Dodicenni
che arrivano al pronto soccorso in coma etilico, dopo aver buttato giu' di
colpo vodka e altri superalcolici senza nemmeno sapere di cosa si tratti:
una scena che in Francia e' sempre meno rara, e mostra un profondo
cambiamento nelle modalita' di consumo di alcool da parte dei giovanissimi.
Il grido d'allarme e' dell'organizzazione per la difesa dell'infanzia.
Gli
specialisti lo chiamano 'binge drinking', ovvero il bere rapido, spesso a
stomaco vuoto, con il solo scopo di ubriacarsi e perdere i freni inibitori.
Una pratica individuata da tempo nei Paesi anglosassoni, che ora si diffonde
anche nell'Europa continentale. Sono i numeri a dirlo: oltre un terzo degli
studenti di terza media francesi si e' gia' ubriacato almeno una volta, e il
28% dei 15-18enni ammette di aver esagerato almeno 5 volte nell'ultimo anno.
L'idea di fondo e' che l'ebbrezza faciliti le relazioni sociali, soprattutto
con l'altro sesso: non a caso, secondo un recente studio, il 30-40% delle
prime esperienze sessuali dei giovani francesi avvengono in stato di
ubriachezza. La perdita di controllo, pero', ha anche effetti ben piu'
nocivi, prima di tutto sulle strade, dove il 16% degli incidenti che
coinvolgono minorenni sono legati ad abuso di alcool.
I primi imputati di
questo eccesso sempre piu' precoce sono i cosiddetti 'alcoolpops', mix di
superalcolici, frutta e zucchero di media gradazione (6-12), con sapore
gradevole e a prezzo contenuto. Bisognerebbe avere 16 anni per comprarli,
dice la legge francese. 'Una legge quasi mai rispettata - commenta un
portavoce dell'associazione Entreprise et prevention (Ep), che riunisce
produttori di bevande attivi contro il rischio alcolismo - se un ragazzino
vuole bere e sballarsi, non ha alcuna difficolta' a farlo'. La reperibilita'
dell'alcool non e' pero' l'unico problema: 'Gli studi si concentrano molto
sull'eta' del primo contatto con le bevande alcoliche - spiegano sempre da
Ep - che pero' da sola non basta a valutare una situazione.
Bisogna
considerare anche le modalita' di consumo: un ragazzino che beve un
bicchiere di sidro a un matrimonio e' accettabile, il problema e' quando
beve senza controllo e in modo abituale'. In questo caso, non basta agire
sulla distribuzione: occorre responsabilizzare i giovani rispetto all'alcool
e ai suoi effetti. Un percorso che puo' passare anche attraverso le scuole,
sull'esempio di quanto stanno facendo i gruppi studenteschi in molte
universita' del Paese. 'Nelle feste capita sempre piu' spesso di vedere
scene di ubriachezza eccessiva - racconta Benoit Bru, della
Federazione delle associazioni studentesche (Fage) - un bere non piu' per
convivialita', ma solo per lo sballo.
Per questo, fin dal 2000 ci siamo
mobilitati con campagne di sensibilizzazione sui pericoli dell'ebrezza,
soprattutto per chi si mette alla guida'. La forza di queste campagne,
prosegue, sta nell'essere poco istituzionali: 'Organizziamo incontri in cui
studenti parlano ad altri studenti, e punti di informazione alle serate
pubbliche. Messaggi piu' diretti, e speriamo piu' efficaci nel far capire
che l'alcol puo' essere un piacere, ma non deve diventare un obiettivo'.
http://www.aduc.it
Archivio Droga
|