Dopo il caso
dell'on. Cosimo Mele (Udc), accusato di aver portato cocaina ad un festino a
cui hanno partecipato anche due squillo, arriva un'altra tegola sull'immagine
del centro-destra per quanto riguarda il tema della droga.
Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunita' Incontro, a cui fanno
spesso visita importanti esponenti della Cdl (fra gli altri Pierferdinando
Casini, Silvio Berlusconi, Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri), e' indagato
dalla procura di Terni con l'accusa di abusi sessuali. Ad accusarlo -secondo
quanto riporta 'La Stampa'- alcuni ex ospiti delle strutture della comunita'
ad Amelia.
L'indagine, sottolinea il quotidiano, e' in corso da oltre sei mesi e i
magistrati hanno ascoltato diversi testimoni con l'obiettivo di ricostruire la
vicenda. Le dichiarazioni di accusa sarebbero molte e abbastanza concordanti;
pagine e pagine di verbali in cui gli ex ospiti -giovani che hanno avuto o
hanno tuttora a che fare con la droga, qualcuno anche scivolato nella
delinquenza- ripeterebbero sempre gli stessi racconti.
I pm hanno anche gia' sentito il diretto interessato, scrive 'La Stampa', in
un 'lungo e drammatico interrogatorio'.
PORTAVOCE:CROCE SU SANT'UOMO,MA VERITA' VERRA'FUORI - "Le parlo come
portavoce di don Pierino, oltre che come amico fraterno. Siamo con lui ai
piedi della croce. Posso anticipare che non arretreremo di un passo e sono
pronto a fare il consulente per la difesa di don Gelmini". E' chiaro e deciso
il professor Alessandro Meluzzi, psicologo e portavoce della Comunità
Incontro. Che parla con il quotidiano online Affaritaliani.it esprimendo lo
stato d'animo di chi, da tanto tempo, è "amico fraterno" del sacerdote
fondatore della comunità Incontro, indagato dalla Procura di Terni per
presunti abusi sessuali di cui lo accuserebbero, secondo quanto riporta 'La
Stampa' oggi, due ragazzi che erano stati ospitati nella struttura di Amelia.
"Siamo costernati per almeno tre ordini di ragioni - dice ad Affaritaliani.it
-: il primo è che viene gettata una croce incredibile addosso ad un sant'uomo
che per 82 anni ha servito Cristo, la Chiesa e gli ultimi". In secondo luogo,
"per come la comunità viene descritta, come una struttura chiusa e governata
in maniera centralista, mentre la comunità è una struttura aperta, diffusa:
267 comunità nel mondo che si occupano non soltanto di tossicodipendenza", per
cui "è l'esatto contrario di come viene descritta: non è una setta governata
da un guru, ma una struttura con le porte aperte e i muri trasparenti".
Infine "siamo angosciati soprattutto non solo per don Pierino e il suo
calvario, ma per la catastrofe che quest'attacco mediatico, più che
giudiziario, rischia di creare in decine di migliaia di giovani che si trovano
nelle comunità incontro di tutto il mondo e che stanno faticosamente lottando
per la loro vita. Questa vicenda rischia di arrivare come una tegola terribile
sul loro cammino e sulla loro fatica quotidiana".
Non finisce qui. Meluzzi sottolinea ancora: "Don Pierino, lo dico come amico
fraterno e come 'cireneo', la vive come ogni cristiano. Come una salita al
calvario. Ma gioiosa, perché - spiega - è stato tipico di molti santi dover
patire vicende di questo tipo nell'ultima fase della loro vita. Non è una
novità nella storia della Chiesa".
Conclude il portavoce di don Gelmini: questa vicenda "mi sembra abbia risvolti
giudiziari sostanzialmente nulli e invece un'immensa rilevanza mediatica", ma
"alla fine la Verità con la maiuscola saprà imporsi di forza propria con
l'aiuto della Provvidenza".
IL LEGALE: ACCUSE FORSE VENDETTA RAGAZZI ALLONTANATI DA COMUNITA' - 'I
fatti che sono stati ipotizzati sono destituiti di ogni fondamento'. Ad
affermarlo, l'avvocato Lanfranco Frezza, uno dei legali di Don Pierino Gelmini,
indagato dalla Procura della Repubblica di Terni per presunti abusi sessuali
su alcuni dei ragazzi ospitati nella sua Comunita' Incontro.
Secondo il legale le accuse potrebbero essere frutto di una "ritorsione o
vendetta".
'C'e' un'indagine in corso - ha affermato il legale - ma tengo a sottolineare
che la Comunita' Incontro di Don Gelmini e' una Comunita' molto aperta e
trasparente, che ha a che fare con ragazzi che provengono da esperienze
orribili'. 'Quando si verificano fatti anche lievi - ha proseguito l'avvocato
-, dopo meno di mezz'ora tutta la Comunita' ne viene a conoscenza e fino ad
oggi non erano mai emersi fatti di questo genere'.
