L’elenco completo dei candidati della Casa delle Libertà inquisiti, o condannati
in via provvisoria, o addirittura pregiudicati in via definitiva, occuperebbe diverse
pagine di giornale. Ci limitiamo ai casi più eclatanti, in rigoroso ordine alfabetico.
All'inizio della sua avventura politica, il 27 marzo 1994, Silvio Berlusconi escluse
anche gli aspiranti parlamentari raggiunti da un avviso di garanzia. Ora, dodici
anni dopo, inchieste e processi a carico fanno curriculum.
Alemanno Gianni (An). Indagato dal Tribunale dei ministri per finanziamenti illeciti
da Calisto Tanzi alla sua rivista «Area».
Berlusconi Silvio (FI). È uscito indenne da una dozzina di processi, ma quasi mai
per innocenza. Nell'ordine: un'amnistia (falsa testimonianza sulla P2), sei prescrizioni
(due per corruzione giudiziaria nei casi Mondadori e Squillante; quattro per falso
in bilancio, tutte propiziate dalla sua «riforma» dei reati societari), un reato
depenalizzato dal suo stesso governo (falso in bilancio All Iberian), un processo
abolito dalla legge Pecorella (l'appello Sme-Ariosto). Assolto per insufficienza
di prove in Cassazione nel processo per le tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza
(comunque accertate: vedi condanne del manager Sciascia e dei militari corrotti),
il premier ha ancora due processi in corso: quello per i diritti Mediaset con le
accuse di falso in bilancio, frode fiscale e appropriazione indebita (udienza preliminare);
e quello per corruzione e concorso nella falsa testimonianza di David Mills (indagine
appena chiusa). Ma è imputato anche in Spagna, per falso in bilancio e violazione
dell'antitrust nell'affare Telecinco.
Berruti Massimo Maria (FI). Condannato a 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel
processo Fininvest-Guardia di Finanza.
Biondi Alfredo (FI). Ha patteggiato 2 mesi per evasione fiscale su 1 miliardo di
lire a Genova (reato poi depenalizzato).
Bossi Umberto (Lega). Condannato a 8 mesi
definitivi per finanziamento illecito (maxitangente Enimont).
Brancher Aldo (FI).
Arrestato nel '93 per le mazzette Fininvest a Craxi, condannato in primo e secondo
grado a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e finanziamento illecito, s'è salvato
in Cassazione (falso in bilancio abolito dal suo governo, finanziamento prescritto).
Ora è sospettato di aver ricevuto soldi da Gianpiero Fiorani.
Calderoli Roberto (Lega). Condannato in appello a 4 mesi per resistenza a pubblico
ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede leghista di via Bellerio
a Milano, sentenza poi annullata dalla Cassazione che ordina un nuovo appello. Calderoli
è sospettato anche di aver ricevuto denaro da Fiorani.
Cantoni Giampiero (FI). Ex
presidente della Bnl in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta
fraudolenta e altri reati, ha patteggiato 2 anni e risarcito 800 milioni di lire.
Cesa Lorenzo (Udc). Arrestato nel '93 dopo un periodo di latitanza, viene condannato
nel 2001 con l'ex ministro Gianni Prandini a 3 anni e 3 mesi per corruzione: ha
ammesso tangenti da centinaia di milioni per appalti Anas. Ma nel 2003 la Corte
d'appello di Roma annulla la condanna per un vizio tecnico: il pm aveva svolto funzione
di gup. Così scatta la prescrizione.
Cuffaro Salvatore (Udc). Imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra, è accusato
di aver informato il boss Guttadauro e l'imprenditore colluso Aiello delle indagini
a loro carico.
Dell'Utri Marcello (FI). Condannato definitivamente a 2 anni per
le false fatture e le frodi fiscali di Publitalia, ha patteggiato altri 6 mesi per
false fatture e falso in bilancio, si è preso 9 anni per concorso esterno in associazione
mafiosa dal Tribunale di Palermo e 2 anni per tentata estorsione dal Tribunale di
Milano. E' imputato a Palermo per calunnia e a Madrid per Telecinco. De Michelis
Gianni (Psi). Ha patteggiato a Venezia 1 anno e 6 mesi per corruzione (mazzette
autostradali del Veneto) e a Milano 6 mesi per finanziamento illecito (tangente
Enimont).
