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03/08/2007 Mele (Udc) indagato: ha portato lui la cocaina al festino (www.aduc.it)

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Tracce di cocaina nella suite dell'hotel Flora. Tracce della sostanza stupefacente anche sulla card elettronica che servi' al parlamentare per aprire la porta di quella che doveva restare una alcova segreta e che invece e' diventata il luogo dello scandalo pubblico. Cosimo Mele, il parlamentare ex Udc, che venerdi' scorso era in compagnia di due ragazze nell'albergo della Dolce Vita di via Veneto di Roma, e' da stasera indagato per cessione di cocaina. In base alla legge 309 del 1990 sugli stupefacenti, il deputato rischia da uno a sei anni di carcere e una multa da tremila a 26 mila euro.
L'atto e' stato formalizzato oggi dal procuratore della Repubblica della capitale, Giovanni Ferrara, all'indomani della seconda audizione di una delle 'ospiti' del deputato pugliese.
La seconda ragazza, cosi' come aveva fatto Francesca Z, la giovane donna che si senti' male dopo aver assunto la droga, avrebbe confermato ai poliziotti della squadra mobile di Roma, che la sostanza stupefacente era stata portata proprio dal parlamentare.
Ai difensori di Mele, gli avvocati Titta Madia e Livia Lo Turco, oggi in procura, Ferrara ha formalizzato anche l'atto che dispone il sequestro di effetti personali, oggetti che sono stati trovati nella suite dell'albergo a cinque stelle. Reperti, che insieme con suppellettili e arredi della stanza, saranno esaminati da lunedi' da due consulenti della procura della Repubblica. L'atto formale di nomina degli esperti del pm avverra' la prossima settimana e sara' formalizzato dal procuratore aggiunto Italo Ormanni.
Piu' lunghi, invece, saranno i tempi per l'interrogatorio di Mele che ha sempre affermato di non aver fatto uso di droga ne' tantomeno di averla ceduta pur ammettendo pubblicamente di aver preso parte al 'festino' all'hotel Flora.
Ma da indiscrezioni si e' appreso che tracce di cocaina sarebbero state gia' trovate dagli esperti della polizia scientifica. In particolare, sulla card elettronica sequestrata a Mele. Il parlamentare sara' sentito dagli inquirenti presumibilmente a settembre alla ripresa dell'attivita' ordinaria a piazzale Clodio.
Oltre alle cessione di cocaina la procura intende verificare anche un'altra ipotesi di reato: l'omissione di soccorso. Capire cioe' se Mele ha chiamato immediatamente i soccorsi dopo essersi accorto del malore della sua 'ospite', o se invece la telefonata in portineria dell'albergo per allertare il 118, sia stata fatta dopo un certo lasso di tempo dai primi sintomi accusati da Francesca Z. La polizia interroghera' in merito il personale dell'hotel Flora, gli addetti al 118 e i medici dell'ospedale San Giacomo dove Francesca fu ricoverata venerdi' notte.
Sgombrata, invece, l'ipotesi della presenza di un altro vip durante il festino, ipotesi ventilata ieri dal parlamentare Franco Grillini. Il vip protagonista di una notte brava finita da Via Veneto in ospedale, e poi in procura, era soltanto Cosimo Mele.
Al parlamentare si rivolge il sociologo Guido Blumir, esponente della consulta nazionale degli scienziati sulle dipendenze, invitandolo a meditare 'su una situazione che in 15 anni ha messo nei guai mezzo milione di ragazzi e le loro famiglie e che e' stata aggravata dalla legge di Fini approvata anche dall'Udc'. Il Comitato scientifico Liberta' e Droga, aggiunge Blumir, e' pronto a mettere a disposizione dell' on. Mele 'un dossier che dimostra l'incostituzionalita' delle norme: in base a questi dati, il deputato potrebbe eccepire davanti ai magistrati di Roma l'incostituzionalita' della legge'. (Pasquale Faiella/Ansa)

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