Il legale ha affermato che 'possono essere varie le ipotesi che si possono
fare sul perche' siano state rivolte certe accuse'. 'Li riteniamo frutto di
cattiveria spinta - ha detto - ma non sappiamo bene da cosa. Forse una
ritorsione o una vendetta. Alcuni di quei ragazzi erano stati denunciati per
furto all'interno della Comunita' ed erano stati allontanati'. 'Non c'e' stato
il deposito degli atti - ha concluso Frezza -e fin quando non li leggeremo non
possiamo dire di piu''. Sarebbero quattro o cinque i ragazzi che accusano Don
Gelmini, tutti italiani.
"Noi abbiamo grande rispetto per la magistratura, ma a pelle diciamo che Don
Gelmini e' un santo: chiediamo alla stampa di non ucciderlo da innocente". Lo
afferma Maria Burani Procaccini, responsabile nazionale famiglie e
minori di Forza Italia.
"Non vogliamo mettere freni alla Magistratura - spiega - e men che meno nel
perseguire reati cosi odiosi, ma crediamo in Don Pierino e confidiamo che
egli, avendo 82 anni, non diventi l'ennesimo martire dell' ennesimo errore
giudiziario".
"E' indegna la congiura mediatica contro don Pierino Gelmini". Cosi' il
senatore Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia Cristiana per
le Autonomie.
"La stampa italiana persegue una crociata volta a trasformare gli eroi
positivi della lotta alla droga in mostri- prosegue Rotondi- sullo sfondo
resta un progetto di scristianizzazione del Paese". Per il senatore la
questione e' chiara: "Tutti sanno due cose: i drogati farneticano e se la
prendono con chi li cura.
Condizione per recuperare un drogato- spiega- e' ignorare le sue
farneticazioni, restargli vicino e non diventarne complici".
Oggi, conclude Rotondi, "i complici dei mercanti di morte sono quelli che
puntano le loro penne nel costato di don Gelmini".
"Capita raramente, ma a volte capita e, lungo il percorso della nostra vita
incontriamo persone che riescono con la sola forza della loro testimonianza a
dare un senso a tutto, anche al dolore. Chi conosce don Pierino Gelmini sa che
egli e' uno di quei rari incontri". Luca Bellotti, deputato di Alleanza
nazionale, esprime cosi' la sua solidarieta' al sacerdote di Amelia.
"La vita di don Pierino- afferma Bellotti- e' stata ed e' totalmente dedicata
al prossimo". Con la sua forza, spiega il deputato di An, "e' riuscito a
recuperare migliaia di vite altrimenti stroncate dal 'cancro' della droga, ha
recuperato dignita' all'esistenza di molti giovani, ha supportato e ridato
speranza a molte famiglie affrante per la perdita di un figlio".
Don Gelmini, prosegue Bellotti, "parlando dalle Comunita' Incontro di tutto il
mondo ha invitato i suoi ragazzi, e noi con loro, ad alzarci dal torpore di
un'esistenza egoista e a puntare in alto". Sono certo, conclude il deputato di
Alleanza nazionale, "che le indagini renderanno giustizia alla bonta'
dell'azione e della missione umana e cristiana don Pierino Gelmini".
"Non sono un magistrato, e quindi non entro nel merito dell'indagine. Invito
solo le persone a non assolvere una persona indagata per reati cosi' gravi
solo perche' e' un sacerdote". E' l'appello di Vladimir Luxuria,
deputato di Rifondazione Comunista. Al fondatore della Comunita' Incontro
cominciano a giungere attestati di stima e di solidarieta' da diversi
esponenti politici, ma Luxuria tiene a sottolineare che "il problema delle
violenze sessuali e' molto grave, e devo dire che quando coinvolge chi riveste
un ruolo di guida spirituale e' ancora piu' grave, perche' il sacerdote incute
soggezione e alcune persone possono esserne piu' facilmente vittime. Il mio
invito - conclude Luxuria - e' di non fare assoluzioni preventive".
"Quello che è accaduto a Muccioli 15 anni fa si ripete oggi per don Gelmini.
Se ci sono denunce, la magistratura indaghi con rigore; ma lo faccia presto:
don Gelmini è una delle persone più amate e stimate nel mondo per ciò che di
straordinario ha fatto in mezzo secolo. Ha diritto più di chiunque altro che
si diradi ogni ombra". Lo afferma, in una nota, il senatore di An Alfredo
Mantovano.
"La cura e il recupero dei tossicodipendenti - ricorda - sono costellati da
drammi quotidiani, da insuccessi superiori ai successi, da risentimenti in chi
sembra essere riuscito a venire fuori dal tunnel e poi ripiomba".
"Chi impegna ogni sua energia in questa guerra continua come chiunque va in
guerra - conclude Mantovano - rischia in prima persona".
'In Italia e in ogni parte del mondo, centinaia di migliaia di ragazzi e di
famiglie ritrovano la vita e il sorriso grazie all'opera infaticabile di don
Pierino Gelmini. Sono prive di senso le accuse infondate a chi, operando con
generosita' nel mondo dell'emarginazione e della droga, si confronta ogni
giorno con vite fitte di reati e rancori verso la societa''. Lo dice il
parlamentare di An Maurizio Gasparri.
'La solidarieta' e la devozione nei confronti di uno dei pochi eroi civili del
nostro tempo - sottolinea - e' convinta e totale. Come la pena nei confronti
di chi, invece di mostrare gratitudine a chi apre a chiunque la sua casa,
avanza accuse false che la magistratura e l'informazione dovrebbero valutare
per quel che sono, cioe' nulla, conoscendo don Gelmini e la sua grandiosa
opera. Avanti con don Pierino contro la droga e le menzogne che genera'.
