La legalizzazione dell'uso di cannabis produce un aumento dei consumi
soprattutto nelle fasce piu' vulnerabili giovanili. E' stato dimostrato da
ricerche scientifiche e, in particolare, da uno studio esauriente del NIDA
durato oltre 30 anni, che l'uso di cannabis e' in grado nel tempo di
ridurre il quoziente intellettivo dei consumatori, la memorizzazione,
l'attenzione, la motivazione e il coordinamento psicomotorio.
"Ci potremo aspettare un forte calo del rendimento scolastico sia a
Washington che nel Colorado dove hanno legalizzato la marijuna, se questo
verra' realmente applicato", ha commentato Nora Volkov, direttore del NIDA,
durante la conferenza stampa di presentazione del 3^ Congresso
Internazionale sulle neuroscienze che si sta svolgendo all'Auditorium
della Gran Guardia a Verona.
"Come ricercatrice ritengo che favorire il consumo di marijuana negli
adolescenti crei un notevole danno alla maturazione cerebrale", ha
proseguito.
"La legalizzazione - ha proseguito Giovanni Serpelloni, capo del DPA -
puo' aprire le porte alla diffusione dell'uso e dei danni neurocognitivi
conseguenti. Inoltre, rendendo socialmente tollerato l'uso, si assiste ad
una diminuzione della disapprovazione sociale, fattore prevenivo che si e'
dimostrato molto importante nel ridurre l'uso da parte degli adolescenti,
favorendo una tolleranza di questa sostanza, che ne incrementera' il
consumo con gravi ripercussioni sulla salute mentale soprattutto nelle
giovani generazioni. Quindi e' necessario non usare alcun tipo di sostanza
stupefacente, ne' abusare di alcol".
http://www.aduc.it
Archivio Droga