14/04/2007 In 50mila alla street-parade antiproibizionista: "Il governo Prodi fa pena" (www.aduc.it)
In 50 mila, provenienti da centri sociali, collettivi ed associazioni di
tutta Italia hanno sfilato questo pomeriggio a Roma in un festoso e chiassoso
corteo per chiedere l'abrogazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe,
l'apertura di un dibattito tra tutte le parti sociali, consumatori compresi,
la revisione della legge 309/90, il potenziamento dell'assistenza pubblica e
l'esclusione di quella privata nella fase di recupero dei tossicodipendenti.
Raccolti sotto l'acronimo Mdma, Movimento di massa antiproibizionista,
tantissimi giovani e adolescenti hanno sfilato approfittando dello 'spazio
liberato' costituito dalla stessa manifestazione, fumando apertamente 'canne'
o assumendo altre sostanze. E una quantita' notevole di alcol.
Partita intorno alle 17 da piazza della Repubblica la street parade si e'
conclusa alcune ore dopo alcuni chilometri piu' avanti, alla Bocca della
Verita'. A rendere una festa l'evento ci hanno pensato gli originali
abbigliamenti e pettinature dei partecipanti e anche i 22 tra camion,
camioncini e Tir da 13 metri (cinque) trasformati in discoteche ambulanti per
musica techno e 'drum and bass', in bar e ristoranti. Su uno era montato un
gigantesco spinello, su un altro un enorme squalo blu. Tra gli automezzi
portati dai manifestanti c'erano anche due drop-in (all'interno dei quali
vengono svolte analisi per verificare i principi attivi delle sostanze) e due
unita' di strada per i soccorsi. Frequenti sono stati i malori.
Il corteo era aperto da uno striscione con la scritta 'La legge Fini sulle
droghe continua a fare pena... Il governo Prodi pure'.
Il riferimento e' al fatto che il Governo in carica, che si era preso
l'impegno di modificare l'attuale normativa sulle droghe in campagna
elettorale, non e' stato in grado di cambiarne una virgola da quando e' in
carica. Qualche scazzottata si e' verificata nel corso della manifestazione.
Secondo i partecipanti alcuni esponenti di destra, riconoscibili dalle teste
rasate, avrebbero compiuto piu' di un'incursione nel corteo colpendo
manifestanti e fuggendo subito dopo.
La manifestazione ha provocato disagi al traffico in tutto il centro di Roma.
CONTRO-MANIFESTAZIONE DI AZIONE GIOVANI - Circa 200 persone, appartenenti ad
Azione giovani (An) hanno manifestato a Roma, a largo Val d'Ala (Montesacro -
Conca d'Oro) contro tutte le droghe e per chiedere l'immediata chiusura degli
"Ecosmart shop". I ragazzi hanno esposto uno striscione che recitava "Liberi
di vivere? liberi da ogni droga".
"Mentre in questo momento, a piazza della Repubblica, sfila la peggio
gioventu' della sinistra annichilita dalla droga e senza valori -dichiara il
dirigente nazionale e presidente di Azione giovani Roma, Federico Iadicicco-
Azione giovani sceglie, ancora una volta, di dire no a chi vuole omologare le
coscienze e le menti dei giovani: no alla legalizzazione delle droghe, no alla
cultura della riduzione del danno".
"Lanciamo oggi la raccolta firme per chiedere di bandire, dalla vendita, i
semi della canapa indiana mettere fuori legge le sostanze narcotiche e
allucinogene distribuite in questi negozi e la loro chiusura immediata. E' una
vergogna, alla quale bisogna porre rimedio che esistano negozi, nel cuore di
Roma, che vendono morte alle persone".
14/04/2007 Casini a Congresso Udc: ora e per sempre contro la droga
(www.aduc.it)
E' don Pierino Gelmini a scaldare la platea della seconda giornata del
terzo congresso dell'Udc alla Nuova Fiera di Roma. Accompagnato sul palco per
mano dal leader del partito, Pier Ferdinando Casini, che "considero mio
figlio", ha detto, il fondatore della comunità di recupero 'Incontro' ha
esortato i centristi: "L'Udc deve difendere i grandi valori: la famiglia, il
lavoro, la chiesa e i giovani che sono in balia della droga".