Nella diocesi di Terni c' e' 'sorpresa e incredulita'' per la vicenda
riguardante don Pierino Gelmini e 'fiducia nell' opera della magistratura'.
Il vescovo, mons. Vincenzo Paglia, per motivi pastorali non e' a Terni
e l' unico commento dall' ufficio stampa diocesano e' stato che 'nessuno aveva
mai avuto sentore di un fatto di questo tipo' con 'l' augurio che sia smentito
nel corso dell' indagine. Per ora - e' stato detto - si puo' solo dire che si
ha fiducia nell' opera della magistratura'.
"L'esistenza di Don Gelmini e' da sempre dedicata alla cristallina sequela di
Cristo. Solo un giornalismo d'accatto puo' tentare di infangare la storia e le
opere di un uomo che ha fatto della generosita' e del servizio la propria
regola di vita". Lo afferma il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'.
"Sembrerebbe che siano ancora in corso- spiega l'esponente centrista- le
indagini per verificare l'attendibilita' dei denuncianti e gia' La Stampa si
lancia in processi mediatici: i cinque ragazzi sarebbero stati allontanati
dalla Comunita' Incontro ben piu' di un anno fa, perche' non seguivano il
programma di recupero e perche' scoperti a compiere furti".
Alcuni di essi, prosegue Volonte' "sarebbero in carcere per reati connessi
alla tossicodipendenza. E' facile immaginare gli improperi e le minacce che
tali specchiati e immacolati personaggi abbiano rivolto alla Comunita'
Incontro e a Don Gelmini nel momento in cui furono allontanati". Volonte'
suggerisce al ministro della Giustizia Clemente Mastella di intervenire "con i
suoi ispettori per capire cosa sta accadendo alla procura di Terni, fino a
poco tempo fa impegnata in un'indagine sugli intrecci tra massoneria, partiti
e imprenditori, di cui stranamente non si sa piu' nulla: e' bene che al piu'
presto si torni a far parlare la verita' e non il furore anticattolico".
"Grazie a Don Gelmini, tanti giovani hanno un futuro. Basta questo per rendere
omaggio a un uomo d'azione, un prete di confine, un angelo tra i diseredati".
Cosi' Massimo Polledri, senatore della Lega Nord, sull'iscrizione nel
registro degli indagati di Don Pierino Gelmini. "Ne uscira' a testa alta, ne'
uscira' grazie anche all'aiuto dei tanti giovani, ragazzi e ragazze, ma anche
donne e uomini che sono usciti dal tunnel della disperazione. Forza Don
Pierino rispondi con il rosario e l'energia che ci dai e hai sempre dato.
Tanti uomini politici e industriali sanno che devono a lui tanto, tantissimo.
Verso Don Gelmini e' stato fatta un'azione che non sta in piedi".
"Mi auguro vivamente che non si apra un clima negativo, di aggressione o di
vero e proprio linciaggio mediatico nei confronti di don Pierino Gelmini.
Sarebbe gravissimo". E' quanto auspica il presidente della commissione
Attivita' produttive della Camera, Daniele Capezzone.
"Troppe volte, in Italia, persone innocenti sono state infangate. La triste
storia della giustizia italiana e' piena di casi di lesione grave, profonda,
dell'immagine. Non aggiungiamo un altro caso - conclude Capezzone - a questo
drammatico elenco".
"La calunnia, l'insulto, l'offesa gratuita fanno parte del destino naturale
dei discepoli di Cristo. Questo in ogni epoca storica e in ogni paese ed oggi
anche in Italia.
Sono sicuro che don Pierino Gelmini vive l'umiliazione di queste accuse come
un completamento quasi necessario di una vita di carita' e di fede". E' quanto
afferma il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione.
"Fermo restando il rispetto per l'azione dei giudici e la fiducia nella
magistratura- prosegue il leader dei cristiano democratici-, e' necessario
denunciare politicamente con sdegno e forza l'attacco che si rivolge contro la
Chiesa italiana colpevole di non piegarsi ai poteri del momento e di
testimoniare con semplicita' di cuore la propria fede". Secondo Buttiglione,
"c'e' qualcosa che lega tra di loro questo ulteriore tentativo di
delegittimazione con le minacce contro monsignor Angelo Bagnasco, le scritte
sui muri, i tentativi di emarginazione dei cristiani nella vita pubblica e
anche gli ammonimenti piu' o meno minacciosi che qualche potente della
politica rivolge alla Chiesa invitandola senza mezzi termini a sottoporsi al
suo patronato".
'Don Pierino Gelmini ha dedicato la sua intera vita ai deboli e ai bisognosi
ed e' stato ripagato con la calunnia. E' un mondo cinico quello in cui
viviamo, dove chi ha ricevuto comprensione ed aiuto da don Pierino lo ripaga
con la menzogna'. Lo afferma Mario Baccini, senatore dell'Udc e
vicepresidente dell'assemblea di Palazzo Madama.
