Con le buone o con le cattive, la produzione di oppio in Afghanistan deve
essere sradicata. L'Amministrazione Bush ha presentato oggi le linee-guida
della sua strategia: altri 50-60 milioni di dollari annui in aggiunta ai 420
del fondo creato per incentivare la conversione delle coltivazioni di papaveri
o la loro distruzione. Un rafforzamento della "strategia del bastone e della
carota", ha sintetizzato il responsabile della sezione narcotici del
Dipartimento di Stato: "Vogliamo essere sicuri che ci siano premi maggiori per
i successi e conseguenze maggiori per i fallimenti", ha spiegato Tom
Schweich.
Finora, nonostante sia aumentato il numero delle zone 'free', la produzione
complessiva di oppio dell'Afghanistan è ulteriormente aumentata. Si ritiene
-le Nazioni Unite diffonderanno a metà settembre il rapporto ufficiale
aggiornato- fino al 95% della produzione mondiale; con una crescita di 3 punti
rispetto al 2006, e del 25% rispetto al 2000 (alla vigilia dell'invasione
Usa).
Lecoltivazioni crescono soprattutto nella provincia di Helmand, quella più
restia a piegarsi all'ordine imposto dal governo Karzai e dagli occidentali. I
contadini sembrano indifferenti agli incentivi, per un insieme di fattori che
oltre al narcotraffico che finanzia i talebani include anche la corruzione dei
funzionari governativi.
"L'oppio è una minaccia enorme, probabilmente seconda solo al terrorismo, per
il futuro dell'Afghanistan", ha ammonito lo zar anti-droga della Casa Bianca,
John Walters. La 'nuova' strategia statunitense verra' messa a punto
nei dettagli a giorni, dopo l'incontro tra Bush e Karzai.
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