Dichiarazione di Giulio Manfredi (giunta di segreteria Radicali
Italiani):
“A gestire le politiche sulle tossicodipendenze rispunta Carlo Giovanardi,
che assicura di “aver due o tre idee sulla prosecuzione della lotta alla
droga”. A volte ritornano … il vero problema è che in loro assenza non è
cambiato nulla. La legge sedicente “Fini-Giovanardi” (L. 21 febbraio 2006,
n. 49) è in vigore da 801 giorni – come ci ricorda continuamente
antiproibizionisti.it - di cui solo i primi 80 sono di competenza del
precedente governo Berlusconi; tutti gli altri, quasi due anni, sono
trascorsi sotto il governo Prodi, con la delega alle tossicodipendenze
affidata a un ministro di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero.
Peraltro, non posso dimenticare che l’unica possibile piccolo cambiamento
che poteva venire sul fronte della riduzione del danno, l’apertura di una
narcosala a Torino, è stato affossato attivamente dalla compagna Livia
Turco, ex ministro della Salute, che ha fatto gioco di sponda con il
compagno Sergio Chiamparino, sindaco di Torino; e col ministro Ferrero
alla finestra a guardare …
Dunque, il vero problema non è Carlo Giovanardi, che è solamente una delle
espressioni più pittoresche di un regime proibizionista che accomuna il
95% della classe politica italiana, poiché le riserve mentali, non
accompagnate da atti conseguenti, in politica come nelle aule dei
tribunali, non hanno alcuna rilevanza.”.
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