'Sono vicino a don Pierino, conosco il difficile e duro lavoro che compie
nella sua comunita' e che si voglia infangarlo puo' anche non sorprendere.
Confido - conclude Baccini - che la magistratura sappia rapidamente
ristabilire la verita''.
"E' un fulmine al ciel sereno! Provo rammarico e dispiacere per le accuse che
sono state mosse a don Gelmini: e' difficile, tra l'altro, esprimere un parere
senza conoscere gli atti e le carte processuali". Don Fortunato di Noto,
presidente dell'associazione Meter che si occupa di combattere la
pedopornografia, stenta a credere alle accuse di molestie sessuali mosse a don
Pierino Gelmini.
"Spero che la magistratura - prosegue don Fortunato - faccia al piu' presto
chiarezza su questa delicata situazione anche perch' non vorrei che si
colpisse, come in passato, la Chiesa; la cosa piu' strana e' che tutti quelli
che fanno del bene vengono colpiti indiscriminatamente. Spero che la stampa,
senza dati oggettivi, non ingigantisca troppo la vicenza, immagino anche la
costernazione di migliaia di famiglie che hanno portato i loro ragazzi da don
Gelmini. E poi penso - chiude cosi' Don Fortunato di Noto - che i due ragazzi
maggiorenni che hanno sporto la denuncia, se veramente hanno subito degli
absusi, potevano con grande naturalezza e forza opporsi ad un persona di 80
anni".
A don Gelmini avrebbero detto 'te la faremo pagare' i due giovani che ora lo
accusano di abusi sessuali: e' quanto ha riferito un collaboratore di don
Pierino stamani a Mulino Silla di Amelia nella casa madre della Comunita'
incontro.
'Erano venuti qui - ha ricordato, chiedendo di non essere citato - per
scontare una condanna alternativa al carcere e durante la loro permanenza a
Mulino Silla avevano anche tentato di rapinare don Gelmini nel suo
appartamento'.
'Poi - ha ricordato ancora il collaboratore del sacerdote - hanno compiuto un
furto nella casa di una delle segretarie e per questo furono denunciati dai
carabinieri'.
'E' in quella occasione - ha riferito l'uomo - che a don Gelmini dissero 'te
la faremo pagare''.
L'ipotesi di accusa di abusi sessuali che vede indagato a Terni don Pierino
Gelmini e' "assurda"; anzi, una "diffamazione", una "trappola" studiata per un
personaggio scomodo che lotta contro poteri forti. Don Vitaliano della Sala,
il prete campano no-global testimonia attraverso l'Agi la sua solidarieta' al
fondatore della comunita' Incontri. "Siamo su posizioni diametralmente opposte
su molti temi quali la droga, e ce lo siamo anche detti in qualche
trasmissione televisiva - dice - ma lo ammiro. E' una persona coerente che ha
sempre lottato con mete precise. Non vorrei che la mia difesa di don Gelmini
fosse scambiata per una difesa corporativa. Per me la Chiesa ha un problema
serio su come il clero vive la propria sessualita'. Questo pero' non c'entra
con don Gelmini, cui va la mia solidarieta'. Piu' che l'inchiesta, perche'
accuse e vendette del genere sono da mettere in conto quando lavori come
lavora, mi preoccupa il fatto l'enfasi mediatica. Sembra una trappola che
scatta per chi lotta contro poteri forti, quasi a dire intanto ti diffamo, poi
ti devi difendere. Quanto alla magistratura, non ha scelta, deve fare
indagini".
Piena condivisione e vicinanza a Don Pierino Gelmini viene espressa da don
Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera e del gruppo Abele.
'La mia prima reazione - afferma Don Ciotti - e' un istintivo sentimento di
condivisione, attenzione e vicinanza per tutte le persone coinvolte, sia per
le vittime che per don Pierino Gelmini'.
'C'e' una grave situazione - aggiunge - che testimonia un enorme sofferenza.
Sofferenza di Don Pierino, che conosco da anni e di cui ho avuto modo di
apprezzare l'impegno, le doti, la generosita', pur a volte con vedute e
impostazioni profondamente diverse'.
Il presidente del gruppo Abele ricorda inoltre 'la sofferenza delle persone
che hanno denunciato gli abusi sessuali, le cui parole devono essere ascoltate
nella pura e disinteressata ricerca della verita''.
'Mi conforta - dice don Ciotti - in questa vicenda, la fiducia nella
Magistratura, che quasi sempre ha saputo dipanare matasse anche molto
intricate, e che puo' essere aiutata solo da un rispettoso silenzio. E da una
altrettanto doverosa sospensione di giudizio'.
Don Luigi Ciotti vuole sottolineare che 'mai come in questo caso il commento
sbrigativo e la sintesi inopportuna contribuiscono solo a diffondere il
pettegolezzo e la maldicenza, dilatando la confusione. L'esatto opposto di un
atteggiamento equilibrato, rispettoso e responsabile'.
Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera e presidente nazionale di
Azione giovani, e Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione
Universitaria, esprimono "piena solidarietà a Don Gelmini e a tutti gli ospiti
dei 287 centri della Comunità Incontro perché sono loro le vere vittime di
questa vergognosa diffamazione".
