'Cannabis: Italia chiama Usa'. Questo il titolo della manifestazione
antiproibizionista per l'accesso alla cannabis terapeutica e la
depenalizzazione per uso personale della coltivazione della marijuana, che
si e' tenuta oggi a Roma, in piazza Montecitorio, promossa dal Partito
Radicale, Associazione Luca Coscioni, Radicali Italiani e associazione 'Il
Detenuto Ignoto'.
'Mentre negli Stati Uniti -spiega una nota dei Radicali- il processo di
legalizzazione della cannabis continua la propria marcia con i recenti
referendum che hanno visto approvare la depenalizzazione anche dell'uso
ricreativo in Colorado e nello Stato di Washington e proporre la
legalizzazione per uso medico in altri tre Stati, il nostro Paese resta
inchiodato a un proibizionismo criminogeno'. 'I cittadini italiani che coltivano anche una sola piantina in casa sono
trattati al pari di autentici criminali -si legge ancora nella nota- come
pure i moltissimi malati di sclerosi multipla e altre patologie, i cui
effetti degenerativi potrebbero essere leniti dai derivati della cannabis,
che davanti al calvario burocratico per l'accesso ai farmaci a base di cannabinoidi sono costretti a ricorrere all'autocoltivazione oppure ai
pusher. Andando cosi' incontro a gravi conseguenze penali, oltre a
foraggiare le narcomafie'.
'Ecco perche' a pochi mesi dalla scadenza della legislatura -prosegue la
nota- e' ancora piu' urgente sollecitare l'iter parlamentare dei progetti
di legge radicali per l'accesso alla cannabis terapeutica e la
depenalizzazione per uso personale della coltivazione della marijuana'. Nel corso della manifestazione, la deputata radicale Rita
Bernardini, che da mesi conduce pubblicamente un'azione di
disobbedienza civile coltivando alcune piantine di marijuana sul proprio
terrazzo, ha presentato' la sua mozione firmata da 27 deputati di diversi
gruppi per impegnare il governo a semplificare le procedure di
importazione, commercializzazione e accesso ai farmaci a base di cannabis
e a favorirne la produzione sul territorio nazionale.
Rita Bernardini ha ceduto piccole quantita' di cannabis per uso
terapeutico ad alcuni malati di Sla presenti al sit in. 'Il fatto e' un
reato - dice - perche' la polizia non interviene come fa tutti i giorni
andando ad arrestare ragazzi, magari dopo mesi di appostamenti, spendendo
i soldi dello Stato?'. In piazza erano presenti come d'abitudine gli
addetti alla sicurezza di Montecitorio.
'Solo un verbale di sequestro', senza 'la contestazione di alcun reato,
ne' coltivazione, ne' cessione' di sostanze stupefacenti. Si e' concluso
cosi', come riferisce la stessa Rita Bernardini, il 'blitz' dei Radicali
che hanno portato in piazza a Montecitorio 7 piantine di marijuana, poi
consegnata nelle mani di alcuni malati di sclerosi multipla.
Nel verbale, aggiunge Bernardini, si dice che sono stati sequestrati
'478,03 grammi' di marijuana cui si sommano '38,2 46,81 e 29,81 grammi'
ceduti ai tre malati.
Trattati 'come criminali' da uno Stato che di fatto 'ci tortura'. E' la
denuncia di alcuni malati di sclerosi multipla che hanno partecipato al
sit in dei Radicali per l'accesso ai farmaci a base di cannabinoidi.
'Per diversi malati questi farmaci sono l'unica salvezza contro i dolori -
ha spiegato Lucia Spiri, tra i destinatari della
produzione di marijuana che Rita Bernardini ha 'ceduto' in piazza, e che
e' stata poi tutta sequestrata dalla polizia. Tra i benefici 'oltre
all'assenza di dolori, migliora il sonno, ma anche il problema
dell'incontinenza. In generale migliora la qualita' della vita rispetto ai
farmaci convenzionali che ad esempio io non tolleravo piu' e che mi hanno
lasciato anche un tremore continuo, e permanente, come effetto
collaterale. Se non saremo ascoltati dovremo rivolgerci al tribunale dei
diritti dell'uomo contro questo Stato che ci tortura'.
La cannabis terapeutica, ha aggiunto Mina Welby, nel caso
dei malati di Sla 'aumenta la capacita' respiratoria e puo' permettere di
ritardare la tracheotomia e di fatto di allungare la vita'.
In assenza di accesso ai farmaci 'se uno prova a comprare i semi
all'estero, cosa legale - ha detto Cristian Barbato,
raccontando la sua personale esperienza - comunque non puo' piantarli
perche' e' illegale coltivare la marijuana anche per uso personale. E in
piu', come nel mio caso, deve subire comunque controlli, carabinieri
arrivati in casa alle cinque del mattino per la perquisizione'.
'E' ora di 'piantarla' - ha concluso Andrea Trisciuoglio
ripetendo uno slogan delle battaglie radicali - non si puo' aspettare che
i malati muoiano tra atroci dolori prima di consentire a tutti di poter
accedere a questi farmaci'.
'La manifestazione odierna dei Radicali italiani e' sconcertante'. E' il
commento del Movimento delle Associazioni di Volontariato
Italiano, Modavi.
'Con la scusa di proporre la marijuana come un farmaco cosi' innocuo da
autoprodursi in casa, coltivando la canapa indiana in balcone come se
fosse il basilico, i radicali stanno in realta' riproponendo il vecchio e
anacronistico refrain della liberta' di drogarsi che fin troppe vittime ha
gia' causato in tutto il mondo, soprattutto fra le giovani generazioni',
dottolinea Irma Casula, presidente nazionale del Modavi.
'Addirittura questa volta i radicali si richiamano anche a scelte
discutibili che stanno emergendo in alcuni Stati della federazione Usa -
sottolinea Casula - gli consigliamo vivamente di risolvere le
contraddizioni ideologiche di cui non si accorgono: favorevoli all'aborto
ma contro la pena di morte e allo stesso tempo sostenitori della droga
come diritto. Sarebbe meglio che proseguissero la battaglia per eliminare
la pena capitale in tutto il mondo, Usa compresi - conclude - un impegno
nobile su ci troveremmo d'accordo'.
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