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05/09/2006 Italia nel Mirino della Commissione Europea per il Caso Autostrade-Abertis (http://www.canisciolti.info)

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    L'Italia finisce nel mirino della Commissione europea per il caso Autostrade-Abertis. A quanto apprende l'agenzia Aki-Adnkronos International Bruxelles sta acquisendo informazioni per poter lanciare una procedura formale contro Roma per la violazione delle norme sulla concorrenza, nel dettaglio l'articolo 21 del Regolamento Ue sulle Concentrazioni.

    La decisione finale potrebbe essere presa nelle prossime settimane, o probabilmente il 22 settembre insieme all'eventuale via libera all'operazione con Abertis. Nel dettaglio la Direzione Ue alla Concorrenza ha chiesto alla società italiana di fornire entro una settimana delle informazioni sul caso in quanto nutre il forte sospetto di violazione dell'articolo in questione da parte dell'Italia. Una norma in base alla quale l'esecutivo Ue ha competenza esclusiva sulle operazioni di dimensioni comunitarie, tranne in determinate eccezioni: prudenziali; di sicurezza pubblica e legate alla pluralità dei media.

    Ma dopo l'analisi della documentazione inviata a Kroes dal ministro Antonio Di Pietro, fonti della Commissione ritengono in effetti che la decisione del governo di bloccare il 'matrimonio' tra Autostrade e Abertis potrebbe non rientrare in nessuna di tali motivazioni. Ma non solo, secondo la Commissione Ue, uno stato che volesse avviare delle misure di tutela dovrebbe almeno notificare prima all'Ue la misura stessa. E, nel caso dell'Italia, spiegano fonti vicine al dossier, questo passaggio fondamentale non c'è stato. Ed è proprio quest'ultimo aspetto che Kroes intende contestare. Inoltre, secondo l'esecutivo Ue, le spiegazioni apportate da Di Pietro si baserebbero su un'interpretazione della delibera del 1997 con cui Bruxelles non concorda. Una delibera i cui effetti dovrebbero essere limitati alla privatizzazione di Autostrade e che invece appare ancora applicata.

    Intanto l'esame della fusione prosegue e fonti vicine al dossier hanno spiegato che Kroes dovrebbe dare il suo semaforo verde, senza chiedere dismissioni, ma al massimo solo degli impegni alle società. Ma i rilievi di Bruxelles potrebbe anche essere più forti e all'azione di Kroes, non è escluso si aggiunga una procedura del collega responsabile per il Mercato Interno Charlie McCreevy. In realtà la direzione guidata dal commissario irlandese attende entro pochi giorni la risposta del governo alla lettera di preliminare inviata nelle scorse settimane. Una missiva in cui il direttore generale di McCreevy chiede all'Italia chiarimenti per il sospetto di violazione dell'articol 56 del Trattato sulla libera circolazione dei capitali nell'Ue. Se la riposta dell'Italia non dovessere convincere non è escluso che anche McCreevy potrebbe richiedere chiarimenti a garanzia del rispetto dei Trattati Ue.


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