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24/06/2008 Francia. E' allarme 'binge drinking' fra gli adolescenti (http://www.aduc.it)

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Dodicenni che arrivano al pronto soccorso in coma etilico, dopo aver buttato giu' di colpo vodka e altri superalcolici senza nemmeno sapere di cosa si tratti: una scena che in Francia e' sempre meno rara, e mostra un profondo cambiamento nelle modalita' di consumo di alcool da parte dei giovanissimi. Il grido d'allarme e' dell'organizzazione per la difesa dell'infanzia.

Gli specialisti lo chiamano 'binge drinking', ovvero il bere rapido, spesso a stomaco vuoto, con il solo scopo di ubriacarsi e perdere i freni inibitori. Una pratica individuata da tempo nei Paesi anglosassoni, che ora si diffonde anche nell'Europa continentale. Sono i numeri a dirlo: oltre un terzo degli studenti di terza media francesi si e' gia' ubriacato almeno una volta, e il 28% dei 15-18enni ammette di aver esagerato almeno 5 volte nell'ultimo anno. L'idea di fondo e' che l'ebbrezza faciliti le relazioni sociali, soprattutto con l'altro sesso: non a caso, secondo un recente studio, il 30-40% delle prime esperienze sessuali dei giovani francesi avvengono in stato di ubriachezza. La perdita di controllo, pero', ha anche effetti ben piu' nocivi, prima di tutto sulle strade, dove il 16% degli incidenti che coinvolgono minorenni sono legati ad abuso di alcool.

I primi imputati di questo eccesso sempre piu' precoce sono i cosiddetti 'alcoolpops', mix di superalcolici, frutta e zucchero di media gradazione (6-12), con sapore gradevole e a prezzo contenuto. Bisognerebbe avere 16 anni per comprarli, dice la legge francese. 'Una legge quasi mai rispettata - commenta un portavoce dell'associazione Entreprise et prevention (Ep), che riunisce produttori di bevande attivi contro il rischio alcolismo - se un ragazzino vuole bere e sballarsi, non ha alcuna difficolta' a farlo'. La reperibilita' dell'alcool non e' pero' l'unico problema: 'Gli studi si concentrano molto sull'eta' del primo contatto con le bevande alcoliche - spiegano sempre da Ep - che pero' da sola non basta a valutare una situazione.

Bisogna considerare anche le modalita' di consumo: un ragazzino che beve un bicchiere di sidro a un matrimonio e' accettabile, il problema e' quando beve senza controllo e in modo abituale'. In questo caso, non basta agire sulla distribuzione: occorre responsabilizzare i giovani rispetto all'alcool e ai suoi effetti. Un percorso che puo' passare anche attraverso le scuole, sull'esempio di quanto stanno facendo i gruppi studenteschi in molte universita' del Paese. 'Nelle feste capita sempre piu' spesso di vedere scene di ubriachezza eccessiva - racconta Benoit Bru, della Federazione delle associazioni studentesche (Fage) - un bere non piu' per convivialita', ma solo per lo sballo.

Per questo, fin dal 2000 ci siamo mobilitati con campagne di sensibilizzazione sui pericoli dell'ebrezza, soprattutto per chi si mette alla guida'. La forza di queste campagne, prosegue, sta nell'essere poco istituzionali: 'Organizziamo incontri in cui studenti parlano ad altri studenti, e punti di informazione alle serate pubbliche. Messaggi piu' diretti, e speriamo piu' efficaci nel far capire che l'alcol puo' essere un piacere, ma non deve diventare un obiettivo'.

http://www.aduc.it

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