Sul tema
della della lotta alle droghe il programma dell'Unione e' stato molto
preciso e credo che lo dobbiamo attuare: al primo posto c'e' la radicale
modifica della legge Fini-Giovanardi, quindi il Governo deve presentare
quanto prima la riforma di questa normativa". A lanciare l'invito e' il
ministro della Salute, Livia Turco, oggi ai microfoni di 'Radio
Anch'io' per un intervento sull'emergenza stupefacenti.
La responsabile della Sanita' italiana ha tenuto a ribadire che la propria
linea in materia "e' stata coerente, non solo nelle intenzioni, ma anche
nelle cose fatte". Per quanto riguarda il Governo, ha detto, "e'
ineludibile che vi sia una pluralita' di accenti", ma gli impegni presi
vanno tutti rispettati. Sulla presentazione di un ddl di riforma alla
legge Fini-Giovanardi, pero', Turco non e' in grado di definire tempi
precisi.
"Il ministro coordinatore non sono io, ma il ministro della Solidarieta'
sociale, Paolo Ferrero. Posso dire che ci siamo visti e abbiamo parlato, e
che per quanto riguarda me e lui abbiamo una fortissima sintonia. Tuttavia
non sono in grado di annunciare scadenze". Secondo il ministro, inoltre,
in Italia sul tema della droga serve in generale "un cambio di fase",
verso "un dibattito aperto, serio e approfondito, senza semplificazioni e
senza vuota retorica". In altre parole, la riflessione sull'argomento non
deve 'ristagnare' in una scelta di campo politico. Non si tratta di un
problema di destra o di sinistra: occorre "mescolare le carte" per
garantire la tutela dei cittadini.
Il ministro della Salute ha quindi difeso la sua proposta di inviare Nas
in borghese nelle scuole per controlli antidroga. "I Nas sono i
carabinieri della Sanita' e la loro collaborazione con il mondo della
scuola esiste gia'. Per ora si tratta pero' di un fatto sporadico, che
auspico venga generalizzato nell'interesse di genitori e ragazzi".
Un'intenzione che "forse l'opinione pubblica puo' non comprendere, ma che
un politico, un ministro, non puo' non capire". Il piano di intervento "e'
pronto", ha assicurato Turco. Ma non si trattera' di fare 'blitz', perche'
"non e' mio potere entrare coi Nas a scuola senza il benestare dei
presidi". Quanto all'immagine di cani antidroga sguinzagliati negli
istituti scolastici, il ministro ha sorriso: "Ma quali cani e cani? I Nas
non hanno nemmeno un barboncino".
Il ministro ha poi ribadito la totale assenza di contraddizioni nel
proprio operato: "Bisogna solo mettersi d'accordo sul concetto di
prevenzione, che secondo me non significa tolleranza, bensi' dare
educazione e regole, combattere lo spaccio in tutte le sue forme e
garantire ambienti sani e sicuri ai nostri ragazzi".
Detto questo, il messaggio del decreto Turco sul quantitativo massimo di
cannabis che e' possibile detenere per uso personale senza rischiare
sanzioni penali, "voleva essere 'no al carcere per gli spinelli'. E non
'si' agli spinelli', come invece e' stato detto".
Il ministro resta infatti "convinta che l'uso personale di droga debba
rimanere fuori dal circuito penale", e "che anche le sanzioni
amministrative come il ritiro patente siano da ripensare". Infine, in base
ai dati scientifici disponibili, Turco ritiene che la cannabis non sia da
inserire nella lista delle droghe piu' pericolose.
Per questo, "una campagna di dissuasione allo spinello sarebbe forse
utile, ma insieme a una campagna sui rischi di cocaina, fumo, alcol e ogni
stupefacente", ha concluso.
COMMENTI
"Il ministro Livia Turco continua a dare segni di confusione in tema di
droga". Questo il commento della coordinatrice nazionale dei giovani di
Forza Italia, Beatrice Lorenzin. "Ma siamo davvero sicuri- si
chiede Lorenzin- che il ministro che ha parlato stamattina a Radio 24,
continuando a fare un distinguo tra l'uso di cannabinoidi e droghe pesanti
ed insinuando comunque il dubbio che fare uso di sostanze cosiddette
leggere non sia grave, e' lo stesso ministro che pochi giorni fa chiedeva
blitz dei Nas dentro le scuole italiane?".
