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26/01/2008 Crack : malattie e malati italiani (Doriana Goracci, http://www.osservatoriosullalegalita.org)

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riceviamo e pubblichiamo

La cronaca giudiziaria si fa prestare un divano per psicanalizzare Maurizio Bianchi, uno da un cognome diffuso, ma non come i suoi introiti da revisore di Grant Thornton. Uso questi termini perchè, formule da terapia le usa l'imputato come Calisto Tanzi, con la corte del Tribunale di Milano, dove deve rispondere di agiotaggio, falso dei revisori e ostacolo alla Consob.

La cosa più grave è che il buco, la scatola vuota delle frottole dell'azienda condotta e revisionata da questa truppa di visionari e revisori dei propri conti, era risaputo già dal 1997, di come si "navigava" e chi conduceva la nave forata. Sembra, tanto per stare nel gergo psicoanalitico, che tutti all'epoca rimuovessero, sia bene inteso nessuno da nessun incarico.

Il pm Francesco Greco chiede a Maurizio Bianchi di Tonna e l'imputato dice:"Era persona irascibile, incuteva terrore, tirava le cose per le lunghe. Sapevamo che i bilanci di Bonlat venivano fatti a Collecchio e non alle Cayman dove si trovava la sede legale...Fino all'ultimo non ho mai pensato che il conto di Bonlat presso Bank of America non esistesse, ma penso di aver rimosso per cercare di portare avanti il lavoro....A Bank of America i revisori chiedevano informazioni, ma ci mandavano mezza paginetta per fax". "E bastava?", chiede il pm. "La facevamo bastare", risponde Bianchi.

E pensare che ci dissero solo nel 2003 che Parmalat aveva fatto crac. Quello che preoccupa è questo volteggiare permanennte di ruoli, a parte di poltrone, un po' in tutti i settori. I comici fanno i politici e i politici si improvvisano comici, non a caso i risultati sono visibili e fanno piangere, dalle risate o per il dramma a seconda dei gusti per i colori forti o pastello o dell'arcobaleno ma, ahinoi, dobbiamo diffidare anche di quelli che si improvvisano dottori o tecnici che sono ancora peggio, guai a credere alla loro esperienza operativa e professionale.

Altrimenti come commentare le parole del 10 dicembre 2003 di Alemanno, allora ministro dell'agricoltura? "L'impianto complessivo è sano, ho sentito uomini del management di Calisto Tanzi: mi hanno dato garanzie. Quindi ho tutte le speranze, ci sono tutte le condizioni, perché Parmalat non segua l'esempio di Cirio".

Oggi, diciamo la verità, definirsi risparmiatore è quasi un conclamarsi perfetto imbecille, il micco di cui hanno bisogno i giovani operatori, non quelli rampanti che non vanno più di moda, ma quelli grigiolini, fusi nelle banche tra decine di fusioni, spenti e pronti a dire "comandi!" che sono i primi a farsi comandare e a cui raccontare che sei stato capace di mettere da parte...vieni vieni te lo faccio vedere io...dove lo mettiamo il tuo risparmio...

Chissà cosa sognano di notte, forse i malati italiani e la loro malattia- di distinguere- la politica dalla finanza.

Doriana Goracci

http://www.osservatoriosullalegalita.org

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