"Io sono un vecchio prete, ma vi chiedo in ginocchio di difendere la vita:
create e realizzate famiglie vere. Non scendete a patti con il relativismo e
il consumismo. La famiglia dopo la Chiesa e prima della politica è la più
grande istituzione da difendere".
Don Gelmini ha puntato il dito anche contro il provvedimento che innalza la
soglia di consumo di droghe leggere consentito: "La droga non può diventare un
diritto come la casa", ha detto, perché "la droga è morte, uccide prima la
mente, poi il cuore".
Ed ha invitato: "Non abbandonate i miei ragazzi" perché "sono anche i vostri
figli e li affido al vostro coraggio e al vostro amore".
Poi, rivolto direttamente a Casini: "Ti porto il messaggio dei miei ragazzi
che mi hanno detto: di' al tuo amico che noi vogliamo sapere dove andate
perché vogliamo camminare con voi".
Una vera e propria standing ovation ha accolto la fine dell'intervento di don
Gelmini e Casini lo ha rassicurato: "Caro Pierino, siamo uniti contro la
liberalizzazione della droga. Ora e sempre siamo contro la droga".
14/04/2007 Ausl: ancora in calo mortalita' per droga
(www.aduc.it)
Il responsabile dell'Osservatorio Epidemiologico Metropolitano sulle
tossicodipendenze e del Centro Documentazione sulle Droghe dell'Ausl di
Bologna, Raimondo Pavarin, ha presentato i risultati relativi alla
mortalita' nelle persone eroinomani che hanno fatto riferimento ai SerT di
Bologna dal 1978 al 2004 e ai decessi correlati alla droga avvenuti a Bologna.
Lo studio di mortalita' ha riguardato 3753 persone (2926 maschi e 827 femmine)
che sono state seguiti dai Sert, i decessi sono stati 667.
La mortalita' complessiva e' in calo e tende a ridursi a partire dai primi
anni '90. I tassi di mortalita' per Aids sono in calo a partire dal '95,
mentre quelli per overdose aumentano sino al 2000 per poi diminuire. Il
rischio di decesso per overdose e' maggiore per i maschi rispetto alle donne e
cala in relazione all'aumento della durata della presa in carico al Sert. Tra
gli eroinomani in trattamento ai SerT di Bologna, la probabilita' di
sopravvivenza dopo 23 anni e' del 65%.
Fra le cause di morte, oltre all'overdose e all'Aids, tra i maschi si
evidenziano cirrosi, malattie del sistema circolatorio, suicidi, tumori ai
polmoni e incidenti stradali, tra le femmine suicidi, cirrosi, malattie del
sistema circolatorio e incidenti stradali. Risultano a maggior rischio i
maschi, chi ha un titolo di studio basso e chi non e' in condizione
lavorativa. Negli ultimi anni a Bologna sono aumentati gli interventi del 118
per overdose, da 567 nel 2002 a 682 nel 2006. La maggior parte degli
interventi 118 e' avvenuta nell'area di piazza Verdi, nella zona Stazione e
area Don Minzoni. Ma negli ultimi anni e' stato notato un calo nel centro
della citta' e un aumento nei quartieri periferici, soprattutto nella zona
Carracci/Navile. In aumento anche il numero di decessi per overdose a Bologna:
19 nel 2005 e 30 nel 2006, meta' dei quali riguarda persone sconosciute ai
Sert e il 60% persone non residenti a Bologna (cinque stranieri nel 2006).
I decessi avvengono prevalentemente nei fine settimana (sabato e domenica) e
nei mesi di luglio, settembre e ottobre.
Infine sono aumentate le persone prese in carico dai Sert (2292 nel 2002, 3383
nel 2006) e gli interventi in carcere (300 nel 2002, 875 nel 2006).
Archivio droga
|