Ci sembra, dice la giovane azzurra, "che il ministro Turco viva uno
sdoppiamento di personalita' politica". Da un lato, "sulla spinta emotiva
del tragico fatto di Milano, ricerca il consenso delle famiglie invocando
azioni da stato di polizia", dall'altro, aggiunge Lorenzin, "vuole
ottenere anche il consenso dei giovani che oggi fanno uso di droga e
chissa' domani potrebbero anche votarla". Cosi' fa un cattivo servizio ai
giovani e a chi ogni giorno, conclude Lorenzin, "si impegna sul campo
difficile della lotta agli stupefacenti".
"La nuova esternazione in materia di droga del ministro della Salute, on.
Livia Turco, e' un condensato di confusione e disinformazione". Questo il
commento di Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc.
"Ripetiamo per l'ennesima volta- spiega Giovanardi- che, nel nostro
sistema, per il consumatore di droga non e' prevista nessuna sanzione
penale, quindi e' assurdo continuare a ripetere che si vuole depenalizzare
il consumo".
Ma, continua l'esponente centrista, "la Turco aggiunge che vuole abrogare
anche le semplici sanzioni amministrative come il ritiro della patente
colpendo cosi' al cuore il principio universalmente riconosciuto che non
c'e' un diritto a drogarsi", comportamento "ritenuto illecito
dall'ordinamento cosi' come parcheggiare la macchina in sosta vietata o
superare i limiti di velocita' nei centri storici". Secondo Giovanardi,
"abrogare le sanzioni amministrative collegate ad un comportamento
illecito vuol dire liberalizzare e legalizzare il consumo personale di
droga", vanificando cosi' "di ogni significato le campagne informative sui
pericoli alla salute propria e degli altri derivanti dall'utilizzo delle
droghe". Vedremo, conclude Giovanardi, "se il Parlamento e gli italiani
condivideranno l'idea del ministro Turco che i tossicodipendenti possano
tranquillamente guidare automezzi con la licenza di uccidere".
La cannabis non uccide ma puo' compromettere gravemente lo sviluppo del
cervello negli adolescenti. La conferma arriva dalla terza giornata del
33/o Congresso nazionale della Societa' italiana di Farmacologia,
presieduta dal cagliaritano Giovanni Biggio.
'E' vero, la cannabis non uccide. Ma ci lasciano perplessi certe
affermazioni 'politiche', basate il piu' delle volte su scarse o nulle
basi scientifiche, secondo cui le 'canne' sono una droga non pericolosa,
non pesante, ad esempio, come puo' esserlo l'eroina. Un messaggio che puo'
provocare, e provoca, danni ingenti'.
Gli oltre mille neuropsicofarmacologi giunti alla Fiera di Cagliari dai
piu' quotati centri di ricerca internazionali, lanciano quindi un monito
alla banalizzazione degli effetti indotti dall'uso di cannabis. E a quella
sorta di permissivismo che, in eta' adulta, puo' determinare anche
l'insorgere di importanti patologie di natura cerebrale. 'Su questo
argomento bisogna essere chiari: la cannabis - ribadisce il prof. Biggio -
nel cervello ancora in formazione degli adolescenti, provoca delle
modificazioni a livello funzionale di cui si era gia' a conoscenza. Ma
oltre a questo problema, studi recenti hanno confermato quel che si
temeva: le alterazioni conseguenti all'uso della cannabis determinano
anche una serie di modifiche morfologiche. In altre parole, viene alterata
la capacita' dei neuroni di svilupparsi in maniera appropriata. Il
risultato? Il cervello di un adulto che da adolescente si e' fatto
spinelli col passare del tempo e' piu' debole, vulnerabile ed esposto
all'insorgere di varie patologie mentali. Tra queste, la depressione'.
Tra gli altri argomenti affrontati dagli specialisti, l'uso dei farmaci
nei bambini con Adhd, l'effetto dello stress sui livelli ormonali e la
differente sensibilita' ai medicinali tra il sesso maschile e quello
femminile. Domani, giornata di chiusura dei lavori, si dibatte di
depressione.
'In materia di tossicodipendenze, bisogna fare quello che ha fatto la
legge Fini antidroga e antispaccio, che difenderemo in Parlamento e nel
Paese dall'assedio della Turco, di Ferrero, di Bertinotti, della sinistra
e di tutti coloro che pensano che con la droga, se assunta con
intelligenza, in fondo, si possa convivere'. Lo dichiara Riccardo
Pedrizzi (An), replicando alle affermazioni del ministro della Salute,
Livia Turco.