"Le accuse - spiegano - nuoceranno alle migliaia di giovani che vedono in Don
Gelmini un punto di riferimento, per poter uscire dal dramma della
tossicodipendenza, giovando invece a spacciatori, opinionisti e tutti coloro
che in lui vedono un nemico perché ha dimostrato che la droga si può
sconfiggere. Don Pierino è un'ancora di salvezza nel mare in tempesta dei
drammi quotidiani, è la speranza di un mondo migliore, è l'esempio della forza
del bene che può vincere il male. Non permetteremo a nessuno di
strumentalizzare queste offese per distruggere la speranza nelle nuove
generazioni. Ci mettiamo sin da ora a completa disposizione della Comunità
Incontro, così come abbiamo fatto per Muccioli, altro grande esempio di eroe
moderno.
Chiediamo grande attenzione e celerità alla magistratura, così come chiediamo
al mondo dell'informazione il massimo rispetto nel trattare questo caso,
perché di mezzo non c'è solo un piccolo grande uomo, ma tanti uomini e donne
che hanno legato la loro vita a Don Pierino".
'Fermo restando il dovuto rispetto nei confronti dell'azione inquirente,
riguardo alla quale si conosce ancora ben poco, e' legittimo dubitare sulla
fondatezza di un veemente attacco concentrico che potrebbe rivelarsi fatale
per la tenuta emotiva delle migliaia di giovani che affollano le comunita' del
sacerdote'. E' quanto afferma il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei
Minori, Antonio Marziale, circa la vicenda di Don Pierino Gelmini.
'Conosco don Pierino - ha aggiunto - e la sua opera in Aspromonte, che ha
sfidato in loco gli interessi della criminalita' stabilendo nei piani di
Zervo', noti al mondo come crocevia del traffico dei sequestri di persona, un
insediamento di recupero di giovani destinati a morte certa. Per tale ragione
e' davvero difficile digerire la sola idea che un uomo cosi' coraggioso possa
avere procurato del male alle stesse persone che ha sostanzialmente rimesso al
mondo'.
'Esprimo - ha concluso Marziale - solidarieta' a don Gelmini, fiducia nella
magistratura, nella speranza che i media trattino il caso con la dovuta
accortezza'.
"Piena solidarieta' e sostegno a don Pierino Gelmini e alla 'comunita'
Incontro', la cui opera di recupero e reinserimento nella vita sociale dei
tossicodipendenti e' affermata e conosciuta in tutto il mondo.
Speriamo solo che dietro questo calunnioso attacco non ci sia un disegno ben
preciso del centrosinistra per favorire la politica della riduzione del
danno". Lo afferma in una nota il capogruppo di FI al Parlamento europeo,
Antonio Tajani.
"L'unico commento che ci sentiamo di esprimere, a nome di tutti i ragazzi di
San Patrignano, e' di profondo rispetto, vicinanza, incoraggiamento e
solidarieta' ai ragazzi della Comunita' 'Incontro', alle loro famiglie, ai
volontari e, personalmente, a don Pierino Gelmini". E' quanto affermano
Andrea Muccioli e tutti ragazzi di San Patrignano in una nota. "La sua
opera- concludono- ha consentito a migliaia di ragazzi e famiglie di uscire
dall'incubo della tossicodipendenza e tornare a una nuova vita".
"Forza Italia esprime solidarieta' e vicinanza a don Pierino Gelmini, vittima
di odiose calunnie che presto si riveleranno per quelle che sono". Lo ha
dichiarato Francesco Giro, deputato di Forza Italia e responsabile dei
rapporti con il mondo cattolico.
"Il mondo della tossicodipendenza - ha proseguito - e', per definizione, un
mondo difficile e dolorosissimo, abitato da donne e da uomini bisognevoli di
aiuto, quel sostegno che don Gelmini non ha mai fatto mancare loro, ma, come
gia' sta emergendo in questa vicenda, chi fa del bene deve essere sempre
pronto anche a ricevere, come contropartita, del male".
"Ma don Gelmini - ha concluso - questo lo sa bene perche', con la sua opera
cosi difficile e', come tutti i cristiani cercano di essere nella loro vita,
testimone della sofferenza di Cristo. Per questo gli siamo grati e per questo
lo consideriamo innanzitutto il sacerdote della sofferenza."
'Piena solidarieta'' al fondatore della Comunita' Incontro di Amelia, Don
Pierino Gelmini, e' stata espressa dal consigliere regionale di An Andrea
Lignani Marchesani che definisce il sacerdote 'oggetto di un'accusa infame
gia' altre volte innescata nei confronti della Chiesa cattolica al fine di
infangare non solo personalita' al di sopra di ogni sospetto che con la loro
attivita' hanno salvato centinaia di vite umane, ma anche una istituzione che
in migliaia di anni ha consentito uno sviluppo armonico della societa''.
'Colpendo lui si ottengono contemporaneamente due risultati - afferma
l'esponente di An - si mette in discussione la comunita' di recupero come
istituzione cardine della lotta alla droga e si intende screditare la Chiesa
cattolica che oggi rappresenta uno dei pochi baluardi contro la cultura del
relativismo morale e dello sballo'.
'Siamo fiduciosi - ha aggiunto Lignani Marchesani - che Don Pierino vincera'
anche questa battaglia e gli confermiamo la nostra immutata fiducia,
esprimendogli piena solidarieta'.
