Si annunciano tempi piu' duri per gli amanti dello sballo fatto in casa.
E' in arrivo, a settembre, un decreto del ministero della Salute che mette
fuori legge due articoli piuttosto diffusi tra gli scaffali degli smart
shop italiani- quei negozi dove, tra essenze, semi e piantine trovi anche
prodotti naturali con effetti allucinogeni. Tempo fa era stata la volta
della Salvia divinorum (in gergo 'Maria pastora'): la pianta psicoattiva
messa fuori legge nel 2005. Oggi, con un decreto del ministro della
Salute, Livia Turco, ad entrare nelle tabelle delle sostanze
stupefacenti, e quindi a diventare illegali, saranno due semi che
contengono Lsa (Amide di acido lisergico, gia' presente nelle tabelle, a
differenza dei semi che la contengono) stretto parente dell'Lsd: quelli
dell'Argyreia nervosa e dell'Ipomoea violacea.
Gia' nel 2005 questi semi erano finiti sotto la lente del ministero della
Salute: alcuni ragazzi erano finiti al pronto soccorso dopo averne
masticati. Nel giugno dell'anno scorso, l'Agenzia italiana del farmaco
(Aifa) ha inviato una segnalazione relativa "a sospette reazioni
avverse", a seguito dell'ingestione di semi di Argyreia nervosa. Sempre
l'anno scorso, quando un ragazzo di Bari e' precipitato dal balcone di
casa dopo aver consumato semi di Ipomoea violacea (pianta della stessa
specie e con proprieta' analoghe all'Argyreia nervosa) regolarmente
acquistati in uno smart shop, la Procura della repubblica di Bari ha
richiesto di sottoporre quei prodotti alla legislazione in materia di
stupefacenti. Al riguardo, il ministro Livia Turco ha chiesto, per un
eventuale inserimento dei semi nelle tabelle degli stupefacenti, il parere
del Consiglio superiore di sanita'. Che, come spiega il farmacologo
Silvio Grattini, presidente della V sezione (quella interessata alle
sostanze psicotrope), ha dato parere positivo. "Abbiamo chiesto il
divieto, perche' su quei due tipi di semi ci sono evidenze di tossicita'",
spiega. Quindi, "non potranno piu' essere vendute nei negozi che non hanno
specifica autorizzazione": gli smart shop, appunto. E il divieto arrivera'
per decreto, dopo il parere della Solidarieta' sociale: "Tutto sara'
regolamentato a settembre", conferma il sottosegretario Antonio Gaglione.
Nessuna novita' in arrivo, invece, per le altre specialita' in vendita
negli smart shop: "Niente, finche' non ci saranno analoghe evidenze
tossicita'"
Cosa sono. Ne bastano 4 semi per per assaggiare i primi effetti
allucinogeni: tranquillita', immagini psichedeliche, visioni dai colori
accesi. Ma per un buon viaggio gli 'esperti' su internet ne consigliano
almeno 8. L'Argyreia nervosa- i cui semi sono liberamente in vendita negli
smart shop come su internet, ma che un decreto del ministero della Salute
sta per mettere al bando- e' un pezzo importante della medicina e della
cultura centramericana e indiana, ma oggi, spiega l'Istituto superiore di
Sanita' (nel suo studio sulle smart drugs, anche sul sito www.iss.it), "cosi'
come quelli di Ipomea violacea, vengono ricercati per la loro capacita' di
indurre effetti psicoattivi del tutto sovrapponibili a quelli dell'Lsd,
sebbene di minore intensita'". Le due piante (Argyreia nervosa e Ipomea
violacea) contengono Lsa (amide di acido lisergico o Ergina): alcaloide
psicoattivo parente stretto dell'Lsd. Venivano prescritte per la cura
della gonorrea, della stranguria e dell'ulcera cronica. Le radici sono
ancora oggi utilizzate dagli Indu' come tonico, antireumatico e nel
trattamento delle malattie del sistema nervoso. Proprio i semi erano
tradizionalmente utilizzati dai nativi americani nelle cerimonie
religiose; erano, come spiegano i racconti dei conquistadores, importanti
allucinogeni divinatori della religione azteca.
