Un
piccolo gruppo di liceali della prima, ha scelto la cannabis come soggetto
di ricerca e di dibattito per i corsi di educazione civica, giuridico e
sociale. Non consumatori (lo assicurano loro), ma ogni giorno accanto a
dei giovani che usano la “beuh” (erba) e al corrente di tutti i luoghi
dove e' possibile procurarsela, ci dimostrano, in quattro argomenti, che
il loro ministro Vincent Peillon aveva ragione: “La cannabis e' una
questione importante”.
La sola soluzione, per loro, e' la legalizzazione. E la
depenalizzazione? “Questa non regolamenterebbe niente in materia di
traffico; al contrario, lo farebbe aumentare, perche' sarebbe tollerato il
consumo di cannabis”. La legalizzazione darebbe, invece, molti
vantaggi.
Uno: “Lo Stato ne trarrebbe vantaggi economici (come
con le sigarette); in tempo di crisi non e' una cosa negligente”.
Due: “Si saprebbe chi fuma. La droga di Stato sarebbe
di migliore qualita' e meno pericolosa per la salute di quelli che la
consumano attualmente”.
Tre: “Bloccherebbe il traffico e tutta la violenza
che vi e' connessa, rendendo le periferie piu' sicure”.
Quattro: “Oggi la maggior parte dei giovani fuma, per
cui se si continua con la repressione il traffico continuera'”.
I liceali hanno studiato bene il loro argomento, ed hanno anche stabilito
alcune condizioni per questa legalizzazione: limitare il numero di
grammi che si potrebbero acquistare (come si limita il numero di bottiglie
di alcool); vietare il diritto alla rivendita e al consumo nelle strade
pubbliche (“Si acquisterebbe la propria cannabis in negozio e si
andrebbe a fumarla a casa propria”). Restano, secondo loro, due
problemi da regolamentare: proibire la vendita di cannabis ai minori di 18
anni sembra loro impossibile. “Si fuma gia' al liceo, e il divieto di
vendita di sigarette ai minori oggi non funziona”. E poi c'e' il
problema che questa legalizzazione potrebbe favorire il passaggio al
consumo di droghe piu' pesanti.
“Ci sono, pero', dei bevitori ragionevoli di alcool. Occorrera'
specificare che la cannabis e' da consumare con moderazione”. E che
cosa dicono sugli effetti negatici sulla salute, essenzialmente sul
quoziente intellettuale che, secondo alcuni studi scientifici, andrebbe in
fumo una volta raggiunta la maggiore eta'? Essi sorridono e credono che il
fatto che la cannabis renderebbe idioti, non e' un argomento molto serio:
“Sinceramente, che cos'e' meglio: una serata passata a bighellonare da
un locale ad un altro bevendo alcolici o delle canne?”.
Vincent Peillon
e' stato severamente ripreso per le sue affermazioni sulla cannabis. I
giovani hanno, invece, trovato normale che il ministro dell'Educazione
Nazionale si esprimesse in materia. Di conseguenza il dibattito appassiona
gli studenti. (Articolo di Sandrine Blanchard pubblicato sul quotidiano Le Monde del
10/11/2012)
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