'Se fossero vere le accuse, peraltro molto circostanziate e credibili, il caso
don Gelmini sarebbe un caso Mele alla diecimila'. Lo afferma il deputato di
Sinistra Democratica Franco Grillini che, pur invocando la presunzione
di innocenza fino a prova contraria e augurandosi la non colpevolezza
dell'indagato, si dice insospettito 'dagli altola' innocentisti della destra:
o hanno la coda di paglia su questi temi, o hanno prove che i magistrati non
hanno'.
Il deputato, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa a
Bologna, ha commentato la richiesta di ispezione alla Procura di Terni da
parte del capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte', invitando l'opposizione a
'lasciare la magistratura libera di fare il suo lavoro: se don Gelmini e'
innocente, tutti saremo lieti, io per primo. Ma se e' colpevole, e' giusto che
paghi'.
'A fronte del presunto bene che don Gelmini ha fatto - conclude Grillini - si
puo' ragionare anche sul presunto male delle politiche proibizioniste. Quante
vite costa il proibizionismo? Quanti ragazzi si sono suicidati perche'
arrestati per aver fumato uno spinello?'.
'Affettuosa solidarieta' all'amico Don Pierino Gelmini per le deliranti accuse
mosse nei suoi confronti e il linciaggio mediatico a cui e' sottoposto'. Lo
dice in una nota il parlamentare dell'Udc Carlo Giovanardi.
"Voglio esprimere la mia piena solidarietà a Don Gelmini il cui prezioso
operato, a sostegno di tanti ragazzi emarginati, rischia oggi di essere
offuscato da una vera e propria gogna mediatica. Don Pierino ha votato la sua
vita alla solidarietà verso il prossimo ed è quanto meno doveroso che oggi la
società lo ricambi con un gesto solidale rinunciando a ogni linciaggio
mediatico e assicurandogli invece un doveroso sostegno in un momento difficile
della sua vita". Lo dichiara Barbara Saltamartini, coordinatrice
nazionale del dipartimento Pari Opportunità di An e membro dell'esecutivo
nazionale del Partito.
'E' auspicabile che la Procura di Terni faccia chiarezza il piu' presto
possibile sull'inchiesta inerente Don Gelmini, al fine di evitare un'ingiusta
gogna mediatica ad un sacerdote che ha speso la sua vita al servizio dei piu'
deboli e di tutte le persone alle prese con problemi di tossicodipendenza'. Lo
afferma il deputato Antonio Martusciello, componente della Consulta del
presidente di Forza Italia.
'Il generoso impegno profuso da Don Gelmini negli ultimi 44 anni ha permesso
ad oltre 300 mila persone di trovare una valida alternativa al tunnel della
droga, venendo ospitate presso le Comunita' Incontro presenti in Italia e
all'estero. Proprio a fronte di questa opera incommensurabile e' opportuno che
si sgombri il campo da qualsiasi accusa ed illazione in tempi rapidi, al fine
di evitare che possa essere messa in discussione la figura di Don Gelmini ed
il punto di riferimento che egli rappresenta da decenni per tutti i giovani ed
i loro familiari che sono riusciti a sottrarsi all'incubo della droga',
evidenzia ancora Martusciello.
Dopo la notizia dell'avvio di un'indagine, condotta dalla magistratura di
Terni, che vede coinvolto don Pierino Gelmini fondatore della "Comunita'
Incontro", il presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, monsignor
Mauro Inzoli, manifesta la sua solidarieta' e vicinanza al religioso. "A
nome di tutta la Rete Banco Alimentare -dichiara Inzoli- ci sentiamo
addolorati ma certi della vittoria del bene. Con immutata stima, vogliamo
condividere questa prova fino alla fine, sicuri che nulla va perduto."
Si augura che non si verifichi alcuna 'speculazione mediatica' sulla 'triste
vicenda' che ha coinvolto Don Gelmini, al quale rinnova 'solidarieta' e
vicinanza'. Interviene cosi' Renzo Lusetti (Dl) che definisce il
fondatore della Comunita' Incontro 'uomo di grande valore'.
'Don Gelimini -dice- ha dedicato la sua vita alla lotta alla droga,
recuperando alla vita migliaia di giovani tossicodipendenti. La sua coraggiosa
ed instancabile opera a fianco dei piu' deboli merita grande ammirazione e
rispetto, percio' mi auguro che non si verifichi nessuna speculazione
mediatica su questa triste vicenda sulla quale la magistratura deve poter
svolgere serenamente il proprio lavoro'.
'A Don Gelmini -conclude Lusetti- e alla sua comunita' va il mio sostegno e
l'incoraggiamento a continuare nella loro opera, anche in un momento cosi'
delicato e doloroso'.
"Grillini oltre ad aver perso un'altra occasione per non dire sciocchezze ha
perso anche ogni senso del pudore e non conoscendo ne' Don Gelmini ne' la sua
opera continua vacuamente a pontificare". Lo ha dichiarato Maurizio Ronconi,
vicepresidente del gruppo parlamentare Udc.