Gli effetti dell'Lsa hanno "una durata di circa 4-8 ore, sono associati ad
una sensazione di tranquillita', disforia, effetti visivi psichedelici,
visioni di colori accesi". Effetti che, ribadisce l'Istituto superiore di
sanita', "sebbene di minore entita', sono simili a quelli dell'Lsd". Un
seme di Argyreia contiene circa 0,25 mg di Lsa. Uno di Ipomea 0,01.
"Pochi dati scientifici sono consultabili al fine di stabilire il
quantitativo necessario di semi per un 'viaggio'- spiega l'Iss- ma sembra
che circa quattro semi di Argyreia nervosa siano sufficienti per il
manifestarsi degli effetti allucinogeni, mentre un buon 'viaggio' si
ottiene con 8 semi. Lo stesso effetto si ottiene ingerendo 100 semi di
Ipomea violacea". Negli smart shop, continua lo studio dell'Iss, i semi di
Argyreia nervosa sono venduti come 'semi da collezione', "sebbene il
numero di semi di una confezione corrisponda a cinque, cioe' al
quantitativo necessario per un 'viaggio' con effetti allucinogeni".
Argyreia nervosa e Ipomea violacea crescono in Messico, Guatemala, India e
Madagascar. Oggi sono coltivate prevalemente a scopo ornamentale. Per
trovarne i semi basta recarsi in uno smart shop, o navigare su internet.
Sono circa un centinaio, in Italia, gli smart shop, a quanto spiega il
ministero della Salute (rispondendo ad una interrogazione parlamentare):
"Vendono non solo prodotti di origine naturale e sintetica, ma anche
prodotti destinati alla coltivazione di piante, nonche' accessori per fumo
quali filtri, cartine, pipe, vaporizzatori". Solitamente "i composti sono
venduti come profumatori ambientali o come semi da collezione, ma spesso
vengono fumati o masticati, nonostante su molte confezioni sia apposta
un'etichetta che sconsiglia un uso diverso da quello per il quale esse
vengono ufficialmente commercializzate". Esistono poi in commercio
"cocktail o mix- continua il ministero- di diverse sostanze create dagli
stessi gestori sulla base di conoscenze del tutto empiriche". La vendita
diretta non e' il solo canale: c'e' anche internet. Su e-bay, per esempio:
i consumatori, nei tanti siti che gravitano attorno alle smart drugs, si
consigliano vari venditori, con tanto di giudizi di qualita' e
affidabilita'.
Reazioni. "Molto spesso i prodotti naturali vengono propagandati
come innocui. E le persone li ritengono, proprio perche' naturali, anche
sicuri. Ma ogni pianta non e' che un micro laboratorio chimico in cui si
sintetizzano sostanze chimiche, che possono avere effetti tossici. Plaudo,
quindi, all'iniziativa del ministro"di regolare per legge la diffusione di
due semi contenenti Lsa. E' l'opinione di Luciano Caprino,
professore di farmacologia alla Sapienza di Roma. "E' una battaglia che
conduco da anni. Ogni prodotto, anche quelli naturali (fatti salvi quelli
diffusi da lunghissimo tempo, come la camomilla o la valeriana) prima di
entrare in commercio dovrebbero essere sottoposti a test di tossicita',
come i medicamenti". Quindi, "Turco fa molto bene".
"Tutti gli interventi di questo governo sono di stampo proibizionista".
Donatella Poretti, radicale della Rosa nel pugno, commenta cosi' la
decisione di inserire nelle tabelle per gli stupefacenti anche due tipi di
semi (quelli delle piante Impomoea violacea e Argyreia nervosa) con
effetti allucinogeni, oggi in vendita liberamente su Intenet e negli smart
shop. "Non che di alcuni non ce ne sia bisogno: non entro nel merito di
questa decisione. Garattini e il Consiglio superiore di sanita' hanno
sicuramente ragione". Ma, sottolinea, "colpisce questa univoca direzione
di marcia. C'e' l'opportunita' di rivederle questa linea, a settembre,
quando le commissioni Affari sociali e Giustizia della Camera affrontera'
la riforma del testo unico sulle droghe".
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