Se negli Usa puo' sembrare l'idea di un parlamentare abitualmente
estroso, come e' il democratico Jared Polis che
ha proposto legalizzazione di poker online e di marjuana per maggiori
introiti fiscali che, per il fatto di essere totalmente nuovi non
costerebbero nulla, in Italia l'idea non sarebbe tanto peregrina,
Il poker online, dallo scorso 18 luglio, nella versione cash (con
soldi durante tutto il gioco) in Italia e' una realta' che, nei suoi primi
15 giorni di vita ha visto gli italiani divertirsi con ben 350 milioni di
euro. Una realta' col proprio codazzo di introiti fiscali per l'Erario.
Le droghe leggere sono anch'esse una realta' quotidiana, ma che
allo Stato (e all'Erario per mancati introiti) costano molto come uscite.
Non solo, ma con provvedimenti e campagne i cui risultati sono il
contrario di quelli prefissi (calo di consumo e delinquenza connessa).
Nonostante i divieti, gli italiani continuano a farsi le canne
acquistando dal mercato nero o coltivando clandestinamente in proprio,
mentre le varie polizie usano larghi spazi del loro impegno per cercare di
combattere consumo, spaccio e traffico.
E' facile immaginare come un prodotto cosi' diffuso, con un'alta
domanda sempre in crescita, se l'offerta arrivasse da canali legali (e
quindi soggetti al Fisco), rappresenterebbe un vantaggio economico per lo
Stato. Vantaggio che lo Stato avrebbe anche da un impegno delle
forze dell'ordine piu' concentrato su altre questioni:
quindi non sarebbero, come ora, in cronica necessita' di organico, mentre
le altre illegalita' che nuocciono alla comunita' sarebbero meglio
combattute, con un conseguente minor costo per tutti.
Alcuni esempi: coltivare una piantina di cannabis in casa per uso
ludico, come minimo sarebbe gravato dall'Iva e da un'autorizzazione,
almeno all'inizio per evitare speculazioni da parte della delinquenza che
oggi rifornisce il mercato clandestino; Iva che, invece, non dovrebbe
esserci se la coltivazione fosse a scopo medico. Nuovi negozi e nuovi
produttori si presenterebbero su un mercato che, soprattutto all'inizio,
sarebbe in forte crescita... e tutti pagherebbero le tasse, anche
perche' meglio controllati da una Guardia di Finanza che non dovrebbero
piu' perder tempo a cercare nelle scuole i ragazzini che si portano gli
spinelli.
Fantaeconomia e fantapolitica? Probabilmente per chi ha fatto del
divieto all'uso di droghe leggere una battaglia ideologica, strumento
delle proprie velleita' moralizzatrici. Ma per chi ha una visione
serena dello Stato e delle leggi, cosi' come dei diritti degli
individui, siccome stiamo parlando di sostanze che fanno molto
meno male di altre droghe oggi legali, come alcool e tabacco, la loro
legalizzazione rappresenterebbe un vantaggio per chiunque, sia economico
che sociale e civico.
Sparigliare sui presunti convincimenti diffusi e' un'arma che, in
situazioni economiche difficili come l'attuale, puo' rappresentare una
delle possibili soluzioni.
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