I Radicali italiani bocciano la Relazione 2006 al Parlamento sullo stato
delle tossicodipendenze in Italia, presentata dal ministro della
Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. I Radicali accusano "governo e
Parlamento di immobilita' totale. Ad un anno di distanza -ha spiegato
Maurizio Turco, parlamentare della Rosa nel Pugno- non abbiamo fatto
alcun passo in avanti".
Nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, a cui hanno preso parte
il segretario Rita Bernardini, i deputati Rnp Turco e Bruno
Mellano, Carla Rossi (rappresentante del Parlamento europeo nel
consiglio d'amministrazione dell'Osservatorio europeo sulle droghe e
tossicodipendenze di Lisbona), i Radicali hanno messo sotto accusa il
rapporto 2006 che presenta "molte ombre e poche luci": non viene infatti
affrontato il problema delle "nuove droghe" e i dati dell'indagine "non sono
rappresentativi". "Siamo consapevoli e convinti -ha aggiunto Turco- che la
legge Fini-Giovanardi, e cioe' la politica proibizionista, e' criminogena e
genera illegalita'". Servirebbe, prosegue Turco, "una campagna
d'informazione sulle nuove sostanze".
Mellano ha ricordato che nel 2006, nelle carceri italiane, sono stati
effettuati 9562 trattamenti solamente psicosociali e/o riabilitativi a
fronte di 6061 trattamenti metadonici (di cui solo 1480 a lungo termine,
oltre sei mesi). "Anche la mia recente visita al carcere 'Lorusso-Cotugno'
alle Vallette di Torino ha confermato che la legge Fini-Giovanardi da una
parte e la legge Bossi-Fini dall'altra continuano a riempire i nostri
istituti di pena di disperati tanto che l'effetto' indulto sulla
sovrappopolazione carceraria si sta velocemente disperdendo. Il carcere, in
particolare, continua a essere una delle soluzioni principali al problema
sociale delle tossicodipendenze, tant'e' che il 40 per cento dei detenuti e'
rinchiuso per reati connessi alla droga". Mellano si e' inoltre soffermato
su cosa fanno le Regioni in tema di prevenzione, cura, riduzione del danno.
"La relazione del governo presentata a luglio e' carente al riguardo, a
partire dalla questione cruciale che, a quanto pare, anche il Governo di
centrosinistra non vuole affrontare: la riforma della medicina penitenziaria
promossa dal ministro Rosy Bindi nel lontano 1999 (D.Lgs. 230/99) e' stata
attuata veramente e dappertutto? La mancata attuazione della riforma della
medicina penitenziaria e i limiti in alcuni casi oggettivi (mancanza di
posti letto nelle sezioni dedicate al recupero), in altri ideologici
(rifiuto di prescrizione di trattamenti a lungo periodo o a mantenimento),
all'utilizzo del metadone (o di sostanze analoghe) rende non solo
improduttivo il periodo di detenzione nel percorso di recupero del malato
tossicodipendente ma, in molti, troppi casi, i trattamenti metadonici a
scalare rapido finiscono per contribuire a ributtare sui marciapiedi persone
maggiormente soggette a rischio overdose".
Per il segretario dei Radicali Italiani, Rita Bernardini, il problema piu'
grande "e' quello della giustizia italiana, particolarmente mite con chi ha
una posizione sociale agiata, e particolarmente feroce con chi non puo'
pagarsi un avvocato".
Archivio Droga
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