Il leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, ribadisce di
essere "contrarissimo ad ogni ipotesi di liberalizzare le droghe" perché
"dove è stato fatto si sono registrati solo disastri". E, nel corso della
diretta web sul sito del partito, a chi gli domanda perché non viene
equiparato l'uso di alcol a quello di droghe, Fini osserva: "E' l'abuso di
alcol che fa male ed è l'uso droghe fa male. Non bisogna mettere sullo
stesso piano droga e alcol perché un bicchiere di vino o di grappa non ha
mai fatto male a nessuno, una canna sì".
Errati quindi i dati del ministero della Salute e dell'Organizzazione
mondiale della Sanita'
Tutte legali o tutte proibite
Con rarissime eccezioni, la comunita' internazionale ha optato per l'approccio
proibizionista sulle droghe. L'Onu, gli Stati Uniti, l'Unione Europea, tra cui
l'Italia, hanno scelto di combattere il fenomeno del narcotraffico e del
consumo di droghe con la repressione. E' proibita la vendita, l'acquisto, la
cessione, il consumo, il trasporto, la produzione di sostanze quali l'eroina,
la cocaina, le metanfetamine, la cannabis, e altre.
Il divieto, e le sanzioni da esso derivanti, hanno come pilastri alcune
motivazioni che possiamo classificare in tre categorie:
1. drogarsi fa male alla salute;
2. drogarsi riduce la produttivita' e arreca un grave danno economico al
sistema Paese;
3. il traffico di droga arricchisce le organizzazioni criminali.
Per quanto riguarda il primo punto, con l'eccezione forse della cannabis, non
vi sono dubbi. Assumere sostanze come l'eroina fa male alla salute. A nostro
avviso, legalizzare e quindi controllare il mercato delle droghe potrebbe
ridurre il danno alla salute provocato da queste sostanze: si potrebbe
controllare la loro composizione, visto che spesso sono tagliate con sostanze
ancora piu' nocive della droga stessa; si potrebbe controllare ad ogni stadio
lo stato di salute del tossicodipendente; la diminuzione drastica del costo di
queste sostanze, coltivate e vendute legalmente, non spingerebbe cosi' spesso
il tossicodipendente a delinquere; eviterebbero il carcere -che alla salute
non fa certo bene- decine di migliaia di persone. Chi pero' si oppone alla
legalizzazione rispondera' che non ci si puo' accontentare di limitare il
danno, un obiettivo troppo timido, ma lo si deve estirpare anche se -secondo
noi- questo significa aggravarlo.
Per quanto riguarda invece il secondo punto, non vi e' dubbio che alcune
droghe limitano la produttivita'. Noi sosteniamo pero' che l'attuale regime di
repressione accresce l'improduttivita': la criminalizzazione e
l'incarcerazione hanno effetti ben piu' gravi sulla produttivita'
dell'individuo di quanto facciano le sostanze che assumono; alcune droghe,
quando prese in dosi moderate, non solo non interferiscono con la
produttivita', ma possono addirittura aumentarla. Ma chi ha scelto la strada
del proibizionismo dira' che un individuo sano, senza dipendenza o vizi
alcuni, e' generalmente piu' produttivo e virtuoso di uno che fa uso di
droghe.
Infine, per quanto riguarda il terzo punto, e' certo che il mercato della
droga e' un'attivita' fondamentale per la sopravvivenza delle organizzazioni
criminali. Ancora una volta, noi siamo convinti che e' proprio grazie al
proibizionismo che si crea il mercato nero, e quindi l'opportunita' di
guadagno per le mafie (vedi l'esempio fallimentare del proibizionismo
sull'alcool negli Stati Uniti negli anni '20 dello scorso secolo). Ad esempio,
la depenalizzazione del mercato e del consumo della cannabis sottrarrebbe alle
organizzazioni criminali la quasi totalita' degli introiti derivanti dal
traffico illecito.
IL TABACCO
Preso atto che le argomentazioni di chi vorrebbe legalizzare il mercato ed
il consumo delle droghe non sono largamente condivise a livello istituzionale,
dobbiamo constatare che vi e' una grave lacuna nella politica sulle droghe
fino ad oggi promossa. Questa deficienza riguarda innanzi tutto una delle
sostanze piu' nocive alla salute nella storia dell'umanita': il tabacco.
Questo prodotto, oggi legale, miete circa 80.000 vittime l'anno solo in
Italia, e circa 4 milioni l'anno di vittime nel mondo.
Ma la nocivita' del tabacco non riguarda solo la salute. Come le altre droghe
gia' proibite, il tabacco diminuisce fortemente la produttivita' dei singoli
consumatori. Secondo una ricerca dell'Osservatorio sul Tabacco dell'Istituto
Nazionale dei Tumori, ogni anno sono persi quasi 52 milioni di giornate
lavorative per ricoveri e trattamenti di patologie causate dal tabacco.
