Sono 11,2 milioni i fumatori in Italia, 6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di
donne. Un esercito in calo dell'1,5% nel 2008 rispetto all'anno precedente. A
rilevarlo e' un'indagine dell'istituto di ricerche statistiche Doxa che, su
incarico dell'Istituto superiore di sanita' e in collaborazione con l'Istituto
di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha misurato la prevalenza dei fumatori
sulla popolazione dai 15 anni in su'.
Nel Belpaese, secondo quanto emerso dalla ricerca presentata ieri a Milano,
continuano le defezioni: i tabagisti 'pentiti' sono ormai piu' di 9 milioni e
a tradire 'le bionde' sono soprattutto gli over 45. La tendenza e' questa da
cinquant'anni e anche le donne, dopo il picco di fumatrici registrato negli
anni '90, si stanno allineando. Ma non basta. "I morti per malattie da fumo
restano 80mila l'anno, un morto ogni sei secondi. Come se sparisse un'intera
citta' di provincia", osserva Silvio Garattini, presidente del Mario
Negri di Milano. Il farmacologo incalza: "Di fronte a una simile strage, mi
chiedo come mai non si assista a una mobilitazione da parte del Governo".
La prima sigaretta, osserva Piergiorgio Zuccaro, direttore
dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanita', "gli
adolescenti italiani la accendono in media a 17,4 anni". E per questo motivo
gli esperti indicano come critica la fascia d'eta' che va dai 15 ai 17 anni.
Una fase in cui il 45% dei fumatori ed ex fumatori colloca il proprio esordio
da tabagista. E c'e' anche chi ha bruciato le tappe: il 17% dei fumatori che
confessa di aver avuto un primo contatto con il fumo gia' prima dei 15 anni.
In totale circa un milione e mezzo di ragazzi di eta' compresa fra i 15 e i 24
anni consuma ogni giorno un pacchetto da dieci bionde. "Un formato che, non a
caso, chiediamo da tempo di abolire", ribadisce Zuccaro.
Oggi il maggior numero di fumatori, circa il 26,4%, ha tra i 25 e i 44 anni.
Mentre i piu' affezionati alle 'bionde' sono i meridionali (25,2% di fumatori
contro il 19,1% registrato nel Nord Italia). Quasi la meta' dei tabagisti,
rivela ancora l'indagine, consuma meno di 15 sigarette al giorno. I forti
fumatori, quelli da 25 sigarette e piu', sono soprattutto uomini, il doppio
rispetto a quanti se ne contano fra le donne (l'11,2% contro il 5,7%).
Non sono pochi neanche coloro che piu' volte hanno tentato di dire addio al
fumo: nell'ultimo anno piu' di 560mila tabagisti (lo 0,9% in piu' rispetto al
2007). E fra gli italiani che non hanno ancora sconfitto il vizio c'e' anche
chi ci ha almeno provato: il 20,7% ha smesso solo per qualche giorno, il 24,8%
addirittura per qualche mese. Ma senza successo. Anche se il pensiero di una
vita senza fumo ha sfiorato il 10,7% degli irriducibili del tabacco.
Quanto alle misure per ridurre il consumo di sigarette nel Paese, gli esperti
non hanno dubbi: bisogna continuare sulla strada tracciata dall'ex ministro
della Salute Girolamo Sirchia. "E bisognerebbe insistere anche sulla
necessita' di aumentare a cinque euro il prezzo dei pacchetti di sigarette.
C'e' un buon 8,7% che, a fronte di un aumento di spesa, dichiara che
abbandonerebbe il vizio del fumo".
Per Franca Ferrari, direttore ricerche qualitative dell'Istituto Doxa,
e' anche una questione di cattivi esempi. La studiosa ha curato un focus sui
bambini di quarta e quinta elementare e di prima media, e ha sottolineato la
necessita' di una comunicazione piu' sofisticata nei loro confronti. A partire
dalla Giornata mondiale senza tabacco che quest'anno l'Organizzazione modiale
della sanita' ha voluto dedicare proprio ai giovani.
L'Oms ha deciso di lanciare un messaggio chiaro: i giovani si proteggono con
iniziative governative finalizzate alla proibizione diretta e indiretta di
attivita' promozionali da parte dell'industria del tabacco. "I ragazzi di oggi
sono piu' preparati ma anche piu' recettivi. A generare confusione sono gli
adulti con le loro contraddizioni".
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