Del Pennino Antonio (Pri). Ha patteggiato 2 mesi e 20 giorni per finanziamento
illecito (Enimont) e 1 anno e 8 mesi per i finanziamenti illegali della metro milanese.
Drago Giuseppe (Udc). Condannato dal Tribunale di Palermo a 3 anni e 3 mesi per
peculato e abuso per aver svuotato nel '98, quand'era presidente della Regione Sicilia,
la cassa dei fondi riservati, portando via i 230 milioni di lire ivi contenuti.
Frigerio Gianstefano (FI). Condannato definitivamente a oltre 6 anni a Milano per
le tangenti sulle discariche (3 anni e 9 mesi, corruzione) e per altri due scandali
di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento
illecito), è interdetto dal diritto di voto attivo e passivo fino al 2009, ma alla
Camera -dove scontava la pena in affidamento ai servizi sociali- ha votato regolarmente
le leggi.
Galvagno Giorgio (FI). Ex sindaco Psi di Asti, nel '96 ha patteggiato 6 mesi e 26
giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti
d'ufficio, falso, delitti colposi contro la salute pubblica e omessa denuncia dei
protagonisti dello scandalo della discarica di Vallemanina (smaltimento fuorilegge
di rifiuti tossici in cambio di tangenti).
La Loggia Enrico (FI). Indagato al Tribunale dei ministri per finanziamenti da Parmalat
in cambio di presunte «consulenze». La Malfa Giorgio (Pri). Condannato definitivamente
a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito (maxitangente Enimont).
Mannino Calogero (Udc). Condannato in appello a Palermo per concorso esterno in
associazione mafiosa. Poi la Cassazione ha annullato la sentenza per difetto di
motivazione e ha disposto un nuovo appello. Mannino però ha invocato la legge Pecorella,
che abolisce l'appello in caso di proscioglimento.
Martinat Ugo (An). Viceministro delle Infrastrutture, è indagato a Torino per turbativa
d'asta e abuso in appalto per le Olimpiadi di Torino e in un altro per il Tav in
Valsusa.
Maroni Roberto (Lega). Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza
a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia in via Bellerio.
Matteoli Altero (An). Il ministro dell'Ambiente è indagato a Genova per rivelazione
di segreto e favoreggiamento nei confronti dell'ex prefetto di Livorno: lo avrebbe
avvertito delle indagini a suo carico sugli abusi edilizi all'isola d'Elba.
Previti Cesare (FI). Condannato due volte in appello, a 5 anni per corruzione del
giudice Squillante e a 7 anni per corruzione del giudice Metta nel caso Imi-Sir,
è in attesa della Cassazione.
Romano Saverio (Udc). Il sottosegretario al Lavoro,
indagato e poi prosciolto nel caso Guttadauro-Cuffaro per mafia e corruzione, è
di nuovo sotto inchiesta per concorso esterno dopo le accuse del pentito Francesco
Campanella.
Sodano Calogero (Udc). Ex sindaco di Agrigento e ora senatore, ha totalizzato
6 anni di reclusione: 1 anno e 8 mesi definitivi per l'abusivismo edilizio nella
Valle dei Templi (abuso d'ufficio); 3 anni e 4 mesi in Tribunale per vari appalti
truccati (turbativa d'asta, abuso,falso ideologico e truffa);1 anno in Tribunale
per i veleni dell'acquedotto municipale (abuso). È imputato per la sua villa abusiva
e per l'appalto dei rifiuti.
Taormina Carlo (FI). Indagato a Torino per calunnia e frode processuale nell'inchiesta
sulle impronte false di Cogne. Vito Alfredo (FI). Ha confessato di aver incassato
22 tangenti, patteggiato 2 anni di reclusione a Napoli e restituito 5 miliardi di
lire con l'impegno di abbandonare la politica. Poi è rientrato in Parlamento. E
si appresta a tornarci.
Giuseppe Vittori
Fonte:www.unita.it
Link:
http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=47839
6.03.06
Archivio Elezioni
|