Lotta alle cosiddette 'droghe furbe', stretta sui rave party e disponibilita'
ad introdurre il test anti-droga per i parlamentari. Il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, alla lotta alla droga e al
servizio civile, Carlo Giovanardi, intervistato da affaritaliani.it fa
un bilancio di quanto fatto dal governo nel contrasto all'uso e allo spaccio
di stupefacienti e soprattutto per svelare i prossimi provvedimenti e
iniziative dell'esecutivo.
'Intanto abbiamo ripristinato il dipartimento anti-droga presso la presidenza
del Consiglio, che era stato smantellato dal governo Prodi. In luglio poi
abbiamo fatto un'assemblea con le 600 comunita' di recupero italiane per
rilanciare un sistema di collaborazione tra il pubblico e il privato sociale
sul territorio', ricorda Giovanardi.
In settembre-ottobre, inoltre, decollera' un'iniziativa sperimentale a Foggia,
Verona, Cagliari e Perugia che rendera' obbligatoria, in via sperimentale in
quelle citta', il test anti-droga per chi chiede il patentino o la patente.
Con l'intenzione poi di estendere questo test in tutta Italia, certamente
anche per i rinnovi della patente. Gia' alla fine di luglio abbiamo mandato
alla conferenza Stato-Regioni il protocollo che finalmente dichiara legge i
test obbligatori per tutti i lavoratori a rischio, ad esempio gli autisti di
pullman e piloti di aereo'.
Allo studio del governo inoltre 'una norma che vogliamo introdurre nel disegno
di legge sulla sicurezza, che dovrebbe permettere di contrastare i negozi dove
vendono le cosiddette 'droghe furbe' e anche i rave party', annuncia
Giovanardi.
Una norma che 'proibisce la pubblicizzazione dell'uso di sostanze illecite
nascondendosi dietro il cavillo giuridico che questi negozi dicono che vendono
sostanze che hanno un nome di droghe, tipo oppio liquido, ma, fatta l'analisi
chimica, droghe non sono. Lo vogliamo fare anche per contrastare il fenomeno
dei rave party, che provocano danni all'ambiente ma soprattutto la diffusione
di droghe e tanti decessi di giovani'.
Quanto alla possibilita' di introdurre il test anche per i parlamentari, il
sottosegretario non esclude la possibilita': 'Casini aveva presentato un
disegno di legge durante la scorsa legislatura ma ho visto che in questa non
lo ha ripresentato. Se il Parlamento votasse una norma di questo tipo non ci
sarebbe nulla di male, anzi sarei favorevole.
Sarebbe volontario e chi vuole lo fa. Cosi' ognuno si assume le proprie
responsabilita''.
Test antidroga a chi guida. Critiche dai medici - Troppe stragi al volante
per uso di stupefacenti, l'ultima solo due giorni fa, quando sul litorale
romano e' stata travolta e uccisa una ragazza di 25 anni, incinta.
E la
politica prende provvedimenti: il ministro Carlo Giovanardi e' deciso a
introdurre il test antidroga sulle strade: "Se tutto va bene - scrive Il
Corriere della Sera - uno se la cava in tre minuti, il tempo necessario al
reagente immerso nella provetta piena di orina per dare il responso.
Altrimenti, se risulti positivo, passi un brutto quarto d'ora, tra una visita
neuropsicologica e un test di reattivita': pulsanti da premere per valutare la
reazione agli stimoli e riconoscimento di colori, seguiti da un certificato di
inabilita' alla guida e una denuncia penale. Stesso risultato se uno rifiuta
di sottoporsi al test. (...) Parte tra le critiche di politici e medici il
piano del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi
(politiche antidroga) per fermare chi guida in condizione alterate. Per
Benedetto Della Vedova (Riformatori liberali-Pdl) si rischia di criminalizzare
chi, pur avendo fumato uno spinello il giorno prima, e' comunque in condizioni
di guidare in tutta sicurezza.
Amedeo Bianco, presidente degli ordini dei
medici, si chiede che senso c'e' nel bloccare una famiglia di ritorno da una
gita e costringere padre o madre a fare pipi'. Per Giovanardi tutto questo e'
prevenzione e rientra nella logica del test antidroga obbligatorio per chi
prende il patentino o la patente, che partira' sperimentalmente a Verona,
Foggia, Perugia e Cagliari in ottobre.
Dopo mesi di prove semiclandestine in
Veneto, per mettere a punto una strategia in grado di funzionare, venerdi'
prossimo il lancio, con laboratori montati su tir, camper per i prelievi e
ministro. Accanto ai poliziotti, questa la novita', ci saranno medici e
attrezzature sanitarie perche' trovare tracce di una delle tante sostanze in
circolazione e' molto piu' difficile che accertare se uno ha bevuto oltre il
consentito. Il ministro Matteoli (sicurezza stradale) e' d'accordo.