'Occorre sancire - continua Pedrizzi - che la cannabis e' una droga tutt'altro
che leggera la quale provoca gravi danni alla salute psicofisica delle
persone. Inoltre, bisogna punire gli spacciatori e i mercanti di morte,
rivolgendo ai semplici consumatori una mera sanzione amministrativa, atta
pero' a riaffermare il principio fondamentale e decisivo, nell'ottica
della prevenzione, che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto, ma un
delitto contro la salute, la vita, la dignita', la liberta', la volonta'
razionale, la propria personalita' e la societa' nella sua interezza'.
'Ancora, - aggiunge Pedrizzi - occorre evitare il carcere ai
tossicodipendenti, persone che hanno bisogno di aiuto e non di essere
sbattute in galera, favorendo e incentivando il loro pieno recupero umano
e sociale, lontano da ogni droga. Infine, e' necessario applicare il
principio costituzionale di sussidiarieta', garantendo parita' di
trattamento fra pubblico e privato sociale e riconoscendo liberta' di
scelta terapeutica al tossicomane e alla sua famiglia'.
'Incredibili': cosi' Maria Burani Procaccini, responsabile famiglia
e minori di Forza Italia giudica le dichiarazioni del ministro della
Salute, Livia Turco, sulla questione 'droga'.
'E' incredibile - spiega Burani - che il ministro della Salute dica che
riscriverebbe il decreto sulla quantita' di cannabis bocciato dal
Consiglio di Stato e sia lo stesso ministro che ha inviato i Nas nelle
scuole dove gli spinellisi fumavano: siamo alla schizofrenia politica'.
Secondo l'esponente di Forza Italia Livia Turco 'rischia di finire nel
ridicolo con frasi e dichiarazioni che minano l'autorevolezza del
Ministero che dirige e che sono un viatico non certo positivo in
previsione di una seria politica di prevenzione della tossicodipendenza'.
'Il problema del consumo di droga e delle sanzioni da applicare va
affrontato nelle sedi appropriate e non attraverso i media'. E' quanto
dichiara Lucio Babolin, presidente nazionale del Coordinamento
nazionale comunita' di accoglienza (Cnca), riunite a Roma per l'assemblea
nazionale.
'Non serve una sola soluzione, ma piu' interventi perche' le possibilita'
di consumo delle sostanze stupefacenti, sono molteplici', ha concluso.
'Le affermazioni del ministro della Salute Livia Turco dimostrano che
servono forme di coinvolgimento attraverso i servizi sociali e non
sanzioni punitive'. Cosi' Fiorenza Bassoli, responsabile Welfare Ds
commenta l'intervento odierno del ministro della Salute.
'Coinvolgere di piu' i servizi sociali e utilizzare i lavori socialmente
utili e' una buona soluzione per affrontare il problema del consumo delle
droghe', ha concluso.
"Nel Disegno di legge che sto predisponendo non ci saranno 'i lavori
forzati'". Cosi' il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero,
parla del testo di legge sulle droghe a cui sta lavorando.
"Il programma dell'Unione prevede l'eliminazione delle sanzioni
amministrative; per questo mentre ritengo che debbano essere sanzionati i
comportamenti che mettono a rischio l'incolumita' degli altri (come la
guida in stato di alterazione), constato che in presenza delle sanzioni i
consumatori sono diventati milioni, dato che segnala da solo tutta
l'inefficacia di simili misure". Per il ministro della Solidarieta'
sociale, "si tratta, piuttosto, di mettere al centro dell'intervento la
prevenzione che e' il punto decisivo in tema di dipendenze, sostenendo e
dando conforto attraverso il dialogo e il confronto alle famiglie che
hanno a che fare con questo problema".
Anche un sistema di telecamere all'esterno delle scuole puo' aiutare
contro lo spaccio della droga. Ne e' convinto il ministro della Pubblica
Istruzione, Giuseppe Fioroni. 'Dopo cinque anni di condoni e leggi
sull' impunibilita' - ha detto il ministro parlando a Livorno dopo un
incontro in Comune con i sindacati della scuola che chiedevano chiarimenti
sui presunti tagli agli organici - dobbiamo ripristinare la fase delle
regole. Dobbiamo anche lavorare sull' informazione e spiegare ai ragazzi
quali siano i danni provocati dall' abuso di droga, alcol e fumo. Ma
lavoreremo anche sui controlli, soprattutto con un sistema di
telesorveglianza collegato alle centrali delle forze dell' ordine per
debellare lo spaccio di stupefacenti intorno alle nostre scuole'.
