5 miliardi di euro spesi per il trattamento
e la prevenzione del consumo problematico di alcool e l'alcoldipendenza.
Il consumo di alcool ha anche un enorme impatto sociale sotto il profilo
della violenza, del crimine e della emarginazione, oltre a causare
frequenti e gravi problemi familiari. Secondo il rapporto della
Commissione, sette milioni di adulti dichiarano di essere stati coinvolti
in risse dopo aver bevuto nell'arco dell'ultimo anno e (sulla base di
alcuni studi che analizzano i costi a livello nazionale) i costi
economici degli atti criminali attribuibili all'alcol sono stati stimati
in 33 miliardi di euro nell'UE nel 2003. L'alcool ha anche un impatto
sulla famiglia, con il 16% degli abusi e dell'incuria nei confronti dei
minori attribuiti al consumo, e tra i 4,7 milioni e i 9,1 milioni di
bambini vivono in famiglie con problemi alcolcorrelati. Si stima che ogni
anno 23 milioni di persone siano alcoldipendenti, in un anno qualsiasi le
sofferenze causate ai membri delle famiglie rappresentano un costo
intangibile di 68 miliardi di euro.
Come le droghe illegali, l'alcool ha conseguenze negative sulla
produttivita'. Sempre secondo un rapporto della Commissione europea, la
perdita di produttivita' dovuta ad assenteismo alcol-attribuibile e la
disoccupazione sono stati stimati rispettivamente da 9 a 19 miliardi e da
6 a 23 miliardi di euro.
TABACCO, ALCOOL E CANNABIS A CONFRONTO
Per comprendere di cosa stiamo parlando, e' utile ricordare che le
vittime del tabacco e dell'alcool sono molte di piu' -ogni anno circa 5,8
milioni nel mondo e 120 mila in Italia- di quelle causate dalla cannabis,
una sostanza oggi illegale e combattuta. E' un dato di fatto che la
cannabis non abbia mai provocato un singolo decesso documentabile. E'
altrettanto vero che i danni alla salute provocati dalla cannabis non
sono stati ancora dimostrati in maniera inequivoca dalla scienza dopo
decenni di studi sulla materia, mentre quelli provocati dal tabacco e
dall'alcol sono riconosciuti all'unanimita' dal mondo medico-scientifico.
Ci pare quindi evidente che il tabacco e l'alcool fanno molto piu' male
alla salute della cannabis. Inoltre, come e piu' della cannabis, il
tabacco e l'alcool diminuiscono fortemente la produttivita', costano
moltissimo alle casse dello Stato, e arricchiscono le organizzazioni
criminali. Pertanto, nell'ottica della scelta politica quasi
universalmente condivisa a livello istituzionale di reprimere la vendita
e il consumo di sostanze "pericolose", l'attuale regime di legalizzazione
del tabacco e dei suoi derivati e dell'alcool, e' una grave
contraddizione. Per risolverla dobbiamo a nostro avviso legalizzare
droghe come la cannabis, innocua rispetto alle sigarette e al cognac,
oppure vietare -per coerenza- anche il tabacco e l'alcool.
Coloro che sostengono il proibizionismo sulle droghe, fra cui anche
numerosi avidi consumatori di tabacco e di bevande alcoliche, diranno
che, contrariamente alle droghe gia' illegali, il tabacco e l'alcool non
possono essere proibite in quanto sostanze socialmente diffuse e
accettate. Ricorderanno che l'ampia diffusione dell'alcool e' il motivo
del fallimento del proibizionismo sull'alcool negli Stati Uniti. Ma se
questo bastasse per non proibire una sostanza nociva, allora non ci e'
chiaro perche' la cannabis sia oggi vietata. Come il tabagismo e
l'alcolismo, infatti, il consumo di cannabis e' socialmente diffuso ed
accettato. Se in Italia il 24,2% degli adulti si dichiara fumatore di
tabacco ed il 75% consumatore di alcool, e' altrettanto vero che il 20%
degli italiani ha ammesso di aver consumato cannabis. Secondo altri dati,
addirittura la meta' degli studenti universitari ne ha fatto uso almeno
una volta, ed un terzo ne fa uso regolarmente. L'attuale proibizione
sulla cannabis, quando messa a confronto con il regime di legalizzazione
del tabacco e dell'alcool, non puo' quindi essere giustificata attraverso
il suo diverso grado di diffusione e accettazione sociale.