Gli
esperti ci stanno lavorando da mesi. Giovanni Serpelloni, medico, capo del
Dipartimento di politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, ha messo a
punto la nuova forma di collaborazione tra polizia stradale e Asl del Veneto:
esami su strada, quindi piu' rapidi, controlli piu' numerosi. E risultati che
confermano l'urgenza di trovare delle soluzioni: tra l'agosto 2007 e il
gennaio 2008, su 800 persone fermate, in 454 casi e' stata riscontrato un
tasso di positivita' all'alcol e alle droghe (44,5 per cento). Circa il 20 per
cento dei conducenti sobri sono risultati positivi agli esami tossicologici,
come nel caso di Anzio.
Nei mesi invernali i test dovrebbero essere spostati
nei Sert e nelle altre strutture pubbliche dedicate alle dipendenze. Ce ne
sono circa 500 in tutto il Paese. Diventeranno i punti di riferimento per le
pattuglie, dalla stradale ai carabinieri, dalla polizia municipale alla
guardia di finanza. 'Per portare un automobilista in un pronto soccorso per un
controllo tossicologico e riaccompagnarlo - spiega Serpelloni - ci vogliono
alcune ore. In un Sert si possono fare 30, 40 controlli per notte con del
personale specializzato'. Ma questa, ammette il medico, e' una pagina ancora
tutta da scrivere. Occorre che i Sert siano d'accordo, che si instauri una
collaborazione tra le varie forze. Ma dobbiamo andare avanti'".
COMMENTI
"Alle emergenze si deve rispondere con provvedimenti consequenziali: è
apprezzabile quindi l`iniziativa del sottosegretario Carlo Giovanardi di far
effettuare controlli antidroga a chi è alla guida di veicoli". Lo dichiara in
una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
"Lo Stato - aggiunge - deve fare tutto quanto è possibile per prevenire ed
evitare tragedie come quella della morte della giovane di Anzio. Mi auguro che
da sperimentali i controlli antidroga possano diventare ordinari, al pari di
quelli effettuati per accertare l`assunzione di alcool. Non puó esistere il
diritto di drogarsi - conclude Matteoli - a maggior ragione non puó essere
consentito quello di guidare a chi fa uso di stupefacenti".
'Se Giovanardi vuol fare la guerra alle abitudini degli eletti, che almeno sia
una guerra totale!': e' quanto affermano i senatori radicali del Pd
Donatella Poretti e Marco Perduca, commentando le dichiarazioni del
sottosegretario a favore dei test antidroga ai parlamentari. Secondo i
Radicali 'occorre infatti che degli eletti si sappia tutto cio' che essi fanno
in quanto rappresentanti del popolo, anche se in Italia i parlamentari sono
nominati dai partiti e non liberamente eletti dai cittadini.
Da
antiproibizionisti radicali saremo i primi a sottoporci alla visita medica,
per ora volontaria'. 'Il governo e il Parlamento - continuano - dovrebbero
piuttosto metter mano alla creazione di una vera e propria anagrafe degli
eletti, perche' l'operato dei legislatori venga conosciuto e giudicato. La
delegazione radicale nel Pd al Senato ha presentato vari odg in materia, anche
col senatore Ichino, che chiedono accesso totale all'attivita' e agli
interessi economici dei parlamentari'. 'Gia' che ci siamo pero' - concludono -
perche' non si pubblica anche lo excursus storico dello stato civile dei
parlamentari con eventuali aggiornamenti sui procedimenti di divorzio in
corso? Se ignoranza zero deve essere, via per tutti i 'non detti' e i
privilegi'.
'Dimezzare le vittime sulle strade e' una priorita' dell'Unione Europea. La
prevenzione, specie quella riguardante gli abusi di alcool o droga per chi
guida, e' fondamentale ai fini del raggiungimento di questo obiettivo. L'Ue
vuole giocare un ruolo da protagonista in collaborazione con gli Stati membri,
quindi anche con l'Italia, in questa battaglia per salvare le vite umane.
L'Europa approvera' entro la fine dell'anno una proposta della Commissione
europea per rendere esigibili le multe in tutti gli Stati membri per le
violazioni ai diversi codici della strada per la guida in stato di ebbrezza o
sotto l'effetto di stupefacenti, eccesso di velocita', mancato uso delle
cinture di sicurezza e passaggio con il semaforo rosso'.
Lo ha affermato all'ADNKRONOS
il Commissario ai Trasporti Ue, Antonio Tajani, in relazione alle
iniziative annunciate dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei
Ministri con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi. 'Il 18 agosto
scorso -aggiunge Tajani- e' scaduto il termine per la partecipazione al
finanziamento europeo per le campagne sulla sicurezza stradale. Fra gli altri,
e' giunto alla Commissione un progetto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza
del ministero dell'Interno, in collaborazione con la Polizia slovena, per un
rilevante piano di sensibilizzazione dei giovani alla sicurezza stradale
destinato agli studenti di tutta Europa'.