Fioroni si e' soffermato sul programma contro la diffusione della droga
nelle scuole elaborato dopo un anno di lavoro del comitato per la
legalita' mentre in strada un gruppo di manifestanti di Cobas, Unicobas,
Uilscuola, Cgil e comitato studentesco hanno esposto striscioni contro i
tagli alla scuola.
A questo proposito il ministro ha ribadito che 'La scuola italiana ha un
debito complessivo di un miliardo e 200 milioni di euro ereditato dal
Governo Berlusconi'. 'Adesso - ha detto - dobbiamo intervenire evitando
che questo dato diventi cronico'.
Tommaso Pellegrino, capogruppo dei Verdi nella commissione affari
sociali della Camera, annuncia che nel prossimo ufficio di presidenza
chiedera' di mettere in calendario al piu' presto una nuova legge sulla
droga, perche' 'l'appello del presidente della Camera, Fausto Bertinotti,
e' importante e da accogliere'.
Per Pellegrino, la legge Fini-Giovanardi ha 'fallito: basta guardare i
risultati in termini di numero delle persone che fanno uso di
stupefacenti'. Per questo, il parlamentare dice di condividere le parole
del ministro della sanita', Livia Turco, perche' 'la legge della Cdl e'
dannosa ed inutilmente proibizionista'. Mentre 'la nuova normativa dovra',
invece, puntare prioritariamente sulla prevenzione', e la repressione 'dovra'
essere rafforzata contro gli spacciatori e i grandi trafficanti'. Per
questo, conclude Pellegrino, 'le polemiche della Cdl sono semplicemente
strumentali'.
'C'e' bisogno di un nuovo ordinamento' in tema di lotta alla
tossicodipendenza ha chiesto oggi il presidente della Camera, Fausto
Bertinotti. Ma sui contenuti, anche nella coalizione di
centrosinistra, le posizioni non sono univoche. La Fini-Giovanardi, si sa,
non piace alla maggioranza e il programma dell'Ulivo parla di modifica
delle norme attuali.
Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia, accusa il ministro
della sanita', Livia Turco, di 'accanimento ideologico'.
'Infatti - spiega la parlamentare - dopo un referendum che ha mostrato
nettamente la volonta' degli italiani di non stravolgere la legge votata
dal parlamento sulla fecondazione assistita', e 'dopo la bocciatura da
parte del Tar' del decreto sulle soglie di punibilita' per il possesso di
droga, 'il ministro Turco prosegue ottusamente sulla strada da lei
intrapresa'. 'Non ce lo saremmo proprio aspettati, soprattutto perche' -
secondo la Gardini - in quanto donna dovrebbe avere a cuore in primo luogo
la salute dei giovani e delle donne'.
'Inoltre ci chiediamo - conclude la parlamentare - come mai insista nel
buttarsi a capofitto in battaglie impopolari. Pensa forse che il suo
governo possa permetterselo?'.
Il consigliere regionale di Forza Italia, Ermano Russo, definisce
'schizofrenico' l'atteggiamento politico del ministro Turco in merito alla
questione droga. 'Non si puo' proporre di depenalizzare il consumo,
chiedere la revoca della sanzione amministrativa del ritiro della patente,
e poi contestualmente decidere di far controllare dai carabinieri gli
studenti nelle scuole, come se fossero tanti sorvegliati speciali',
sottolinea Russo.
'Come se liberalizzare e reprimere fossero due voci dello stesso verbo -
aggiunge - invece che una stridente dicotomia che farebbe impallidire
anche il piu' elastico e diplomatico tra i filosofi. E' chiaro come una
tale doppiezza, un linea cosi' difforme e barcollante di condotta in uno
dei settori strategici dell'educazione del nostro Paese, stia provocando
un pericoloso senso di sbandamento in piu' ambienti della societa', a
partire da quello della politica e delle istituzioni'.
'A noi amministratori locali - ha sottolineato Russo - riesce sempre piu'
difficile, infatti, comprendere il limite fra repressione e prevenzione.
Limite che, forse, questo Governo, dai suoi primissimi atti ad oggi, non
ha mai fissato. Come presidente della Commissione giovanile, che e' anche
una commissione speciale che si occupa di disagio sociale e una
commissione di controllo, davvero mi riesce impossibile seguire le
direttive del ministro Turco che avrei preferito avesse assunto un
atteggiamento piu' riflessivo e condiviso su una problematica tanto
importante come quella delle tossicodipendenze'.
'E' un ministro a caccia di primogeniture e paternita' quello che oggi
leggiamo sui giornali - ha concluso Russo - che sconcerta e rende sgomenti
per le sue proposte imbarazzanti e contrastanti'.
Archivio Droga
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