"Ormai - ha aggiunto - preso dalla sua ossessione e' incapace perfino di ogni
senso critico oltre che chiaramente ridicolo. Da parte dell'Udc che ben
conosce Don Gelmini e tutto quello che fa - ha concluso Ronconi - solidarieta'
vera e un riconfermato senso di amicizia e riconoscenza".
"Io ho conosciuto Don Pierino come unica speranza per alcuni ragazzi, e
nemmeno pochi a giudicare dalle affollatissime riunioni familiari (migliaia e
migliaia di genitori, uomini, donne, bambini) o riunioni di preghiera alle
quali ho personalmente partecipato con la mia famiglia". Lo ha dichiarato
Mauro Cutrufo, capogruppo della Dc per le autonomie al Senato.
"Faccio parte della confraternita - ha aggiunto - e sono stupito ed indignato
di queste infamanti accuse dalle quali pero' Don Pierino, con la sua forza
straordinaria nonostante gli 83 anni sapra' difendersi, circondato dalla sua
confraternita fatta di anziani e giovani allo stesso modo e - ha concluso
Cutrufo - dalle migliaia di persone pronte a testimoniare del grande miracolo
ricevuto da questo piccolo grande uomo".
Non c'e' dubbio che la notizia di presunte molestie sessuali di cui e'
accusato don Piero Gelmini, fondatore della Comunita' Incontro, susciti
'enorme clamore'.
Ad affermalo e' Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay.
Piu' volte, ricorda, don Gelmini ha manifestato opinioni 'clericali e retrive
di stampo omofobico. Se le notizie fossero sostanziate da prove, ci troveremmo
semplicemente di fronte ad un ennesimo caso di reazionario cattolico che, per
coprire le proprie inclinazioni, pubblicamente si e' scagliato per anni contro
le sue stesse paure'.
Adesso e' necessario accertare i fatti, sottolinea, anche se 'dobbiamo dire
che, fatto salvo il diritto di ognuno ad avere un giusto ed equo processo,
cose del genere non sono nuove ed eccezionali'. Il riferimento e' agli episodi
di molestie e violenza sessuali denunciate negli ultimi anni nelle comunita'
religiose di assistenza.
'Per questo - dice - a differenza dei politici italiani che o attaccano a
testa bassa gli inquirenti o stanno zitti per convenienza, vogliamo ricordare
che il tema dei soprusi sessuali di cui si macchiano i sacerdoti cattolici
dovrebbe essere trattato con serieta''.
'Vorrei esprimere tutta la mia solidarieta' a don Gelmini dal momento che sono
certo che si tratti di una questione infondata'. E' quanto afferma il deputato
di An, Edmondo Cirielli, in una nota.
'Ritengo che sia infondata - prosegue il parlamentare - per come lo conosco e
per quello che ha fatto in tutta la sua vita'.
"Don Gelmini e' una persona pura al di sopra di ogni sospetto". E' quanto dice
il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro commentando
l'inscrizione nel registro degl indagati del prete per abusi sessuali.
"Riconfermo tutto il mio affetto e la mia solidarieta' a don Pierino Gelmini
-ha detto ancora Cuffaro- a lui la mia vicinanza di politico e di cristiano.
Conosco bene sia l'uomo sia il sacerdote. So quanto radicati siano in lui
alcuni valori e sono testimone di quanto bene abbia fatto, di quanti ragazzi,
anche in Sicilia, abbia tirato fuori dal dramma della droga e
dell'emarginazione". E conclude: "Ribadisco l'assoluta purezza d'animo e
d'azione di don Gelmini e grido a gran voce che e' una persona al di sopra di
ogni sospetto. Mi dispiace che ci sia qualcuno che tenti di infangare una
persona cosi' straordinariamente limpida e innocente".
"Pieno sostegno a Don Gelmini ed alla sua inesauribile opera che consente,
ogni giorno, di aiutare molti giovani che hanno intrapreso, accompagnati da
lui, un lungo percorso di lotta per uscire dal mondo oscuro della
tossicodipendenza". Lo hanno dichiarato, in una nota congiunta, Gian Luca
Bianchi, Piero Cavallo, Luciano Cavaliere e Andrea Volpi, dirigenti
nazionali di Azione Giovani ed Azione Universitaria, i movimenti giovanili
legati ad Alleanza Nazionale.
"Questa diffamazione - hanno proseguito - sembra frutto di rancori e
auspichiamo sia adeguatamente trattata dalla stampa, perche' chi lo conosce
non puo' che ritenere Don Gelmini lontano anni luce dai gesti per i quali e'
stato accusato. La diffamazione non puo' cancellare i molti risultati positivi
di chi riesce a sconfiggere realmente la droga e le sue tentazioni, ne'
colpire l'efficace sistema delle comunita' di recupero. Infatti, l'opera di
queste comunita' e' fondamentale per favorire il reintegro sociale dei
tossicodipendenti.
D'altronde molti giovani finiscono per drogarsi a causa di disadattamento,
solitudine, emarginazione sociale, mancanza di lavoro".
"E queste strutture - hanno concluso i dirigenti della Destra giovanile -
aiutano ad uscire dal mondo della tossicodipendenza perche' consentono di
superare il disagio generato da queste criticita' individuali. Insomma,comunita'
come quella di Don Gelmini, cui va tutta la nostra solidarieta', aiutano i
giovani ad allontanarsi dalla morsa delle organizzazioni criminali che
guadagnano illegalmente attraverso lo spaccio di droga, incuranti dei danni
che creano sulle persone".
