Maria
Grazia Cucinotta prende le distanze dalle polemiche suscitate dal
contenuto del film "Sweet Sweet Maria", duramente contestato dai senatori di
Forza Italia Maria Burani Procaccini e Antonio Gentile mentre il
regista Angelo Frezza difende la sua creatura.
'Quando ho letto il copione non ho pensato a eventuali problemi per l'immagine
nell'interpretare una storia in cui si parlasse di droghe leggere perche' la
piantina di marijuana nel film e' in realta' una scusa per puntare il dito
verso una societa' che ci costringe ad assumere delle maschere per essere
accettati'. Maria Grazia confessa: 'La marijuana l'abbiamo provata tutti, ma
non mi interessano le sostanze che mi fanno perdere il controllo di me stessa.
Io voglio vivere tutte le emozioni coscientemente'.
Quanto al regista di Sweet sweet Marja, Angelo Frezza sorpreso dalla polemica
scatenata dalla sua pellicola, spiega: 'il film non ha nella sua trama nessun
incitamento all'uso di droghe leggere o di altro tipo, io personalmente
considero l'equazione marijuana e liberta' un collegamento inesistente nel mio
film. Inoltre, il protagonista pagha a caro prezzo le conseguenze del fatto
che coltiva cannabis nonostante sia reticente. Non capisco dove come e quando
la cosa venga vissuta o considerata normale come e' stato detto dai senatori
azzuri'.
Ricorda che il film 'e' stato sottoposto (come per legge) alla commissione per
la censura cinematografica ottenendo un regolare visto quale 'film per tutti'
senza aver suscitato in nessun componente della commissione nessun commento a
tale proposito'.
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