bollettino mensile di aprile 2008, pubblicato oggi dalla Banca
Centrale Europea, arriva a placare in parte gli allarmi sulla crisi
economica che sta investendo il mondo e dunque anche l'Unione europea.
Nell'area euro il Pil dovrebbe continuare a crescere nel 2008, sostenuto
dalla domanda interna e da quella esterna, ma la crescita sarà minore
rispetto al 2007. Sarà la domanda delle economie emergenti e l'incremento
degli investimenti a stimolare maggiormente l'attività economica europea.
La disoccupazione continua a diminuire e la moderazione
salariale ha contribuito ad un miglioramento della condizione economica del
lavoratori, ma il loro potere d'acquisto ha risentito del rincaro dei
prodotti energetici e alimentari.
Le prospettive di crescita dei consumi sono quindi incerte,
a causa anche delle persistenti turbolenze dei mercati finanziari che
"potrebbero perdurare più a lungo di quanto di pensasse inizialmente". E
continuerà per i prossimi mesi anche l'inflazione elevata, che dovrebbe
mantenersi al di sopra del 2%. A causa di aumenti significativi
dell'inflazione nel medio periodo, non si allontana ancora "il rischio che
il processo di formazione dei salari e prezzi acuisca le pressioni
inflazionistiche". La BCE ritiene fondamentale evitare questi effetti e
seguirà attentamente le trattative salariali all'interno dell'area euro "al
fine di preservare la stabilità dei prezzi".
Da evitare assolutamente sono anche "le forme di
indicizzazione delle retribuzioni nominali ai prezzi al consumo" che
potrebbero "innescare una spirale salari-prezzi con ricadute negative
sull'occupazione". In particolare, potrebbe essere superiore alle attese il
potere di formazione dei prezzi delle imprese nelle fasce di mercato a bassa
concorrenza mentre "si potrebbe generare una crescita salariale più vigorosa
del previsto".
"L'indebitamento delle famiglie è rallentato negli
scorsi mesi", ma continuano a prevalere i rischi al rialzo per la stabilità
dei prezzi nel medio termine e continua "l'assenza di indicazioni
significative riguardo a limitazioni nell'offerta di prestiti bancari alle
famiglie e alle società non finanziarie".
Secondo la BCE le riforme strutturali stanno andando
nella giusta direzione, anche se l'obbiettivo della strategia di Lisbona
dell'occupazione al 70% è ancora lontano. L'incoraggiamento della Banca
Europea è verso quelle riforme che promuovono l'integrazione dei mercati,
riducendo le rigidità che limitano la concorrenza nei mercati dei beni,
servizi e del lavoro. "I Paesi che presentano squilibri di bilancio sono
sollecitati a compiere ulteriori progressi sulla via del risanamento
strutturale" ma è necessario che le politiche di bilancio siano prudenti e
orientate alla stabilità.
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