"Piena solidarieta' per Don Gelmini vittima di una attacco meditico senza
paragoni". Cosi' Giulio Boscagli, capogruppo di Forza Italia al
Consiglio Regionale della Lombardia, commenta le notizie riportate sui media
relative all'indagine condotta a Terni sul religioso. "Questa mattina leggendo
i giornali sono rimasto sconcertato -dichiara Boscagli- vedendo come una
persona, che da anni combatte in prima linea contro la droga, venga
pubblicamente messo alla berlina".
"La comunita' Incontro, fondata 44 anni fa-ricorda Boscagli- e' uno degli
esempi piu' positivi del nostro paese, una comunita' che ha aiutato piu' di
300 mila persone in tutte gli angoli d'Italia e del mondo. Ora spero che la
magistratura faccia al piu' presto chiarezza, restituendo a Don Gelmini la sua
dignita' e ai ragazzi della comunita' la sua preziosa opera'.
Il consigliere regionale di Alleanza nazionale, Alfredo De Sio 'anche a
nome del partito umbro', esprime 'sconcerto per le assurde accuse avanzate nei
confronti di Don Pierino Gelmini' e manifesta la 'solidarieta' al fondatore
della Comunita' Incontro, confidando che l'accertamento tempestivo della
verita' da parte degli inquirenti cancelli al piu' presto il fango che si sta
tentando di gettare su chi ha dedicato la propria vita ad aiutare migliaia di
giovani ad uscire dal tunnel della droga'.
L'esponente di An sottolinea che 'non si tratta di esprimere una fiducia
aprioristica, perche' la storia di Don Pierino parla da sola ed e' la storia
di chi, in tanti anni, ha dimostrato come la forza dell'amore per il prossimo
sia in grado di generare una nuova voglia di vivere, sconfiggendo la cultura
della morte che scaturisce dall'uso della droga'. 'Per questi motivi -
conclude De Sio - dietro questa infame accusa non possiamo non cogliere il
tentativo di inficiare l'autorevolezza e la legittimita' del lavoro che le 'Comunita'
Incontro' fondate da Don Pierino Gelmini svolgono da anni in Italia e nel
mondo, per il recupero di tutti coloro che sono vittime della
tossicodipendenza'.
'C'e' da chiedersi perche' certe denunce raggiungano personaggi dello spessore
di don Pierino Gelmini soltanto quando questi vivono un'eta' in cui
dovrebbero, invece, raccogliere i frutti del loro vissuto in favore dei piu'
deboli'. E' la riflessione del sociologo Antonio Marziale, presidente
dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, secondo il quale: 'Fermo restando il
dovuto rispetto nei confronti dell'azione inquirente, riguardo alla quale si
conosce ancora ben poco, e' legittimo dubitare sulla fondatezza di un veemente
attacco concentrico che potrebbe rivelarsi fatale per la tenuta emotiva delle
migliaia di giovani che affollano le comunita' del sacerdote sparse in tutto
il mondo'. Marziale continua: 'Conosco don Pierino e la sua opera in
Aspromonte, che ha sfidato in loco gli interessi della criminalita' stabilendo
nei piani di Zervo', noti al mondo come crocevia del traffico dei sequestri di
persona, un insediamento di recupero di giovani destinati a morte certa. Per
tale ragione - sottolinea il sociologo - e' davvero difficile digerire la sola
idea che un uomo cosi' coraggioso possa avere procurato del male alle stesse
persone che ha sostanzialmente rimesso al mondo'. Il presidente
dell'Osservatorio conclude esprimendo: 'Solidarieta' a don Gelmini, fiducia
nella magistratura, nella speranza che i media trattino il caso con la dovuta
accortezza'.
"Prima di avventurarsi in giudizi sommari, e' opportuno conoscere bene i fatti
che vengono contestati.
La moralita' e' una cosa seria, ben diversa dal moralismo". Lo dichiara
Nello Formisano, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama.
'Queste notizie, questo attacco alle comunita' terapeutiche, queste
strumentalizzazioni, non possono mettere in discussione l'operato di don
Gelmini da quarant'anni a questa parte. Oltre centosessanta sedi aperte in
Italia e settantaquattro all'estero costituiscono un 'curriculum'
difficilmente scalfibile. Gli attacchi mediatici che sta subendo in queste ore
non trovano giustificazioni plausibili. Chi si e' sempre battuto per la vita
merita riconoscenza, non calunnie. E noi non accettiamo che si vada oltre. Mi
auguro di cuore che la magistratura possa, quanto prima, far luce sulle
vicende che lo riguardano. A nome mio e del gruppo regionale che rappresento,
dico a Don Gelmini di non mollare in questo momento'. E' quanto dichiarano, in
una nota, i consiglieri Francesco Lollobrigida, rappresentante di An in
commissione Politiche sociali, e Pietro Di Paolo, consigliere di An
alla Regione Lazio.
Un ordine del giorno di solidarieta' nei confronti del sacerdote, a firma del
gruppo verra' presentato oggi in apertura di Consiglio.
Archivio Droga
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