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19/11/2012 La mafia e' tornata ad occuparsi dello spaccio di droga "al minuto" (http://www.aduc.it)

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Non solo traffico di stupefacenti in larga scala ma anche il capillare controllo dello smercio di hashish, marijuana, eroina e cocaina. La pesante crisi economica che ha colpito quasi tutti i settori imprenditoriali e commerciali ha costretto i capicosca a rivedere tutti gli affari. E così, oltre che di spaccio e traffico di droga, le cosche sono rientrate a pieno titolo nella gestione dell'usura, della prostituzione, delle frodi comunitarie. Laddove si possono ricavare introiti liquidi (così da pagare i picciotti, le famiglie dei detenuti) ecco che le "famiglie" hanno ripreso in larga scala il coordinamento di tutti gli affari illeciti. Ciò è emerso anche dall'operazione antidroga della Squadra mobile di Palermo che, ieri (13/11 ndr), ha portato all'arresto di 20 presunti trafficanti di stupefacenti.
A guidare gli inquirenti è stato il procuratore aggiunto Teresa Principato che ha detto: «La crisi economica colpisce anche Cosa nostra. Molti negozi chiudono e i commercianti che non hanno più il denaro necessario a sopravvivere decidono spesso di denunciare le richieste estortive. Così il traffico di droga è diventato nuovamente una delle fonti principali di approvvigionamento di Cosa nostra in tempi di crisi».
«Sono diminuite le attività in cui la mafia si inserisce - ha aggiunto, il procuratore Principato -, gli appalti, quando ci sono, sono diventati meno appetibili e le attività economiche sono in fase di recessione. Così Cosa nostra torna al traffico e alla spaccio di sostanze stupefacenti, ritenuto in passato un'attività molto pericolosa anche per le pene severissime inflitte».
Sembra di essere tornati tra la fine degli anni ‘70 e l'inizio degli anni ‘80 quando le cosche mafiose siciliane non solo smerciavano ai tossici le dosi giornaliere e trafficavano ingenti quantità di eroina, ma raffinavano addirittura la droga nei depositi clandestini con il diretto controllo della mafia italo-americana.
Oggi la mafia è interessata anche al mondo delle scommesse clandestine (calcio ed ippica) è direttamente inserita nella collocazione delle slot-machine negli esercizi commerciali, ed ritornata a lucrare sul giro di prostituzione, nel business del riciclaggio dei rifiuti e nel traffico di esseri umani.
Gli uomini della Mobile hanno scoperto che erano la Campania e la Calabria le principali fonti di approvvigionamento di stupefacenti per i presunti spacciatori di droga arrestati nelle due indagini chiamate «Paglia e fieno» e «Forfour» che hanno portato a venti arresti (dodici in carcere e otto ai domiciliari) e due provvedimenti di obbligo di firma. «La droga - ha spiegato il questore di Palermo, Nicola Zito - era destinata al mercato palermitano. Abbiamo documentato un collegamento diretto tra i piccoli fornitori e spacciatori ed alcuni personaggi gravitantio negli ambienti di Cosa nostra. Alcuni di questi personaggi "ordinavano" lo stupefacente mentre seguivano lo smercio sulla piazza». Le operazioni prendono le mosse da una precedente retata nell'indagine Monterrey di maggio scorso. Uno dei terminali per l'approvvigionamento è stato localizzato a Castellammare di Stabia mentre lo spaccio è stato individuato nelle zone di Brancaccio, Cruillas e Uditore. L'operazione «Paglia e fieno» ha preso il nome il nome dai termini utilizzati dall'organizzazione per chiamare rispettivamente la cocaina e l'hashish.

(articolo di Nicola Zingales pubblicato sul quotidiano La Sicilia del 14/11/2012)

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