Il laboratorio di ricerca della Sandia Corporation che conduce ricerche
per il Dipartimento delle Energie degli Stati Uniti, nel marzo del 1998,
ha annunciato l'avvenuta realizzazione della Z-Machine, una macchina in
grado di sviluppare in laboratorio ben 2 miliardi di gradi centigradi,
una temperatura ancora più elevata rispetto a quella esterna del sole.
Nasce come generatore di raggi X, costruito originariamente per ricreare
in laboratorio condizioni estreme, e per simulare che cosa accade
durante l'esplosione nucleare; tuttavia ciò che più ha catturato
l'attenzione degli scienziati di tutto il mondo è il fatto che l'energia
prodotta dalla macchina è, apparentemente, superiore a quella immessa, e
che la stessa si autosostiene, ossia non ha bisogno di altra energia
esterna per continuare ad esistere.
La macchina funziona liberando un impulso elettrico e un campo magnetico
a questo associato. L'energia proveniente da una scarica elettrica di 20
milioni di ampère passano attraverso un allineamento dei sottili fili di
tungsteno spessi quanto un capello. In un nucleo, della grandezza di un
gomitolo di lana, i fili di metallo si
sciolgono
istantaneamente per generare del plasma, un insieme di particelle
cariche elettricamente. Ogni filo produce un campo magnetico che agisce
sui fili vicini; il risultato è che tutti questi fili tendono a
radunarsi sull'asse del sistema, poi l'intensa corrente che li percorre
li volatilizza. Questo plasma si contrarrà a causa dell'azione del campo
magnetico che è dovuto a questo forte passaggio di corrente e si ritrova
compresso in uno cilindro che ha il diametro di 1,5 mm, in uno stato
dretto di punto di stagnazione. Questa contrazione avviene alla
velocità di un bolide, di 1000 km/s, percorrendo i pochi mm di spazio in
quindici nanosecondi. In questo momento gli ioni e gli elettroni non
possono più muoversi, e come le automobili che entrano in collisione con
un muro di mattoni, si fermano improvvisamente liberando energia
cinetico, sotto forma di raggi X che raggiungono di 2 miliardi di gradi,
che corrisponde alle eruzioni solari, ed è stato portato vicino ai 3,6
miliardi di gradi.
L' impulso elettromagnetico genera una scossa elettrica che attraversa
tutti gli oggetti metallici dell'ambiente il cui si trova la macchina;
la corrente viaggia in maniera verticale, ossia sull'asse z, da cui il
suo nome. Si è arrivato a produrre un flusso di alimentazione di 290
terawatts, che presto saranno portati a 350, liberando in un lasso di
tempo di alcuni trilioni di secondo un'energia 80 volte l'uso di
corrente elettrica del mondo , e 4 volte superiore a quella immessa. Vi
è dunque un'energia addizionale perché in un processo di trasformazione,
l'energia si disperde in altre forme ma non si crea. Inoltre
considerando che la temperatura degli ioni è mantenuta dopo che il
plasma ha raggiunto uno stato di massima compressione, gli ioni a quel
punto hanno perso tutta la loro energia cinetica e emesso questa energia
sotto forma di luce, per cui la temperatura dovrebbe normalmente
diminuire, a meno che questi ioni abbiano potuto beneficiare di una
sorgente di energia di origine sconosciuta. La spiegazione che è stata
data è che l'instabilità del plasma "non prevista" avrebbe permesso di
convertire una parte dell'energia magnetica in energia termica,
aumentando la temperatura degli ioni, nel momento in cui il plasma
"stagna", senza alcuna velocità.
L'apparecchiatura di alimentazione è immersa in alloggiamenti
concentrici di 540.000 galloni d'olio del trasformatore e di 600.000
galloni di acqua deionizzata, che fungono da isolanti. Lo spettacolo è
una tempesta elettrica, che deriva dai campi elettrici potenti che
l'esperimento produce. Guardandola attraverso una finestra di Plexiglass,
potreste vedere l'inizio o i limiti dell'universo, in un solo flash di
luce bianca vi è il calore ed il potere del sole, potrebbe essere la
pace fra le nazioni o la fine del mondo così come la conosciamo, uno
squarcio strappato all'universo, la nostra rovina o la nostra salvezza.
La macchina Z, raggiungendo tali temperature consentirebbe infatti di
realizzare la fusione controllata. L'idea è di prendere due isotopi
dell'atomo dell'idrogeno - deuterio e trizio - e fonderli insieme
utilizzando a tal scopo poca energia, ma che libera invece enormi quantità
di energia sotto forma d'un singolo neutrone. Al contrario la fissione,
quello oggi è utilizzato nelle centrali ad uso civile, va a spaccare gli
atomi pesanti del plutonio e dell'uranio, generando energia ma anche
tonnellate di scorie radioattive. La fusione offre una fonte pulita,
supportata dalla materia di una manciata di acqua e di terra, emettendo
elio.
Che cosa comporterebbe la fusione? Energia infinita e poco costosa, viaggi
supersonici attraverso le stelle e lo spazio. Tuttavia permetterebbe anche
di realizzare degli attacchi massicci, senza i contraccolpi derivanti
dalla disseminazione delle scorie e dall'effetto di inverno nucleare. Si
può ottenere molto forti intensità elettriche con semplici esplosivi
chimici: degli arnesi compatti, dallo scarso peso e volume. Limitandosi
alle sole opportunità che la dà fusione pura, non inquinante, e dunque se
sfruttata ai solo fini civili, sarebbe possibile, coniugando gli sforzi
delle nazioni, cambiare il destino del pianeta,scavare canali, portare
acqua ovunque, dissalare l'acqua di mare, coltivare i deserti, e infine
eliminare l'inquinamento. Il nostro timore e che non siano questi gli
interessi di coloro che in questo momento stanno sviluppando questa
tecnologia. Ciò che più inquieta è il totale silenzio della stampa e nel
mondo della scienza, della politica e degli stessi ecologisti, mentre i
solo ad emozionarsi sono le forze militari che vedono in essa l'arma del
potere a facile portata di mano, come lo stesso centro di ricerca Sandia
ha affermato quando ha reso pubbliche le sue ricerche. Ha parlato di mezzo
per la sicurezza degli Stati Uniti, di nuovo equilibrio delle forze,
vantandosi di aver prodotto una temperatura cento volte più elevate della
temperatura al centro del sole e quattro volte superiore al nucleo delle
nostre più potenti bombe ad idrogeno.
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