Aumenta vertiginosamente la vendita di droga via web. Con la rivoluzione
digitale diventa sempre piu' facile procurarsi una dose attraverso la
Rete. Negli ultimi 6 mesi del 2008, gli accessi a siti dedicati alla
vendita di stupefacenti sono passati dal 40% al 60%. Il web si e'
trasformato in un grande e accessibile mercato globale, una sorta di
discount dello 'sballo' dove i consumatori, in particolar modo quelli piu'
giovani, possono trovare il prodotto giusto al prezzo migliore secondo una
perfetta strategia mercato: offerte facilmente fruibili, pacchetti
promozionali, strategie ingegnose di marketing. I consumatori - si legge
nel 'Rapporto Italia 2010' stilato e diffuso oggi dall'Istituto Eurispes -
non sono piu' solo i giovani, ma rappresentano fasce sempre piu' ampie di
popolazione.
Il web sembra dunque essere la nuova strada battuta per procurarsi degli
stupefacenti. E da' il 'la' a un mercato sempre piu' fuori controllo. I
siti dedicati alla vendita di stupefacenti proliferano velocemente e
qualunque tipo di sostanza viene venduta sotto diciture innocue. In Rete
sono ad esempio reperibili le 'spice drugs', sostanze diffuse soprattutto
in Germania. Sempre piu' spesso sostanze chimiche in se' lecite e
utilizzate in normali processi industriali diventano materie prime per la
preparazione di sostanze illecite. A facilitarne il consumo, l'alta
reperibilita' su Internet e il basso costo.
Cosi', grazie all'aumento della commercializzazione via web, nel 2011 si
prevede un incremento del 30%, rispetto al 2008, delle droghe prodotte con
metodologie 'fai da te', si legge nel Rapporto che cita i dati diffusi nel
corso della quinta Conferenza nazionale sulle droghe.
Secondo diverse organizzazioni internazionali, i principali elementi che
destano preoccupazione sono essenzialmente tre: aumento delle farmacie
online che vendono medicinali senza prescrizione medica (su 100 farmacie
online individuate su Google nel Regno Unito, l'82% non richiede alcuna
prescrizione medica), mettendo cosi' a disposizione degli acquirenti anche
benzodiazepine e oppiacei; incremento di negozi online che vendono sia
sostanze psicoattive sia sostanze controllate (Lsd, ecstasy e cannabis).
Per quanto riguarda l'Italia, secondo la Relazione sulle tossicodipendenze
che fotografa la situazione nel nostro Paese, l'1,6% della popolazione tra
i 16 e i 64 anni ha fatto uso, almeno una volta nella vita, di eroina, il
7% di cocaina, il 32% di cannabis, il 3,8% di stimolanti e il 3,5% di
allucinogeni.
Piu' preoccupante il dato che riguarda la popolazione studentesca: il
31,5% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ammette di aver fatto uso almeno
una volta di cannabis, il 2,1% di eroina, il 5,9% di cocaina e il 4,7% di
stimolanti e allucinogeni. Il policonsumo, ossia l'associazione di piu'
droghe o l'utilizzo di mix potenti di sostanze, alcol e tabacco, e' una
pratica ormai diffusa. Tra i consumatori di cannabis il 12,7% fa uso anche
di cocaina e il 3,1% di eroina. Fra i 'cocainomani', l'84,8% fa uso anche
di cannabis e il 14,6% di eroina.
I consumatori di eroina nel 76,8% dei casi utilizzano anche cannabis,
mentre il 51,8% cocaina.
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