Secondo altre stime, un lavoratore perde in media un'ora di lavoro al giorno
per le cosiddette pause sigaretta. Sempre secondo l'indagine dell'Istituto
Nazionale dei Tumori, inoltre, le patologie causate dal tabacco costano alle
casse dello Stato piu' di 1,2 miliardi di euro in spese sanitarie.
Infine, come le altre droghe illegali, il traffico di sigarette frutta
miliardi di euro alle organizzazioni criminali, che ormai gestiscono il 25%
del mercato italiano di sigarette: in grandissima parte Mafia, 'Ndrangheta e
Sacra corona unita. Secondo stime attendibili, il mercato illegale di
sigarette frutta alle organizzazioni criminali circa 700 milioni di euro
l'anno.
L'ALCOOL
Come il tabacco, anche l'alcool e' una sostanza estremamente nociva alla
salute, come sostiene il mondo medico-scientifico nel suo intero. L'alcool e'
responsabile ogni anno di circa 1,8 milioni di decessi nel mondo, fino a
40.000 in Italia. Secondo un rapporto della Commissione europea, l'alcool
causa morti premature e disabilita' nel 12% della popolazione maschile e nel
2% di quella femminile. L'alcool da' origine a circa 60 malattie. Questa
sostanza e' anche responsabile di un cospicuo numero di fatalita' sulla strada
(17.000 morti l'anno solo nell'Unione Europea). I costi dei trattamenti
sanitari sono stimati in 17 miliardi di euro solo nella Ue, insieme a 5
miliardi di euro spesi per il trattamento e la prevenzione del consumo
problematico di alcool e l'alcoldipendenza.
Il consumo di alcool ha anche un enorme impatto sociale sotto il profilo della
violenza, del crimine e della emarginazione, oltre a causare frequenti e gravi
problemi familiari. Secondo il rapporto della Commissione, sette milioni di
adulti dichiarano di essere stati coinvolti in risse dopo aver bevuto
nell'arco dell'ultimo anno e (sulla base di alcuni studi che analizzano i
costi a livello nazionale) i costi economici degli atti criminali attribuibili
all'alcol sono stati stimati in 33 miliardi di euro nell'UE nel 2003. L'alcool
ha anche un impatto sulla famiglia, con il 16% degli abusi e dell'incuria nei
confronti dei minori attribuiti al consumo, e tra i 4,7 milioni e i 9,1
milioni di bambini vivono in famiglie con problemi alcolcorrelati. Si stima
che ogni anno 23 milioni di persone siano alcoldipendenti, in un anno
qualsiasi le sofferenze causate ai membri delle famiglie rappresentano un
costo intangibile di 68 miliardi di euro.
Come le droghe illegali, l'alcool ha conseguenze negative sulla produttivita'.
Sempre secondo un rapporto della Commissione europea, la perdita di
produttivita' dovuta ad assenteismo alcol-attribuibile e la disoccupazione
sono stati stimati rispettivamente da 9 a 19 miliardi e da 6 a 23 miliardi di
euro.
TABACCO, ALCOOL E CANNABIS A CONFRONTO
Per comprendere di cosa stiamo parlando, e' utile ricordare che le vittime
del tabacco e dell'alcool sono molte di piu' -ogni anno circa 5,8 milioni nel
mondo e 120 mila in Italia- di quelle causate dalla cannabis, una sostanza
oggi illegale e combattuta. E' un dato di fatto che la cannabis non abbia mai
provocato un singolo decesso documentabile. E' altrettanto vero che i danni
alla salute provocati dalla cannabis non sono stati ancora dimostrati in
maniera inequivoca dalla scienza dopo decenni di studi sulla materia, mentre
quelli provocati dal tabacco e dall'alcol sono riconosciuti all'unanimita' dal
mondo medico-scientifico. Ci pare quindi evidente che il tabacco e l'alcool
fanno molto piu' male alla salute della cannabis. Inoltre, come e piu' della
cannabis, il tabacco e l'alcool diminuiscono fortemente la produttivita',
costano moltissimo alle casse dello Stato, e arricchiscono le organizzazioni
criminali. Pertanto, nell'ottica della scelta politica quasi universalmente
condivisa a livello istituzionale di reprimere la vendita e il consumo di
sostanze "pericolose", l'attuale regime di legalizzazione del tabacco e dei
suoi derivati e dell'alcool, e' una grave contraddizione. Per risolverla
dobbiamo a nostro avviso legalizzare droghe come la cannabis, innocua rispetto
alle sigarette e al cognac, oppure vietare -per coerenza- anche il tabacco e
l'alcool.
Coloro che sostengono il proibizionismo sulle droghe, fra cui anche numerosi
avidi consumatori di tabacco e di bevande alcoliche, diranno che,
contrariamente alle droghe gia' illegali, il tabacco e l'alcool non possono
essere proibite in quanto sostanze socialmente diffuse e accettate.
