Quarant'anni dopo la legge del 31 dicembre 1970 che reprime l'uso delle
droghe, la repressione delle infrazioni alla legge sugli stupefacenti si
attesta ad un livello inedito: 160.000 arresti nel 2009 da parte di
polizia e gendarmeria, ben distanti dal primo anno di applicazione della
legge (2.592 arresti), tre volte di piu' rispetto all'inizio degli anni
Novanta.
I dati pubblicati dall'Osservatorio francese sulle droghe e la
tossicodipendenza (OFDT) testimoniamo l'ampiezza delle politiche
repressive: “la penalizzazione dell'uso si attesta a dei livelli mai
visti””, sottolinea l'autore dello studio, Ivana Obradovic, rilevando che
questa constatazione va valutata con l'idea, diffusa, che l'uso di
stupefacenti sia per niente o poco sanzionato. La natura degli arresti,
tuttavia, si e' evoluta: piu' sistematici, ma meno pesanti.
L'esplosione degli arresti -che va in parallelo con l'esplosione piu' in
generale della detenzione in Francia- e' in gran parte dovuta all'aumento
degli arresti dei consumatori di droghe, che sono aumentati due volte in
piu' rispetto agli arresti per spaccio o traffico. Chiaramente, le forze
dell'ordine, notevolmente incoraggiate dalla “politica dei numeri” di
Nicolas Salkozy quando era ministro dell'Interno, si sono tendenzialmente
focalizzate sui consumatori.
In termini statistici, i consumatori di stupefacenti presentano l'immenso
vantaggio di offrire ai poliziotti dei casi risolti, dato che l'autore
dell'infrazione e' scoperto nel momento stesso in cui fa questa
infrazione... E come Nicolas Sarkozy ha fatto dell'aumento dei numeri uno
dei criteri di valutazione della propria politica, i poliziotti in pratica
hanno subito compreso l'interesse a farli crescere sui consumatori.
Consumatori in numero considerevole: piu' di 12 milioni di persone hanno
fatto uso di cannabis almeno una volta nel corso della propria vita.
Qualcosa come 550.000 persone che consumerebbero cannabis tutti i giorni
L'accentuazione della repressione non e' stata solo appannaggio dell'attivita'
di polizia: in parallelo, questi ultimi anni, le archiviazioni senza
conseguenze sono molto diminuite, passando dal 29,3% nel 2001 a 8,5% nel
2008 (nella regione di Parigi). Le incriminazioni penali sono aumentate
(dal 16 al 21,1%), ma sono soprattutto le alternative alle pene (richiamo
alla legge, mediazione penale, trattamenti' terapeutici, etc..) che sono
cresciute (dal 54,7 al 70,4%).
(articolo di Luc Bronner, pubblicato sul quotidiano Le Monde del
02/12/2010)
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