Un'abitazione capace di autoprodurre
l'energia necessaria per le proprie esigenze. Oggi in Toscana non è più un
sogno, grazie all'intenso lavoro di ricerca dell'Università di Firenze e del
gruppo industriale Mabo. E' stata infatti inaugurata a Memmenano presso
Poppi (Ar), la prima Smart House, la casa a basso impatto ambientale. La
costruzione è in grado di consumare 25kWh/m2/anno rispetto ai 90/110 kWh/m2/anno
di media auspicati dalla legge. Ciò si traduce in un costo di 539 euro
l'anno contro i 1.900 euro di un'alloggio tradizionale. In cosa
consiste l'innovativo progetto? Si tratta di un'abitazione,
parzialmente precostruita, appartenente alla classe energetica A e dotata
di: pannelli solari per riscaldare l'acqua, impianto fotovoltaico per la
produzione di energia elettrica, vetri isolanti, tetto in legno lamellare
ventilato, caldaia a metano a condensazione e ventilazione meccanica. Per
realizzare la struttura, antisismica e predisposta per la domitica, sono
sufficienti 8-10 settimane.
"Mi fa piacere che - ha dichiarato Claudio Martini,
presidente della Regione - un tale progetto sia nato in Toscana. E' un atto
concreto per contrastare il riscaldamento del pianeta. Un contributo alla
riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi al rallentamento dei
mutamenti climatici. E soprattutto un'iniziativa che dimostra come sia utile
investire in innovazione tecnologica, affrontando al meglio le sfide della
modernità a partire dalla conversione ecologica". "Essa dimostra
innanzitutto - ha sottolineato Martini - che sul terreno del risparmio
energetico si possono fare passi avanti molto significativi e concreti.
Tutti, istituzioni in prima fila, dobbiamo lavorare con maggiore impegno per
realizzare politiche, iniziative, progetti per ridurre i consumi di energia
aumentando l'efficienza e riducendo gli sprechi. E questa la vera priorità
della nostra regione ma anche di tutto il paese. Questa esperienza dimostra
che quando istituzioni, imprese e università collaborano attivamente i
risultati arrivano".
Evidenti i vantaggi derivanti dalla casa "ecologica". Se
le 226mila abitazioni edificate in Italia tra il 2000 e il 2005 fossero
state Smart Houses:
- si sarebbero risparmiati 27 milioni di kilowatt ora al metro quadrato;
- i consumi derivanti dal riscaldamento si sarebbero ridotti dell'80%;
- i pannelli fotovoltaici avrebbero prodotto 325 milioni di KWh l'anno, il
fabbisogno medio di 80mila famiglie;
- i pannelli solari termici avrebbero riscaldato 48 miliardi di litri
d'acqua.
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