Ricorderanno che l'ampia diffusione dell'alcool e' il motivo del fallimento
del proibizionismo sull'alcool negli Stati Uniti. Ma se questo bastasse per
non proibire una sostanza nociva, allora non ci e' chiaro perche' la cannabis
sia oggi vietata. Come il tabagismo e l'alcolismo, infatti, il consumo di
cannabis e' socialmente diffuso ed accettato. Se in Italia il 24,2% degli
adulti si dichiara fumatore di tabacco ed il 75% consumatore di alcool, e'
altrettanto vero che il 20% degli italiani ha ammesso di aver consumato
cannabis. Secondo altri dati, addirittura la meta' degli studenti universitari
ne ha fatto uso almeno una volta, ed un terzo ne fa uso regolarmente.
L'attuale proibizione sulla cannabis, quando messa a confronto con il regime
di legalizzazione del tabacco e dell'alcool, non puo' quindi essere
giustificata attraverso il suo diverso grado di diffusione e accettazione
sociale.
Dati ufficiali del Ministero della Salute, dell'Organizzazione mondiale
della Sanita' e dell'Unione Europea
|
TABACCO |
ALCOOL |
CANNABIS |
Decessi ogni anno
nel mondo |
4 milioni |
1,8 milioni |
0 |
Decessi ogni anno in
Italia |
90.000 |
40.000 |
0 |
Giornate di lavoro
perse in Italia |
13 milioni |
25 milioni |
0 |
Costi (sanita' e
produttivita') |
5 miliardi Euro |
10 miliardi di Euro |
0 |
Violenza ed abuso in
famiglia |
no |
si' (16% abusi su
minori) |
no |
TUTTE LEGALI O TUTTE PROIBITE
Sia ben chiaro, noi sosteniamo che proibire tabacco e alcool non risolverebbe,
ma aggraverebbe la situazione. Si regalerebbe alle organizzazioni criminali il
monopolio del mercato del tabacco e dell'alcool, aumentando i loro proventi
illeciti -come gia' fatto con la cannabis, ad esempio. Inoltre si
criminalizzerebbero coloro che acquistano queste sostanze, addirittura
arrestando coloro che vengono pizzicati con un numero di sigarette o bottiglie
di birra che contengono una quantita' piu' alta di nicotina o di alcool di
quella consentita per uso personale. Se oggi un lavoratore che fuma perde
mediamente un'ora di lavoro al giorno, domani potrebbe perderne addirittura
otto e piu' al giorno qualora finisse in prigione. Inoltre, i consumatori di
tabacco e di bevande alcoliche, costretti a ricorrere al mercato nero, non
avrebbero garanzie sul prodotto che acquistano, mettendo a rischio la loro
salute piu' di quanto fanno oggi. Infine, i consumatori di tabacco e alcool,
divenuti criminali, negherebbero di farne uso ai loro medici, impedendo cosi'
un'azione di informazione, di prevenzione e di cura di malattie derivate dal
tabagismo e dall'alcolismo.
Pertanto, siamo qui a chiedere che la strada fino ad ora scelta, a meno che
non sia abbandonata, venga perlomeno percorsa in maniera coerente. Allo stato
delle cose, chiediamo che il mercato ed il consumo di cannabis siano
depenalizzati, come gia' per l'alcool e per il tabacco. In alternativa,
invitiamo il legislatore a vietare l'alcool ed il tabacco alla stregua della
cannabis.
ARMONIZZAZIONE DELLA POLITICA SULLE DROGHE
A questo fine, abbiamo redatto due proposte di legge con lo scopo di integrare
e completare la politica sulle droghe perseguita dal nostro Paese. Nella prima
viene depenalizzato il consumo ed il mercato della cannabis. Nella seconda,
alternativa alla prima, vengono introdotti l'alcool ed il tabacco nella
tabella I del Testo unico sugli stupefacenti, di fatto proibendo queste
sostanze come gia' la cannabis. Se una di questa due misure non fosse
approvata, continuerebbe ad esserci una chiara percezione di
contraddittorieta' ed ipocrisia nella strategia repressiva che
contraddistingue oggi l'Italia e la comunita' internazionale.
La legislazione vigente pregiudica innanzitutto la strategia proibizionista,
in quanto i cittadini, percependo i limiti e le contraddizioni della legge,
saranno incoraggiati a disattenderla. Per questo, chiediamo che la repressione
sia applicata in maniera giusta ed equa, senza discriminazioni fra consumatori
di droghe buone (tabacco e alcool) e cattive (cannabis).
I. Proposta di legge
per la legalizzazione del mercato e del consumo della cannabis
II. Proposta di
http://www.aduc.it
Archivio Droga
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