Dati ufficiali del Ministero della Salute, dell'Organizzazione
mondiale della Sanita' e dell'Unione Europea
|
TABACCO |
ALCOOL |
CANNABIS |
Decessi ogni
anno nel mondo |
4 milioni |
1,8 milioni |
0 |
Decessi ogni
anno in Italia |
90.000 |
40.000 |
0 |
Giornate di
lavoro perse in Italia |
13 milioni |
25 milioni |
0 |
Costi (sanita'
e produttivita') |
5 miliardi Euro |
10 miliardi di
Euro |
0 |
Violenza ed
abuso in famiglia |
no |
si' (16% abusi su
minori) |
no |
TUTTE LEGALI O TUTTE PROIBITE
Sia ben chiaro, noi sosteniamo che proibire tabacco e alcool non
risolverebbe, ma aggraverebbe la situazione. Si regalerebbe alle
organizzazioni criminali il monopolio del mercato del tabacco e
dell'alcool, aumentando i loro proventi illeciti -come gia' fatto con la
cannabis, ad esempio. Inoltre si criminalizzerebbero coloro che
acquistano queste sostanze, addirittura arrestando coloro che vengono
pizzicati con un numero di sigarette o bottiglie di birra che contengono
una quantita' piu' alta di nicotina o di alcool di quella consentita per
uso personale. Se oggi un lavoratore che fuma perde mediamente un'ora di
lavoro al giorno, domani potrebbe perderne addirittura otto e piu' al
giorno qualora finisse in prigione. Inoltre, i consumatori di tabacco e
di bevande alcoliche, costretti a ricorrere al mercato nero, non
avrebbero garanzie sul prodotto che acquistano, mettendo a rischio la
loro salute piu' di quanto fanno oggi. Infine, i consumatori di tabacco e
alcool, divenuti criminali, negherebbero di farne uso ai loro medici,
impedendo cosi' un'azione di informazione, di prevenzione e di cura di
malattie derivate dal tabagismo e dall'alcolismo.
Pertanto, siamo qui a chiedere che la strada fino ad ora scelta, a meno
che non sia abbandonata, venga perlomeno percorsa in maniera coerente.
Allo stato delle cose, chiediamo che il mercato ed il consumo di cannabis
siano depenalizzati, come gia' per l'alcool e per il tabacco. In
alternativa, invitiamo il legislatore a vietare l'alcool ed il tabacco
alla stregua della cannabis.
ARMONIZZAZIONE DELLA POLITICA SULLE DROGHE
A questo fine, abbiamo redatto due proposte di legge con lo scopo di
integrare e completare la politica sulle droghe perseguita dal nostro
Paese. Nella prima viene depenalizzato il consumo ed il mercato della
cannabis. Nella seconda, alternativa alla prima, vengono introdotti
l'alcool ed il tabacco nella tabella I del Testo unico sugli
stupefacenti, di fatto proibendo queste sostanze come gia' la cannabis.
Se una di questa due misure non fosse approvata, continuerebbe ad esserci
una chiara percezione di contraddittorieta' ed ipocrisia nella strategia
repressiva che contraddistingue oggi l'Italia e la comunita'
internazionale.
La legislazione vigente pregiudica innanzitutto la strategia
proibizionista, in quanto i cittadini, percependo i limiti e le
contraddizioni della legge, saranno incoraggiati a disattenderla. Per
questo, chiediamo che la repressione sia applicata in maniera giusta ed
equa, senza discriminazioni fra consumatori di droghe buone (tabacco e
alcool) e cattive (cannabis).
Proposta di
legge per la legalizzazione del mercato e del consumo della cannabis
Proposta di
legge per la proibizione del mercato e del consumo di alcool e tabacco
Archivio Droga
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