E' stata dedicata ad
Aldo Bianzino (il falegname quarantenne umbro arrestato lo scorso inverno
perche' aveva piante di marijuana nel suo casolare e morto in carcere il
giorno dopo) l'ottava edizione della Million marijuana march, che alle 16 e'
partita da piazza della Repubblica a Roma. La marcia fa parte di un'iniziativa
mondiale che, partita dalle poche decine di citta' del 1999, coinvolge ormai
piu' di 220 citta' su tre punti rivendicativi: fine delle persecuzioni per i
consumatori; diritto all'uso terapeutico della Cannabis per i pazienti;
diritto a coltivare liberamente una pianta che e' parte del patrimonio
botanico del pianeta. "Quest'anno la dedicheremo ad Aldo Bianzino -afferma
Alberto Sciolari, uno degli organizzatori- perche' la sua vicenda e'
davvero inquietante: lo arrestarono nel suo casolare in campagna perche' aveva
qualche pianta di marijuana e il giorno dopo mori' in cella. Dissero che si
trattava di un malore, ma dall'autopsia risulto' la frattura di alcune costole
e danni al fegato, come se avesse subito un pestaggio fatto ad arte per non
lasciare tracce evidenti". Un pensiero Sciolari lo rivolge pero' anche al
nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno: "Ora ci si puo' aspettare di
tutto, perche' in teoria,a differenza di Veltroni che aveva cercato di
mantenere una pace sociale, Alemanno potrebbe decidere di far applicare
rigorosamente la legge Fini-Giovanardi, usandola come grimaldello. Da parte
nostra cercheremo di mantenere dei paletti, soprattutto sul diritto dei malati
a curarsi con la cannabis, perche' se il peggio inizia poi non si ferma piu'".
(Dire)
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