Dopo gli incidenti mortali che si sono verificati sulle nostre strade nei
giorni scorsi, il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni punta
l'attenzione sulla necessita' di inasprire i controlli e rende noto di aver
presentato un emendamento al ddl sulla sicurezza prossimamente in discussione
al Senato.
Nell'emendamento, si prevede che al momento dell'iscrizione al
corso per la patente di guida l'aspirante e' obbligato a presentare
certificato medico della Asl che attesti la totale negativita' alle sostanze
stupefacenti, pena la non iscrizione per conseguire la patente. Il candidato
non idoneo puo' ripresentare la richiesta di iscrizione 'dopo totale cura
riabilitante e disintossicante' sempre attestata da certificato della Asl.
Inoltre, accanto all'etilometro, il testo prevede la presenza di 'strumenti a
test, come quelli per la gravidanza, che attestino presenza o meno di
stupefacenti'.
"L'iniziativa dei test antidroga sulle strade e' utile e benvenuta ma la droga
c'e', circola a piene mani per strada, nei pub, nelle discoteche, nei
coffee-bar e quindi si vede, non e' un oggetto misterioso e si vede prima e
non dopo che e' stata inalata, sniffata, succhiata, fumata, strisciata,
iniettata". E' quanto afferma Francesco Giro, sottosegretario ai Beni
culturali, per il quale "i test antidroga sono allora utili ma si deve agire
prima, intervenire prima anche perche' questi controlli anti-droga sono
tecnicamente complicati, come ha ammesso lo stesso sottosegretario Giovanardi
e spesso tardivi".
Per Giro, "si richiede un forte coordinamento con le asl e
la collaborazione non sempre facile di chi viene sottoposto al controllo del
test. E installare due sole unita' mobili antidroga, nel nord Italia, come
annunciato da Giovanardi, e' utile ma comunque una misura molto circoscritta.
Allora, la soluzione concreta e dettata dal buon senso e' quella antica ma
sempre valida della lotta allo spaccio delle droghe, con controlli serrati sul
territorio nei luoghi della cosidetta movida notturna, discoteche, locali,
spiagge, piazze del centro storico notoriamente frequentate dagli
spacciatori".
"Chi guida sotto effetto di alcool o droghe e' consapevole di poter spezzare
delle vite. Nonostante gli aggravi di pena previsti dal recente decreto
sicurezza, approvato dal Governo Berlusconi, trovo ancora insufficiente la
classificazione del reato definito colposo, quando alla guida di una vettura
si causa uno o piu' incidenti mortali, avendo assunto coscientemente alcolici
o stupefacenti di ogni genere".
Lo dichiara il vicesindaco di Roma Mauro
Cutrufo, che domani partecipera' in rappresentanza del Comune ai funerali
di Nelly Gerardi, e deporra' una corona funebre a nome del Campidoglio. 'I
cittadini romani - dice Cutrufo - sono vicini, attraverso il Consiglio
Comunale, la Giunta e il sindaco Alemanno, alla famiglia di Antonio Gerardi,
funzionario della polizia municipale, da piu' di 30 anni in servizio sulle
strade della Capitale, per l'immane tragedia che li ha colpiti, e domani saro'
al loro fianco per testimoniarlo.
Nella letteratura - continua Cutrufo -
possiamo, per questa materia, fare riferimento a Stevenson, noto autore del
best seller 'Lo strano caso del dottor Jeckyll e mister Hide', nel quale il
protagonista, assumendo la pozione da lui stesso ideata, ben sapeva che
avrebbe, in tutta probabilita', nelle vesti di mister Hide, compiuto degli
omicidi. "Non e' incoscienza - ribadisce Cutrufo - assumere droghe come la
cocaina e alcool in grande quantita' e poi mettersi al volante a folle
velocita', ma e' un vero e proprio gesto criminale, che getta nel disperato
dolore famiglie che, per fatalita' inutile, si vedono sottrarre figli, mariti,
nipoti, madri. Sono convinto che sia necessario trattare questa fattispecie di
reato non nella logica della colposita', ma della volontarieta', anche alla
luce dei dati preoccupanti di morti falcidiati sulle strade del nostro Paese.
Mi riferisco ai giovani fidanzati morti a viale Regina Margherita, la bambina
tredicenne ad Ardea, o ancora le due turiste tedesche in vacanza nella nostra
citta'. Solo cosi' - conclude - forse la sanzione prevista sarebbe talmente
pesante da far ripensare questi soggetti, comunque deboli mentalmente, che se
il loro vizio dovesse causare tanto dolore, il gesto sara' perseguito alla
stregua di un omicidio tout court".
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